SALVINI HA ANCORA UN’ARMA

Non sono un esperto della storia dell’automobile, ma ricordo benissimo che per molto tempo si è avuto il problema di dove mettere il motore e dove effettuare la trazione. Con motore e trazione dietro, non c’era più un vero bagagliaio e c’erano problemi di raffreddamento. Col motore avanti e la trazione dietro, che a lungo sembrò la soluzione migliore, c’era il problema della trasmissione, della coppia conica e della perdita di potenza. Col motore avanti e la trazione avanti si eliminava la trasmissione alle ruote posteriori, ma c’erano problemi con le ruote sterzanti. Tanto che l’unica automobile di grande produzione che adottò questa soluzione fu l’innovativa “Citroȅn “Traction Avant”. Ma rimase un caso isolato. Con le macchine sportive si arrivò anche al motore al centro. Poco ci mancò che non si ipotizzasse il motore avanti e le ruote sterzanti dietro. Tutto finché – credo con la Mini Minor di Issigonis – non venne adottato il doppio giunto cardanico per le ruote anteriori (risolvendo i problemi di sterzata) e si generalizzò la soluzione attuale: tutto avanti. Con la tecnologia di oggi, è sicuramente la soluzione migliore.
A questa vicenda si pensa osservando la situazione politica italiana. Se in essa ci fossero regole reputate incontestabilmente da seguire, come nel caso delle automobili attuali, in sede di formazione dei governi si potrebbero cercare le soluzioni migliori all’interno di quel quadro generale. Invece oggi manca proprio questo quadro generale. I deputati non si sentono obbligati nei confronti dei loro elettori e dei loro stessi partiti. I partiti non si sentono obbligati né nei confronti dei loro elettori, né nei confronti della loro ideologia, e non importa quante volte essi l’abbiano dichiarata intoccabile. Per non dire che non gli importa nulla della più elementare coerenza e della parola data. Come si vede, non si fa neanche cenno all’interesse della nazione, che a quanto pare non interessa a nessuno. E allora siamo al punto che stiamo ipotizzando di mettere il motore sul tetto, a sbalzo dietro le ruote posteriori o sotto il pavimento. Già, questa soluzione fu anche applicata, si chiamava “motore a sogliola”.
In Italia il Pd ha detto peste e corna del M5s, per anni. Il M5s, per anni, ha detto peste e corna di tutti. Si vota, e pur di fare un governo (e non perdere il seggio) i pentastellati si alleano con la Lega. Ma non dura, e Matteo Salvini invoca le elezioni anticipate, contando su questi principi: “Il Movimento non può allearsi con Berlusconi o i Fratelli d’Italia, il Partito Democratico è da sempre una porta chiusa, soprattutto perché l’ha chiusa Renzi (ricordate i pop corn?), se tolgo la fiducia io al Movimento, si va a nuove elezioni”. Ma non aveva fatto i conti con tutte le possibilità. In politica, come per l’automobile, non c’è ipotesi, per quanto assurda, che non venga attentamente studiata. Non tenendo conto di nessuna regola di nessun genere, vanno prese in considerazione tutte le ipotesi fisicamente possibili.
Renzi ha fatto di tutto per impedire un’alleanza Pd-M5s, ma al dunque, nel momento in cui si è parlato di andare a nuove elezioni, ha fatto questo semplice ragionamento: “A suo tempo, quando ero segretario io, ho compilato le liste in modo che in Parlamento fossero eletti soltanto amici miei. Se ora si andasse a nuove elezioni, Zingaretti farebbe altrettanto, ed io e tutti i miei amici saremmo cancellati dall’albo. Se invece ci alleiamo col Movimento – quali che siano i suoi programmi, anche rovinosi, checché abbiamo detto in passato contro di loro, quale che sia la figura che ci facciamo e quali che siano gli interessi del Paese – rimaniamo in sella fino al 2023. E allora vai col voltafaccia”.
Il risultato è che tutti parlano di un Matteo Salvini scornato, pentito e sconfitto. Giustissimo. Infatti in Senato si è creata una maggioranza persino visiva di pentastellati e “democratici”, quando si è trattato di volere il voto sulla fiducia non il 14, come chiedeva Salvini, ma il 20, per avere il tempo di mettersi d’accordo.
Ma la mancanza di regole, di lealtà, di fedeltà alla parola data e via dicendo è un’arma a doppio taglio. Se tu non hai scrupoli nei confronti del tuo avversario, perché il tuo avversario dovrebbe averne nei tuoi confronti? Se nel pugilato tu scalci, scalcerò anch’io, come nella boxe thailandese. Così Matteo Salvini forse ha rinunciato all’idea di costringere il governo a cadere, ritirando i suoi ministri, e – a mio parere – sta facendo un’ipotesi diversa: “Se tutto è possibile, allora è anche possibile che la Lega voti contro la propria mozione di sfiducia a Giuseppe Conte. Il governo non cade e poi vediamo”. È un assurdo, è contraddittorio, è sleale, ma forse che è logico, coerente e leale il comportamento di Renzi? Il regolamento delle Camere non obbliga a votare a favore della propria mozione. Né – almeno fino ad ora – è concepibile che voti contro Conte il M5s, e a suo favore la Lega. In queste condizioni si rimetterebbe l’orologio all’inizio di agosto e si ripartirebbe per un altro giro.
Che Paese, il nostro. Forse nessuno ha abbastanza fantasia per sapere quale nuova scorrettezza ci si può inventare in una rissa di piazza.
Gianni Pardo, giannipardo1@gmail.com

SALVINI HA ANCORA UN’ARMAultima modifica: 2019-08-17T08:58:17+02:00da gianni.pardo
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3 pensieri su “SALVINI HA ANCORA UN’ARMA

  1. Io non li seguo più, non faccio in tempo a leggere una affermazione di un politico che ha già cambiato idea, io contro tutti, tutti contro, me tutti contro tutti, poi si strizza l’occhiolino al nemico, sembra una di quelle risse che si vedono nei saloon dei films western dove tutti se le danno senza neppure essere nemici e poi vanno a bere tutti insieme. Interessa solamente una comoda poltrona e basta.

  2. Non favorire il tuo avversario e non danneggiare te stesso. E’ questa la stella polare dei politici. Coerenza e lealtà sì, ma rispetto a questo principio.
    Un governo con i 5S al 33% e vento in poppa con un PD uscito sconfitto dalle elezioni con il 18%, sarebbe stato un suicidio per il PD. Avrebbe favorito l’ascesa dei 5S e affossato il PD. Oggi la situazione è profondamente mutata, ed è mutata proprio grazie a quella scelta. Una scelta obbligata ma anche intelligente visti i risultati : 5S dimezzati e in crisi d’identità (?) e PD in ripresa. Purtroppo c’è stato un effetto collaterale non previsto. Il crollo di Luigi da Pomigliano è andato tutto a vantaggio dell’altro avversario: il ” Truce padano “. In questa situazione andare subito ad elezioni equivale regalare la maggioranza del nuovo Parlamento al Truce e alla Meloni, avere un governo di destra e alla scadenza di Mattarella un PdR di destra. Come dicono a Napoli : a professò accà nisciuno è fesso !
    Naturalmente sono sempre possibili colpi di scena, ma ritengo improbalile l’ipotesi di Salvini che vota la fiducia a Conte dopo averlo apertamente sfiduciato . Conte potrebbe dimettersi prima del voto di fiducia o potrebbe dimettersi anche dopo averla ricevuta essendo palese trattarsi di una fiducia puramente strumentale. Ad ogni modo la situazione è ancora fluida e con questi attori non si possono escludere altri colpi di scena.
    Compriamo i pop corn e mettiamoci comodi 🙂

  3. 2200 caratteri, sono troppi, neh?
    Mi scusi se ritorno al suo articolo “obbligato ad essere contento” … ammesso che lei sia contento dell’inciucio in arrivo, dopo aver scritto l’articolo di oggi.
    Mi riferisco al suo commento un po’ triste sui giovani di oggi: “Noi ce la siamo goduta, e lasciamo ai nostri figli un mondo incasinato in molte direzioni, in particolare nella direzione finanziaria.” Lasciando da parte i soldi (che il nuovo governo saprà dove trovarli, grazie anche alla benevolenza europea) …
    sicuro che è “colpa” nostra se la situazione di oggi è così incasinata?
    Negli anni fine ’40 e ’50 non ce la siamo goduta (le città erano ancora distrutte, qui al Nord e al Sud c’era miseria) ricordo i manifesti a scuola che mettevano in guardia dal pericolo di perdere gli arti toccando i residuati bellici. Non mi risulta che in Italia oggi ci siano questi pericoli. Ci sono altri pericoli, bulli, droghe, violenza, alcol, baby-prostituzione, assoluta mancanza di valori ecc. Colpa nostra?
    Negli anni ’60, gli italiani, lavorando sodo, hanno ricostruito il paese, gli studenti a scuola studiavano e, se non erano bravi, andavano a lavorare. Tanti italiani hanno avuto successo perchè hanno lavorato molto e bene e si sono distinti, anche nel mondo, anche senza laurea.
    Oggi c’è un grande casino, è vero, ma è il risultato di elezioni regolari: se M5S e Lega hanno la maggioranza non è “colpa” della nostra generazione. E non è che a sinistra assomiglino molto alla sinistra degli anni ’60, molto più pericolosa di oggi (erano finanziati dall’URSS ed erano “nemici”) ma anche molto più seria e colta. Abbiamo dovuto subire anche gli anni di piombo, ricorda? e le stragi, i cui mandanti sono ancora sconosciuti: ce la siamo goduta? Mmm …?
    Se non esiste più coerenza o lealtà nei confronti degli elettori, non è “colpa” nostra. Se i giovani non riconoscono la strada giusta, non è colpa della nostra generazione. Ci sono tanti falsi profeti, anche molto giovani (rapper, genitori-amici, professori complici, intellettuali alla Saviano, attori, artisti, anche strani preti).
    Se i nostri figli e nipoti saranno sostituiti da popolazioni immigrate, non è colpa della nostra generazione. Gli indigeni non fanno figli, gli immigrati ne fanno a carriole, grazie al welfare che i nostri padri e noi abbiamo costruito, pagando tante tasse. E imporranno i loro usi e costumi, la loro “cultura”, altro che integrazione!
    Caro professore, io mi autoassolvo. Così va il mondo, un po’ su e un po’ giù … dopo la caduta dell’impero romano ci sono voluti 1000 anni per vedere il Rinascimento, speriamo che questa volta ci voglia meno tempo, anche se questa volta la nostra Italia sta andando molto, molto giù ;))

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