CONVERSAZIONE CON GLI AMICI

Gli amici se ne saranno accorti. I miei articoli non sono più quotidiani e spesso non trattano di politica. In verità, io continuo a scrivere articoli, anche di politica, e poi li butto nel cestino. O nella memoria del computer, che molto gli somiglia. La ragione è che mi sembrano inutili, banali, ripetitivi, in una parola noiosi. Più o meno come mi sembrano noiosi gli articoli dei grandi editorialisti. Questi a volte mettono a fuoco, con sapienza, un minuto particolare della nostra attualità nazionale, ma inevitabilmente lasciano da parte il problema centrale: dove stiamo andando, di questo passo? Che ne sarà di noi? Ci avviamo al happy ending o alla catastrofe? Domande per le quali nessuno ha la risposta. Anche perché raramente un governo fu più cangiante, proteiforme, incostante, inconsistente, mutevole, umorale e disorientato di quello attuale.
Per giunta coloro che sono al potere danno la sensazione di non accorgersi della serietà del momento. Al più alto livello continuano a litigare come se la macchina dovesse guidarsi da sola, e loro potessero occuparsi degli affari loro. Il treno corre a duecento all’ora, non si sa se la linea ferroviaria sia sgombra, e i responsabili continuano a discutere sulle pizze da ordinare o sulle liti dei figli. Un momento si abbracciano e parlano dei regali che si faranno a Natale, un momento – quando sono in vena di essere beneducati – si mandano al diavolo. Ma anche questo è stato detto e scritto cento volte. E poiché non sembra ci sia modo di svegliare la comunità nazionale da questa ipnosi, non rimane che attendere il botto finale, il momento in cui l’esplosione sarà abbastanza forte da proiettarci morti o vivi in qualche prato distante decine di metri. Chissà, forse allora si percepirà per intero la follia di non aver provato ad occuparsi del problema quando ancora si era in tempo.
Oggi Cassandra deve tacere. La sua voce vale quanto il suo silenzio, e forse meno. Un solo esempio e – badate – si parla di numeri, non di opinioni. Per disinnescare l’aumento dell’Iva, a fine anno, sono necessari ventitré miliardi. Dove sono questi soldi? Li abbiamo? Ecco una domanda che sembra non interessare minimamente a Matteo Salvini. Questi ha solo il problema di spendere altri trenta miliardi per la tassa piatta. Forse il suo ragionamento è più semplice del mio: “Ho bisogno di ventitré miliardi per l’Iva e non li ho. Allora, nello stesso modo come spenderò ventitré miliardi che non ho, potrò anche spenderne cinquantatré, ché tanto il finanziamento è uguale per ambedue le partite: zero per ventitré fa zero esattamente come zero per cinquantatré”, E dovremmo occuparci di deliri contabili di questo genere?
Poi uno si mette a fare ipotesi fantascientifiche: vuoi vedere che l’intenzione di Salvini è quella di far saltare in aria l’intera Italia? Questo , dopo tutto, è meno delirante del programma di spendere cinquantatré miliardi che non si hanno. Ma se così fosse, perché non ci avverte? Non crede che avremmo il diritto di dire la nostra, al riguardo? O reputa che non abbiamo il diritto di mettere il naso negli affari nostri?
Come avrebbe detti Giacomino Leopardi: “Ove per poco il cor non si spaura”. Ed io perché mai dovrei tediarvi con i miei incubi? Soprattutto considerando che personalmente non ho molto tempo da vivere, e dunque nemmeno da soffrire. Comunque vada, a me è andata meglio dei giovani attuali. Io ho profittato di un’Italia spendacciona, felice e incosciente mentre, insieme ai miei coetanei vi lascerò in eredità un’Italia disastrata e il conto da pagare.
Non vedo perché per giunta dovrei fare l’uccello del malaugurio. Dunque, buon divertimento e siate felici. Il sole continua a splendere
Gianni Pardo, giannipardo1@gmail.com
13 giugno 2019

CONVERSAZIONE CON GLI AMICIultima modifica: 2019-06-14T06:45:39+02:00da gianni.pardo
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13 pensieri su “CONVERSAZIONE CON GLI AMICI

  1. https://www.liberoquotidiano.it/news/opinioni/13472999/vittorio-feltri-crisi-miseria-sprechi-chi-percepisce-non-valuta-vero-cretino.html
    “La nostra patria è più ricca della Germania, abbiamo i depositi bancari più pingui del continente, oltre l’80 per cento dei connazionali è proprietario della casa in cui abita. Eppure percepiamo di avere il record mondiale della miseria.”

    Anche Feltri racconta un sacco di frottole. Fa un raffronto senza includere i rispettivi debiti pubblici, come se questi debiti fossero di altri. E si tratta di una grande firma !

  2. Io spero che i suoi articoli anche se non quotidiani non vengano mai a mancare, è un appuntameto fisso della mia giornata, il piacere di leggerla supera qualsiasi altra cosa, molte volte sono daccordo qualche volta no, ma il piacere resta. Buona giornata.

  3. Voglio associarmi all’auspicio di Roberto. Anche se io mi accontenterei di poter continuare a leggere gli articoli dell’amico Pardo per altri 20 anni.

  4. Mi associo anch’ io. Gli articoli di Gianni sono tra i pochi veri piaceri della vita. Gianni, anche gli articoli di cui non e’ soddisfatto, invece di buttarli nel cestino, me li mandi!

  5. sinceramente non credo proprio che, ci fosse stato un altro governo, la situazione del paese sarebbe stata più florida

  6. Buongiorno Prof.Pardo, ha già detto tutto Roberto per cui non ripeto (che so essere cosa fastidiosa), anche io mi sento profugo in casa dove alberga un giornalismo sempre più asservito e sciatto per cui senza i suoi contributi mi sentirei ancora più solo e sperduto fino a credere di essere finito in una sorta di limbo dei pochi pazzi visto che tutti gli altri la pensano diversamente. Per cui prof. grazie mille per i contributi (anche quelli che non condivido sono food for thoughts) e non ci lasci soli altrimenti…impazziamo!
    Paolo C.

  7. Mi associo anche io a quanto detto dall’ altro Roberto. Il blog di GP e’ un appuntamento quotidiano di cui abbisognamo per iniziare come il caffe’.

  8. Non so come ringraziare, ed è meglio che non ci provi, perché rischierei di apparire “fishing for compliments”, cioè come uno che vuole averne ancora di più.
    Una sola cosa, posso dirvi. Che non avete rischiato di indurmi a montarmi la testa: molti decenni di oscurità mi hanno ben fatto sapere chi sono.
    Comunque grazie.

  9. Mi associo alle voci che traggono piacere dalla lettura quotidiana dei tuoi articoli anche se spero, contro ogni evidenza, che avvenga un miracolo che eviti la catastrofe… non per me ma per i miei nipoti e pronipoti.
    Continua a scrivere per noi tutti!

  10. Non posso darLe torto: seguire le esternazioni di questi macachi ormai mi annoia, si capisce che dietro non c’è un “pensiero” (che almeno nel corso del tempo – mesi, non anni – dovrebbe essere coerente, con se stesso e con la logica) ma una “strategia” che fa leva su paure, ignoranza, irriflessione e semplicismo. Strategia di indubbio successo, basate sulle chiacchiere; d’altra parte, non ci emozioniamo tutti – magari fino alle lacrime – per una canzone sentimentale, un bel racconto romantico e simili leve “emotive”? Bambini siamo, pronti a battere le manine o alla lacrimuccia, awcondo i racconti che sentiamo. E un politico navigato come Salvini lo sa benissimo. Berlusconi e FI sono bolliti e non vale parlarne. Dei 5S…inutile considerarli: sono come quei ritagli di carta e di stracci di cui si inzeppano le scatole per proteggere gli “oggetti delicati”; Salvini, appunto. Dall’altro lato, abbiamo una pseudo-“sinistra” sempre litigiosa e che ha perso ogni contatto con il “lavoro” e le diseguaglianze sociali, dopo aver ben assimilato i canoni etici, comportamentali e comunicativi di Craxi e poi di Berlusconi e che non riesce a liberarsi di D’Alema e perfino di Renzi, riducendosi finora a solo chiacchiere (ok, il governo sta sbagliano tutto, l’abbiamo capito; ma tu allora che faresti?).
    Quindi, comprendo benissimo la sua “nausea”, quella stessa che mi fa considerare il monte Athos come fortemente attrattivo. Se Le va continuare, ne saremo felici: saremo i soliti quattro gatti che cercano ancora qualche collanina d’oro, qualche bicchiere di cristallo, qualche piatto di buona ceramica tra l’immondizia che ci sommerge. Giusto per ripulire i ritrovamenti, osservarli, ricordare e sospirare; e gettarli via di nuovo: sono ormai inservibili.
    Ho piuttosto rivisto le sue “opere letterarie”: racconti e teatro, che conservo. Roba davvero buona…
    Cordiali saluti.

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