L’ANATRA PUO’ INGANNARCI

Detti, massime, proverbi. Pillole di saggezza miste ad umorismo. O – almeno – così amerebbero descriversi. E invece bisogna guardarsene, distinguendo quelli che dicono realmente qualcosa, e quelli che non dicono niente e rinviano a qualcosa. Meglio essere chiari. Avverto comunque che tutte le citazioni sono “a memoria” e potrebbero essere imperfette
Nella categoria dei detti che realmente dicono qualcosa si situano parecchie delle massime di La Rochefoucauld. Quando il “moraliste” scrive che “tutte le virtù si perdono nell’egoismo come tutti i fiumi si perdono nel mare” afferma qualcosa di molto chiaro, e cioè che il comportamento di quasi tutti gli uomini è dominato dall’egoismo. Cosa che vale anche e soprattutto per coloro che si riempiono la bocca di ideali. Infatti, quando poi gli ideali entrano in conflitto con gli interessi, sono spesso gli interessi che vincono. Lo stesso vale per quest’altra massima: “I vecchi biasimano moralmente i peccati che non sono più in grado di commettere”. Anche questa idea vale per sé e non rinvia a nulla. Quasi dicesse: “Se non ci credete, controllate”.
Al contrario non serve a niente un famoso detto arabo (sempre che sia un detto arabo): “Allah, dammi la forza di sopportare i mali che non posso evitare; Allah, dammi la forza di contrastare i mali che posso contrastare; Allah, dammi la saggezza di distinguere gli uni dagli altri”. Ottimi principi, ma se Dio non mi dà quella forza, a che mi sarà servito sapere che è inutile lottare contro l’inevitabile, ed è stupido non lottare contro l’evitabile?
Per non parlare dei proverbi che si contraddicono: “L’unione fa la forza” e “La pentola in comune non bolle mai” o anche: “Meglio soli che male accompagnati”. Il singolo è lasciato dinanzi al dilemma se associarsi o agire da solo.
I detti e i proverbi per la maggior parte non valgono affatto quanto le massime di La Rochefoucauld, che non per caso è il campione della categoria. Infatti la fortuna delle correnti “pillole di saggezza” non nasce tanto dal loro intrinseco valore quanto dal desiderio di molti di avere risposte semplici a problemi complessi. Invece bisognerebbe dirsi una volta per tutte che la realtà ha il brutto vizio di essere complessa. Non si può generalizzare. Bisogna esaminare ogni caso per sé stesso, con pazienza ed umiltà.
Mogli e buoi dei Paesi tuoi? Un buon consiglio, ma soltanto se significa che, quando si associa la propria vita ad uno straniero o ad una straniera, bisogna ben considerare il peso del diverso condizionamento culturale e sociale. Nulla dimostra che, soltanto perché uno dei due è nato e vissuto all’estero, non si possa essere felici a lungo insieme. Prudenza non significa rifiuto pregiudiziale. Ma anche queste mie ultime parole hanno un brutto sapore di ovvietà.
Queste riflessioni sono nate dal fatto che ho ritrovato l’originale di un’espressione tante volte sentita, e che trovo particolarmente saporita: “If it looks like a duck, swims like a duck, and quacks like a duck, then it probably is a duck”. Se sembra un’anatra, nuota come un’anatra, starnazza come un’anatra, probabilmente è un’anatra. Il detto significa che dalla concretezza si può risalire alla definizione, e non è necessario partire da quest’ultima. Se nessuno ha detto che Guglielmo è un egoista, ma io posso dimostrare che in parecchie occasioni si è comportato da egoista, come non concludere che Guglielmo è un egoista? Se mancava soltanto l’etichetta, gliela appiccicheremo noi.
Il principio ha un indiscutibile valore. Del resto si riaggancia al famoso “rasoio di Ockham”, secondo il quale se, per un fatto, c’è una spiegazione semplice, logica e credibile, prima di cercarne un’altra bisogna contentarsi di quella. Ma il rasoio di Ockham fa parte dei principi utili o dei principi inutili? A mio parere, fa parte dei principi inutili. Da un lato è inutile, come dice un proverbio francese, “cercare mezzogiorno quando sono già le due”, dall’altro la prima impressione può farci sbagliare. Dunque sta a noi distinguere se siamo dinanzi ad un’accettabile verità o al rischio di essere superficiali e sbagliare. E non posso certo andare a chiedere lumi ad Ockham. Soprattutto perché è morto.
Gianni Pardo, giannipardo1@gmail.com
24 febbraio 2019

L’ANATRA PUO’ INGANNARCIultima modifica: 2019-02-25T12:18:53+01:00da gianni.pardo
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