I FIGLI DI SALVINI E QUELLI DEGLI ALTRI

“Se le regole europee mi dicono di non dare da mangiare a mio figlio che ha fame io che faccio? Secondo me viene prima mio figlio e i miei figli sono 60 milioni di italiani”. Ecco che cosa ha risposto Matteo Salvini quando gli hanno parlato della procedura d’infrazione che l’Europa sta aprendo contro l’Italia, e degli eventuali vincoli che essa ci imporrebbe.
Quando ho letto questa frase, da prima non ho potuto commentarla, perché le lacrime di commozione erano tali che vedevo lo schermo tutto appannato. Quando finalmente mi sono ripreso – ma non è stato facile – ho ritrovato la forza di rispondere a questa epica tesi.
Immaginiamo che Salvini abbia dei figli affamati, e non abbia il denaro necessario per comprare loro del cibo. Si trova in strada, circondato da circa ventisei, tra ristoranti e pizzerie, ma da un lato, come detto, non ha soldi, dall’altro i ristoratori, temendo che l’italiano passi a vie di fatto, stanno sulle loro soglie pronti a difendere i loro esercizi. Se necessario aiutandosi l’un l’altro. In che modo Salvini può costringere gli altri Paesi dell’eurozona a nutrire i suoi sessanta milioni di figli?
Scendiamo sul concreto. Se l’Italia spende in deficit, aumenta il proprio debito pubblico e questo potrebbe portarla al fallimento (anche se di solito lo si chiama più elegantemente default). Ora Salvini potrebbe dire: “Ma se falliamo sono fatti nostri, no?” Il fatto è che, appunto, non lo sono. Perché, partecipando all’area euro, si tratta di fatti comuni. Se l’Italia vuole fallire a suo piacimento , esca prima dall’euro e, per far buon peso, anche dall’Unione Europea. Ma finché non lo fa un suo eventuale fallimento provocherebbe una gravissima crisi, ed ecco perché l’Unione Europea, esercitando un legittimo diritto di autodifesa, ci vuole imporre di non contrarre ulteriori debiti.
Ma non è l’unico motivo. Ce n’è un altro, precisamente economico, che rende insulso il discorso di Salvini. Immaginiamo che l’Europa – totalmente impazzita – dica all’Italia: “Fai tutti i debiti che vuoi. Fra l’altro ho parlato con le Borse, e il globo terracqueo si è impegnato a non farti fallire”. Sembra un sogno e tuttavia avverrebbe che, immettendo sempre più denaro nel sistema, l’euro si inflazionerebbe. Di poco o di molto, non importa. Quello che importa è che, quando uno Stato immette in circolo denaro inflazionistico, i primi prenditori di quel denaro acquistano le merci al prezzo di prima – cioè prima che i prezzi abbiano il tempo di aumentare – mentre i percettori di reddito fisso, avendo lo stesso denaro di prima, quando il prezzo aumenta comprano più caro le merci, e dunque ne acquistano meno. In altri termini, il vantaggio che ricevono i primi prenditori è pagato dagli ultimi prenditori. Ecco perché l’inflazione conduce i poveri alla disperazione, come vediamo in Venezuela.
Tornando al caso dell’euro, se l’Italia spendendo e spandendo in deficit, immette denaro a fronte di niente nell’area euro, di questo denaro falso profittano i sessanta milioni di figli di Salvini, ma lo scotto lo pagano le altre decine di milioni di figli che appartengono agli altri ventisei Paesi dell’area euro. Domanda per Salvini: lui che parla tanto di legittima difesa riconosce che quei ventisei padri hanno più diritto di difendere il cibo dei loro figli di quanto abbia lui il diritto di sottrarglielo con la forza?
Gianni Pardo, giannipardo1@gmail.com
10 giugno 2019

I FIGLI DI SALVINI E QUELLI DEGLI ALTRIultima modifica: 2019-06-10T08:04:58+02:00da gianni.pardo
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6 pensieri su “I FIGLI DI SALVINI E QUELLI DEGLI ALTRI

  1. scusate sono un po’ a digiuno di economia:
    ma perché se si immette denaro (stampando moneta) i prezzi devono per forza aumentare?
    Qual è il meccanismo?
    grazie mille a chi vorrà delucidarmi

  2. Se ci sono dieci beni e dieci unità di moneta per comprarli, costeranno un euro l’uno.
    Se immettiamo nel circuito altri dieci euro, avremo venti euro e dieci beni, i quali costeranno due euro l’uno.

  3. ok questo a livello teorico…
    Scendiamo a livello pratico:
    io ho un negozio e vendo un certo oggetto 10;
    perchè dopo che viene stampata moneta quell’oggetto devo venderlo, mettiamo, 15 e non più 10?
    Come me ne accorgo io commerciante che in giro c’è più moneta?

  4. @ Luca

    Una buona domanda. Il fatto è che se circola più moneta (aumenti salariali,
    reddito di cittadinanza, regalie e provvidenze varie) la gente spende di più (e non perché è spendacciona, ma ha bisogno di tante cose). Se si desse a tutti un milione di euro i negozi verrebbero vuotati in un istante. E se la domanda aumenta aumentano anche i prezzi. Certo un negoziante potrebbe praticare lo stesso i prezzi di prima, ma non a lungo. Aumentando i prezzi della merce da vendere sarà costretto (suo malgrado, ma non tanto!) ad aumentare anche lui i prezzi. Il blocco dei prezzi non funziona o solo per brevissimi periodi.

  5. “ma perché se si immette denaro (stampando moneta) i prezzi devono per forza aumentare”

    Domanda pseudo-furbetta da “bagnai’s boys” plagiati.
    I prezzi aumentano quando la offerta e’ insufficiente per soddisfare la domanda.
    Ma quando una societa’ e’ gia’ piu’ che opulenta anzi bulimica al punto da non riuscire nemmeno a manutenere i beni pubblici e privati gia’ acquisiti, che e’ il nostro caso, stampare moneta non serve ad aumentare la domanda, per cui non aumentano ne’ i prezzi, ne’ la domanda, ne’ la offerta, ne’ la “crescita”. Non aumenta nulla, non serve a NULLA.
    Il miracolo economico del nostro ventennio dell’ultimo dopoguerra, periodo nel quale siamo passati dal medioevo di autoproduzione e autoconsumo alla affluent society della modernita’, non sarebbe un miracolo se potesse essere riprodotto ad ogni pie’ sospinto: si passa dal medioevo alla modernita’ al massimo una volta per millennio: la nostra occasione l’abbiamo gia’ avuta, non e’ poi quel paradiso che sembrava esserci stato promesso, rassegnamoci a gestire la normalita’.
    Martellamento propagandistico, narcisistico ed egomaniaco, basta, please. Abbiamo gia’ dato.

  6. grazie Sergio, dopo il tuo commento ora le cose mi sono un po’ più chiare;

    Winston la mia domanda non è per niente “furbetta”…
    come detto ci capisco poco e volevo solo sapere come funziona il meccanismo:
    più moneta = prezzi che aumentano

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