SEMPER MACULOR

Credo che fino a metà luglio, e forse oltre, sarà inutile leggere i giornali. Infatti tutto ciò che viene detto, da parte di tutti, potrebbe essere una bugia. Dunque sembra del tutto inutile esaminare e commentare quanto dicono i politici e gli economisti, a tutti i livelli. È come se vi chiedessero: “Quanto fa esattamente il numero che ho in mente io moltiplicato per il numero che ha in mente quel bugiardo di mio fratello?”
Anzi, al riguardo vi propongo un giochino che, diversamente dal quesito precedente, ha una soluzione. Su un’isola vivono bianchi e neri. I bianchi dicono sempre la verità, i negri mentono sempre. Nella nebbia passa una piroga con tre isolani e un tizio, da riva, chiede: “Siete neri o siete bianchi?” Il primo risponde: “Sono bianco”. La risposta del secondo si perde nel rumore delle onde e l’uomo da riva chiede: “Come hai detto?”. Il terzo dice: “Ha detto che il primo è nero, lui è bianco e anch’io sono bianco”. Che cosa sappiamo del colore dei tre? Ve lo dico alla fine.
Torniamo alle cose serie. Le dichiarazioni di Matteo Salvini sono demenziali. Parla come se l’Italia non soltanto fosse priva di debiti ma come se avesse soltanto il problema di decidere in che modo spendere i suoi soldi per rilanciare l’economia. E poiché quell’uomo è tutt’altro che un demente, bisogna pensare che menta sapendo di mentire. Forse vuol provocare la crisi di governo. Forse vuol far scoppiare l’euro. Forse vuol provocare una crisi di Borsa. Quali sono le sue vere intenzioni? Io non lo so. E per questo non ne parlo.
Le dichiarazioni del governo italiano – e stavolta bisogna metterci dentro Luigi Di Maio, Giuseppe Conte e Giovanni Tria, per non parlare di tutti gli altri che hanno voce in capitolo – sono demenziali. Non si può dire: “Spenderemo un’iradiddio di miliardi, ma rimarremmo all’interno delle regole”, perché questo è contraddittorio. O l’una cosa, o l’altra. O ci state prendendo in giro quando parlate di tassa piatta (per gli italiani che non conoscessero l’italiano: flat tax), di salario minimo, di quota cento e di reddito di cittadinanza, per non parlare dell’assunzione di migliaia di consulenti del lavoro (navigatori, per gli italiani che non conoscessero l’italiano navigator) ed altre spese più o meno inutili, oppure ci state prendendo in giro quando dite che non volete fare altri debiti.
E la farsa si prolunga anche con i Minibot, che non servono a risolvere il problema del debito dello Stato: infatti, se i beneficiari li usano per pagare le tasse, allo Stato viene a mancare il corrispondente gettito fiscale. Tanto valeva pagare le imprese in contanti. Perché i Minibot sono moneta a fronte di niente, come i bigliettini del Monopoli. Ed è comico sentirsi rispondere che vanno emessi perché “sono nel Contratto di governo”. Sicché, se in quel contratto avessero scritto che il trenta giugno ci sarà un nubifragio su Roma, il tempo si farebbe un dovere di obbedire?
E il Ministro Tria, che di quella compagnia di giro sembra l’unico che abbia ancora una certa stima della Tavola Pitagorica, si arrampica sugli specchi per frenare la deriva demenziale. Ma i risultati sono ancora una volta comici. Le sue smentite sono deboli e per giunta sono a loro volta smentite dagli altri vertici del governo. ¿E una persona che ha ancor il ben dell’intelletto dovrebbe mettersi a dedurre qualcosa da questo guazzabuglio?
Come non bastasse, non ci si può fidare neanche delle autorità europee. Ci sono assolutamente tutti gli elementi per dare il via alla più severa procedura d’infrazione, e dunque – soprattutto dopo le dichiarazioni di Salvini & Cie – al riguardo non ci dovrebbe né potrebbe esserci il minimo dubbio. Ma quella procedura potrebbe produrre un terremoto in Europa, e dunque anche gli altri governi potrebbero rimangiarsi la parola. Non che sia probabile, ma è possibile: e quando si ha da fare con dei politici, la prudenza non è mai troppa. Allora a che scopo commentare uno scenario che forse non si verificherà, dando così ragione agli imbroglioni e agli sbruffoni? Come ha scritto Lutero: “Quotiens cum stercore certo, aut vinco, aut vincor, semper ego maculor”, ogni volta che combatto contro la merda, o vinco, o sono vinto, sempre mi macchio.
E allora, cercando di dimenticare i guai del presente, torno alla mia storiella. Il primo che ha risposto dalla piroga, se fosse stato un bianco, avrebbe detto: “Sono bianco”. Ma se fosse stato un negro, mentendo, avrebbe detto la stessa cosa. Dunque di lui non sappiamo nulla. Ma il terzo, dal momento che il secondo non può che aver detto: “Sono bianco”, quando ha detto: “Ha detto che è bianco” ha detto la verità, dunque lui personalmente, il terzo, è bianco. E quando ha aggiunto “anch’io” ha dichiarato – lui che dice la verità – che il secondo è bianco. Dunque i tre sono: nero, bianco, bianco. Come si vede, gli indovinelli sono molto più semplici da risolvere della politica italiana.
Gianni Pardo, giannipardo1@gmail.com
19 giugno 2019.

SEMPER MACULORultima modifica: 2019-06-19T15:10:19+02:00da gianni.pardo
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7 pensieri su “SEMPER MACULOR

  1. Gianni, carino l’indovinello. Pero’, una domanda:
    Ma com’e’ che, guarda caso, in tutti gli indovinelli del genere i bianchi sono sempre quelli che dicono la verita’, mentre i neri sono quelli che mentono? ….. 😉

  2. Due risposte. La prima, l’indovinello è vecchio e, prima, i bianchi erano più buoni 🙂 .
    La seconda: qualcuno dei bianchi ha assunto dei neri nella sua impresa, ed ha avuto sorprese :-)). Questa seconda risposta è comprensibile dal destinatario, e tanto basta.

  3. Anch’io avevo una cassiera di colore, tutta casa e chiesa , che tra una benedizione ” que Deus os abençoe ” e una preghiera, mi alleggeriva la cassa. 🙂

  4. Butto là, tanto per giocare, alcune considerazioni.
    1) Il ragionamento di Salvini-Di Maio sembra chiaro. Lo Stato è pieno di debiti, accumulato anche negli anni passati. Per coprire i debiti deve aprirne altri, maggiori: strategia suicida. In teoria, alla lunga, potrebbe riuscirci sanando l’economia e avendo alle spalle un Paese più REALMENTE ricco, ma… campa cavallo: l’esperienza ci (gli) dice che non sarà possibile. Ma dall’altro lato i cittadini sono ricchi, ce lo hanno detto un giorno sì e l’altro pure, negli ultimi mesi: case, auto, depositi bancari, cassette di sicurezza. Ricchezza – dicono i perfidi che pensano sempre male – determinata proprio dalla generosità dello Stato, alimentata dalla creazione del debito. Al netto dei trasferimenti all’estero, aggiungerei; ma potremmo “perdonarli” se li facciamo rientrare, con giusto un buffetto sulla guancia. Allora: perché andare a cercare soldi “firmando cambiali” verso l’esterno e non invece tosare in contanti, un pezzetto per volta, proprio quella ricchezza, facendolo accettare un po’ per amor di patria e un po’ in odio alle demoplutocrazie ecc. ecc.? Anche questa, si direbbe, strategia politicamente suicida. Ma sarebbe gioco facile attribuirne la colpa a “chi ci ha preceduto, con la corruzione, gli sprechi, i privilegi” (non infondatamente: vedi anche il libro di Ceccarelli “Invano” e altri) “mentre noi indossiamo il cilicio, viviamo parcamente e siamo popolo esattamente come voi, soffriamo come voi” e storie simili. E poi, la rigidità dell’UE, del FMI, “che vuole punire noi, proprio noi, che abbiamo il coraggio di contrastare le demoplutocrazie ecc. ecc.”. E poi, basta sfangarla fino alle prossime elezioni; tanto, un Piazzale Loreto non si ripete, sarebbe incivile, perbacco… e ci sarà modo di ritornare in sella.
    2) L’UE non ci punirà di certo. Tutti gli organi traballano dopo le elezioni, fare i “duri” peggiorerebbe l’acrimonia italiana; tanto, se gli italiani vogliono precipitare nel burrone e incoraggiano gli autisti dell’autobus, a che pro, “da fuori”, agitare bandierine e dare fiato ai fischietti? E poi, la stessa UE ha molte cose da farsi perdonare nei confronti dell’Italia (se n’è trattato anche qui). Quindi, un qualche compromesso lo si trova, basato su promesse, impegni, “monitoraggi”, “vedremo (vedranno, i nuovi organi) dopo”.
    3) E intanto l’ “opposizione” tace, non propone valide strategie alternative (anche per “coda di paglia”) e si trastulla con polemiche interne che distraggono solo l’interno, dato che all’esterno esse non interessano per nulla; al più, starnazza su argomenti – antifascismo, antirazzismo, migranti ecc. – su cui Salvini manovra con molta abilità riscuotendo consenso.
    E si va, come mosche scapate, senza fiducia e senza certezze.

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