QUESTIONE DI VOLONTA’ POLITICA

Premetto che, Matteo Salvini non mi è simpatico. E, se è per questo, non mi è simpatico neppure Donald Trump. Ma i politici sono come i giocatori di calcio: se segnano, sono bravi; se sono belli ed intelligenti, ma non segnano, sono brocchi. Un politico deve soltanto evitare di rendersi insopportabile, per esempio a forza di arroganza, come Matteo Renzi, ma all’antipatia si sopravvive. E infatti, dopo avere detto che Matteo Salvini mi è antipatico , aggiungo che personalmente ne sostengo l’azione. Il leader leghista seriamente ha scelto un unico argomento, l’immigrazione clandestina, e su quello campa alla grande.
Lasciamo stare il Papa che almeno ha un suo speciale dante causa, se esiste. Ma tutti gli altri, gli uomini del Partito Democratico, molti giornali e molti intellettuali, come non capiscono che gli italiani l’immigrazione indiscriminata non la gradiscono? Come non capiscono che più si alleano con gli idealisti scervellati , più si allineano con i preti e i magistrati disposti a violare le leggi pur di andare contro Salvini, e più Salvini ha il sostegno dei cittadini? A volte si direbbe che non abbiano la minima nozione di democrazia. Il popolo effettivamente sbaglia, a volte, ma chi sono i governanti per disobbedirgli? Non è forse per obbedire al popolo che da un anno ci teniamo un governo di dilettanti e d’incompetenti? Non si può dimenticare questo sacrosanto principio soltanto perché un Ministro dell’Interno parla come un bullo di borgata.
E tuttavia sono talmente tanti quelli che riescono a boicottare l’azione di Salvini che alcuni dicono: “Se neanche lui riesce a porre un argine all’immigrazione irregolare, è segno che l’impresa è impossibile. Dunque è stato stupido tentarla”.
Obiezione, Vostro Onore. Ci sono mali senza rimedio, per esempio il cancro al pancreas, ma ad altri si può mettere rimedio, solo che si abbia il coraggio di affrontare un’operazione chirurgica. Nello stesso modo, ciò che frena Salvini non è un’impossibilità, ma l’insufficiente volontà politica della sua maggioranza. Basterebbero due semplici provvedimenti:
I: Qualunque natante entri nelle acque territoriali italiane malgrado un preciso divieto delle autorità nazionali, viene sequestrato e venduto all’asta a profitto dello Stato. Oppure distrutto, come si fa con le imbarcazioni e i veicoli serviti al contrabbando.
II: Chiunque venga salvato in mare potrà sbarcare a Lampedusa. Da quel momento risiederà in un centro di raccolta fino al rimpatrio nel Paese da cui proveniva il suo natante o a quello corrispondente alla sua nazionalità. Se no rimarrà a Lampedusa, con l’obbligo di accettare l’offerta di lavoro che lo Stato dovesse fargli per rifarsi delle spese del suo vitto e alloggio.
A quel punto nessun natante oserebbe avvicinarsi alle nostre acque territoriali. Chi arrivasse a Lampedusa – salvo chi ottenesse asilo politico – rischierebbe di rimanerci invischiato. La spesa sarebbe notevole soltanto per breve tempo. Conosciuta la sorte di chi cerca di entrare in Italia illegalmente, nessuno ci proverebbe. Per far ciò, o qualcosa di simile, è soltanto necessaria la volontà politica. Del resto, basterebbe ricordare che la famosa “legge del mare”, della quale tutti si riempiono la bocca, impone di salvare dalla morte i naufraghi, non di accoglierli nel proprio Paese. Il riaccompagnamento a casa loro sarebbe un gentile regalo dell’Italia.
Le autorità italiane mi ricordano quei genitori disperati che non sanno come dominare i figli, dimenticando che, nei loro confronti, dispongono di tutte le briscole, dal due all’asso. Non è necessaria nessuna violenza e nessuna crudeltà: basta un po’ di coerenza e di fermezza. L’unica arma dei figli, nei confronti dei genitori, è che costoro sono deboli, cedevoli e contraddittori. Nessuno si ostina a sbattere contro un muro, perché un muro, quando dice no, è no. Se i figli incontrassero dei “no” che non cambiano mai, capirebbero che significa quella parola. Nella realtà, come dicono gli anglosassoni, non considerano “no” una risposta. E allora prego, signori migranti, si accomodino.
Gianni Pardo, giannipardo1@gmail.com
8 luglio 2019

QUESTIONE DI VOLONTA’ POLITICAultima modifica: 2019-07-10T07:02:23+02:00da gianni.pardo
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5 pensieri su “QUESTIONE DI VOLONTA’ POLITICA

  1. Pardo, Lei ha risposte, io invece ho domande.
    1) Da quali Paesi provengono i migranti? Qual è il contesto demografico-socio-economico-politico di quei Paesi?
    2) Qual è il contesto socio-economico-culturale dei migranti?
    3) Quali sono le loro aspettative riguardo al desiderato esito del loro viaggio e della loro sorte nel periodo successivo?
    4) Quali sono le modalità reali di organizzazione ed esecuzione del viaggio?
    5) Quali sono modalità, livello e contenuto delle informazioni circa il viaggio ed il suo esito, sulla base di esperienze storiche di altri?
    6) Quali sono modalità e contenuti della comunicazione dell’Italia e in generale degli Stati europei che perviene loro, prima della decisione, circa il regime e le sorti dei migranti, secondo le varie situazioni?
    Ed infine:
    7) Declinando “aiutiamoli a casa loro” in senso puramente “caritatevole” c’è il rischio di perpetuare un qualche “colonialismo”?
    Da qualche parte ho letto (dovrei ritrovare lo studio, ma lo ricordo bene) che le “migrazioni”, nelle sue varie forme, riguardano 230 milioni di persone nel mondo. Inoltre, lo “sviluppo” non fa diminuire le migrazioni, anzi le aumenta perché crescono le aspettative, i desideri e le possibilità. Ed infine, si prevede che proprio in Africa, per una serie di ragioni (materie prime, demografia, questioni etnico-tribali, mutamenti climatici) si registreranno le più forti tensioni.
    Ho molto sospetto verso il “rasoio di Occam” e le soluzioni “facili ed intuitive” che da esso possono discendere, e che possono portare a concludere che è il Sole che gira intorno alla Terra.
    Tenga conto che alcune soluzioni da Lei prospettate sono già state adottate in passato, con scarso esito. L’affondamento dei natanti, per esempio, era praticato proprio dai “trasportatori”, al fine di obbligare al “salvataggio in mare”, secondo quei principi e quelle norme che, nella loro complessità e reciproca interferenza, possono vanificare persino le “grida” salviniane. Altre (rimpatrio) si sono rivelate onerose e difficili (non basta “caricare”, occorre anche riuscire a “scaricare”).
    In tutto questo, naturalmente, regna sovrana l’ipocrisia degli Stati europei, oltre che gli sporchi interessi legati alla migrazione. D’altra parte, anche la morte è legata agli interessi delle pompe funebri e di tutto il commercio collegato.
    Cordiali saluti.

  2. Io invece ho altre domande.
    A parte il fatto che intorno ai migranti c’e’ un business di varia natura (dagli scafisti ai centri di accoglienza, al caporalato, ecc. ecc.), e questo business ha tutto l’interesse che le immigrazioni continuino, resta il fatto che ci sono delle forze politiche (e non solo in Italia) che promuovono attivamente il fenomeno dell’ immigrazione.
    Il fatto, ad esempio, che TUTTA la sinistra italiana, includendo qui buona parte dei 5 Stelle, sia a favore dell’ immigrazione, NONOSTANTE LA PALESE VOLONTA’ POPOLARE, e dunque perdendo voti per questa ragione, e ben sapendo di perdere voti, fa pensare.
    Ma perche’ lo fanno? Soltanto per far dispetto a Salvini? Contro i propri interessi? Non ci posso credere. Sanno benissimo che cosi’ facendo non fanno altro che rafforzare la Lega, e perdere voti. E allora cosa c’e’ dietro, che sia cosi’ forte e motivante, da dover essere perseguito sacrificando il successo politico?
    E perche’, uscendo dall’ Italia, e parlando ad esempio della Francia o della Germania, anche qui sono tutti contro Salvini e i “fascisti” che impediscono l’ arrivo dei poveri migranti in Europa, ma in realta’ impedendo loro l’ingresso nei rispettivi Paesi, a volte comportandosi con essi assai peggio di Salvini?
    E come si giustifica la posizione della Chiesa e di Bergoglio? I politici pro-migranti perdono elettori, ma questi perdono fedeli. Eppure vanno tutti avanti.
    Cosa c’e’ dietro tutto cio’? Questo mi chiedo.

  3. Risposta a Nicola: forse la certezza di “essere nel giusto”?
    Non è mica detto che ciò che piace a molti o “a tutti” sia “cosa e buona e giusta”.

  4. Roberto, non so cosa rispondere. Mi sembra altamente improbabile che dei politici, italiani, di oggigiorno, possano agire in base a principi “morali”. E rinunciando alla possibilita’ della poltrona? Mah.

  5. Ma se la mancanza dei principi “morali”, in quanto politici italiani, è di chi si oppone alle salvinate, in che modo attribuire invece principi “morali” a chi lo sostiene, se non presupponendo, a priori, una “purezza” che potrebbe essere solo di politici “marziani”?

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