PERCHÉ LA GENTE ELEGGE DEGLI IDIOTI

>Una veloce traduzione
Politici. La loro fama è proprio negativa. Ad essere onesti, ciò avviene per colpa loro, ma sarebbe stupido pensare che ogni politico sia così. Se questa fosse la realtà, l’intera struttura crollerebbe prima che si avesse il tempo di dire: “Lo posso inserire fra le mie spese?” E tuttavia, tutti pensano che essi siano spregevoli, e ne pensano sempre il peggio.
I politici portano avanti una cattiva politica? Sono persone pessime. Cambiano opinione e fanno l’opposto? Sono deboli e non all’altezza di comandare. Promettono miglioramenti (come tagliare le tasse, aumentare la spesa pubblica?) Ovviamente stanno mentendo. Promettono di fare qualcosa di impopolare (aumentare le tasse, tagliare la spesa)? È garantito al cento per cento che ciò avverrà. È una situazione in cui si perde sempre, e così perché quelli dovrebbero preoccuparsene? Molti sono entrati in politica chiaramente nel loro interesse, ma sicuramente ce ne sono molti che veramente desiderano fare il meglio e semplicemente si rassegnano all’opinione negativa che si ha di loro.
Perché si sappia, non tutti i politici sono degli idioti (anche se la vostra definizione di idiota può variare) ma molti lo sono. Gli Stati Uniti ne sono particolarmente afflitti. Sarah Palin, Ted Cruz, queste persone sono state/sono candidate alla Presidenza. E l’archetipo George W Bush è stato addirittura Presidente. Per otto ANNI. L’uomo le cui riflessioni cretine hanno provato a sostenere gli affari aveva un arsenale nucleare ai suoi comandi.
Non che il Regno Unito si possa vantare di chissà che, con la quantità di dimostrabile idiozia che c’è nel nostro sistema. Michael Gove, Chris Grayling, Grant Shapps, Jeremy Hunt, David Tredinnick, un partito laburista ridicolo (completo di fessi), il successo dell’UKIP e il tanto amato, ribollente sindaco Boris Johnson.
Moltissime persone obietterebbero subito che Boris Johnson è in realtà molto intelligente (o pericoloso), e che fa soltanto finta di essere un buffone. Ma questo sottolineerebbe il punto: una persona intelligente deve fingere la stupidità per ottenere il successo politico.
E allora, che sta succedendo? Logicamente, voi vorreste una persona intelligente che comprende quali siano i migliori metodi e il miglior approccio per governare il Paese nel modo migliore possibile. Ma no, la gente sembra essere attirata da dimostrazioni di capacità intellettuali discutibili. Nel problema politico entra una grande varietà di fattori ideologici, culturali, sociali, storici, finanziari e di altro genere, perché la politica incorpora tutte queste cose, ma ci sono alcuni ben noti processi psicologici che possono contribuire a questo fenomeno.
Le persone sicure di sé sono le più convincenti. Ciò è stato dimostrato da molti studi. La maggior parte di essi si concentrano sull’ambiente giudiziario e suggeriscono che un testimone sicuro di sé per una giuria è più convincente di un testimone nervoso, esitante (la qual cosa ha spiacevoli implicazioni, per la giustizia), ma può essere constatato anche altrove. È un fenomeno che i venditori di auto usate e gli agenti immobiliari hanno sfruttato per decenni. E i politici se ne rendono perfettamente conto. Da questo nasce il loro allenamento riguardo ai media e il sostegno delle Public Relations; qualunque politico che non si presenta come sicuro di sé e privo di dubbi viene metaforicamente distrutto. E così la sicurezza di sé è importante, in politica.
Comunque, l’effetto Dunning-Kruger(1) rivela che le persone meno intelligenti sono di solito estremamente sicure di sé. Le persone più intelligenti, al contrario, non lo sono per nulla. L’auto-valutazione è un’utile abilità metacognitiva, ma richiede intelligenza; e se non se ne ha molta non ci si considera falliti o ignoranti, perché tecnicamente si manca della capacità di accorgersene.
Così, se si desidera avere una persona intrinsecamente sicura di sé per rappresentare pubblicamente il proprio partito, una persona intelligente sarebbe la scelta sbagliata da parecchi punti di vista. E tuttavia questo può avere controindicazioni; gli studi hanno dimostrato che quando una persona sicura di sé è costretta ad ammettere di avere torto, o di avere mentito, poi essa è considerata meno affidabile e degna di fiducia di una persona non sicura di sé. E ciò potrebbe spiegare la cattiva immagine dei politici, che per la maggior parte sono una serie di persone che fanno grandi promesse e falliscono miseramente quando si tratta di mantenerle. Questo genere di cose realmente azzera le persone.

Effettivamente, governare un Paese di decine di milioni di persone, che hanno tutte esigenze e richieste diverse, è un lavoro incredibilmente complicato. Ci sono così tante variabili che devono essere considerate. Purtroppo, è impossibile condensare tutto questo in un estratto adatto ad essere usato nei media moderni, così le personalità tendono a venire più spesso a galla. E poiché le personalità meno intelligenti sono più sicure di sé,sono anche le più convincenti, e così via.
In ogni caso, le persone sono spesso scoraggiate dagli argomenti intellettuali e complessi. Possono non avere nessuna esperienza della cosa, o possono trovare troppo arduo confrontarsi con essa, perché per farlo con successo dovrebbero avere molto tempo e sforzarsi molto. Ma la politica, e in particolare la democrazia, esige che le persone siano coinvolte.
Gli studi sulla personalità suggeriscono che molte persone dimostrano un orientamento verso lo scopo, una “disposizione a sviluppare o dimostrare la capacità di ottenere dei risultati”. Se sentite che state effettivamente avendo un’influenza su qualcosa (per esempio un’elezione) avete un possente fattore motivante, ma se qualcuno molto competente comincia a snocciolare paroloni riguardo a tassi d’interesse o alla gestione dei deficit di fondi sanitari, la cosa alienerà coloro che non seguono o capiscono simili cose. Così se una persona sicura di sé dice che c’è una soluzione semplice oppure promette di far sparire la grande cosa complicata, ecco che quella persona sembrerà molto, molto più accattivante.
Tutto ciò è anche dimostrato dalla legge di Parkinson sulla banalità, quando la gente spende molto più tempo e sforzi concentrandosi su qualcosa di banale che però effettivamente capisce, che qualcosa di complicato, che non capisce. E la cosa precedente offre un ambito più grande per ottenere contributi ed influenza. La gente ama molto le cose banali, ergo le persone meno intelligenti sono potenzialmente più di successo. In termini di voti, in quanto condensano i grandi argomenti in brevi (anche se inesatti) frammenti di discorso.
Molte persone hanno detto che gli sarebbe piaciuto bere una birra con George W Bush. A dire il vero, non tutti erano specifici riguardo a dove ciò avrebbe dovuto verificarsi. Una delle qualità spesso citate di George W Bush è stata che la gente sentiva che avrebbe potuto “bere una birra con lui”. Dunque sentivano che potevano entrare in rapporto con lui. Al contrario, l’elitismo è una qualità negativa. L’idea che coloro che guidano la nazione sono al di fuori delle norme della società è per molti allarmante, e da ciò il costante sforzo dei politici di “inserirsi”.
La maggioranza delle persone tendono a numerosi pregiudizi, preferenze, stereotipi e preferiscono i loro propri “gruppi”. Nessuna di queste cose è particolarmente logica e invariabilmente nessuna è sostenuta da reali prove e dalla realtà, ma alla gente non piace che le si dicano cose che non ha voglia di sentire. Le persone sono anche acutamente coscienti del loro status sociale, tutti abbiamo bisogno di sentire che siamo superiori agli altri in qualche modo per mantenere il nostro senso di autostima. Come risultato, qualcuno che è più intelligente e dice cose complicate che contengono scomodi (ma veri) fatti non sarà attraente per nessuno; mentre qualcuno chiarissimamente meno intelligente non costituisce una sfida per lo status sociale da noi percepito e se poi dice cose semplici che confermano i nostri radicati pregiudizi e negano i fatti sgradevoli, allora tanto meglio.

È una situazione sfortunata, ma sembra proprio che sia il modo in cui funzionano le teste della gente. Naturalmente il problema è molto più complesso di quello che è stato detto qui, ma il fatto di aggiungere quello che manca renderebbe l’intera faccenda più complicata, e questo non è il modo di far sì che la gente apprezzi qualcosa, come a questo punto dovrebbe essere ovvio.
Dean Burnett

(Traduzione dall’inglese di Gianni Pardo. Temo che il sig.Burnett, se pensa bene, , non scriva altrettanto chiaramente).
Link dell’articolo:https://www.theguardian.com/science/brain-flapping/2015/apr/02/democracy-psychology-idiots-election
(1)L’effetto Dunning-Kruger – secondo Wikipedia – è “una distorsione cognitiva a causa della quale individui poco esperti in un campo tendono a sopravvalutare le proprie abilità (NdT).

PERCHÉ LA GENTE ELEGGE DEGLI IDIOTIultima modifica: 2019-09-04T08:45:00+02:00da gianni.pardo
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4 pensieri su “PERCHÉ LA GENTE ELEGGE DEGLI IDIOTI

  1. “Temo che il sig. Burnett, se pensa bene, non scriva altrettanto chiaramente”.
    Dal momento che conosco la sua abilità di traduttore, sono assolutamente d’accordo con Lei.

  2. Articolo indubbiamente interessante, resta il fatto che “grazie” ai muscolari e dogmatici leaders brexiters il glorioso Regno (sempre meno) Unito sta andando incontro ad un drammatico harakiri le cui disastrose conseguenze economico-politico-sociali coinvolgeranno anche il resto d’Europa: i Sovranisti di tutto il mondo saranno in grado di trarne qualche utile lezione??? Saluti

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