CROSS AND DOUBLE-CROSS

Sugli avvenimenti di questi giorni molto si è scritto e moltissimo si scriverà . Gli storici daranno come inevitabili, ovvi e prevedibilissimi, i risultati finali di martedì, quei risultati che oggi, domenica, nessuno si azzarda a prevedere. Un risultato sicuro è quello indicato da Marcello Sorgi sulla “Stampa”: in questa occasione tutti i politici (e Sorgi li elenca) hanno largamente contraddetto ciò che hanno lungamente affermato e riaffermato, dimostrando così platealmente di non avere un’ideologia, di non avere una parola d’onore e di potere cambiare casacca e bandiera alla velocità di un Fregoli. Insomma di non essere credibili. Non a caso il giornale ha dato al pezzo questo titolo: “In ogni caso la credibilità è già perduta”.
L’unico appunto che si può fare a quel titolo è che quella credibilità non è stata perduta in questa occasione. In Italia c’è ancora qualche testa pensante che nel comportamento dei politici questo ostacolo morale l’ha perso di vista da tanti decenni da non averlo mai preso in considerazione. E comunque neppure questo episodio convincerà la folla a cambiare opinione. Fra un mese, fra un anno o due, dimenticando la lezione di questi giorni, ricomincerà a parlare di fedeltà agli ideali, di coerenza, di interesse della nazione. È una lezione che la maggioranza degli uomini non riuscirà mai ad imparare.
Ma questi argomenti offrono dopo tutto una sorta di tragico divertimento. Ce n’è uno che sembra immaginato da Boccaccio o, più recentemente, dai soggettisti di “Amici Miei”, il famoso film di Monicelli. Il meccanismo è quello che, nei romanzi gialli americani, veniva designato con “cross” e “double-cross”. Qualcuno cerca d’imbrogliare qualcun altro (cross), e l’altro riesce, con un espediente imprevisto (double-cross) a far operare l’imbroglio a danno di chi l’aveva immaginato.
Nel nostro caso, è successo che Salvini ha voluto far cadere il governo per andare immediatamente a nuove elezioni. La condizione, per far questo, era che il governo fosse eliminato alla massima velocità, per non dare tempo al M5s e a tutti gli altri partiti di mettersi d’accordo, eventualmente, per una nuova maggioranza. Dunque voto subito, la vigilia di Ferragosto. Ecco il “cross”.
Ma per la data in cui il Senato avrebbe votato la mozione di sfiducia (provvedimento chiamato – con sprezzo del pericolo e della lingua italiana – “calendarizzazione”) era necessaria l’unanimità dei capigruppo del senato. E allora ecco che i partiti interessati al nuovo governo hanno detto no: che il Senato votasse la data. Così il giorno dopo, il tredici, il M5s e il Pd hanno votato per il venti agosto. Circa una settimana guadagnata, sempre meglio di niente. Nel frattempo si è visto che il M5s per liberarsi di Salvini, il Pd per uscire dall’angolo e tornare a governare, erano pronti a mettersi insieme. Ecco il “double-cross”. Riuscitissimo per giunta. E infatti tutti i giornali hanno dato per sicura la caduta dell’attuale governo e la nascita di un governo sostenuto dal M5s e dal Pd. Anche senza sapere con quale programma.
Ma i lettori dei libri di Dashiell Hammet e Raymond Chandler sanno che accanto al cross e al double-cross, esiste anche il double double-cross. Salvini non sarà un grande uomo di Stato ma certo non è uno stupido. Aveva fatto tutti i calcoli, con la crisi di agosto, per monetizzare in termini di voti il consenso di cui gode nel Paese, portando avanti la sua politica anti-immigrazione che tanto successo gli ha procurato. Ma, ora che il piano era scoppiato, che doveva fare, buttarsi in un angolo a piangere? Rinunciare alla vita politica?
Proprio in questi giorni sto leggendo un mattone di cinquecento pagine su Giulio Cesare, tanto particolareggiato da dare l’impressione di leggere un giornale su avvenimenti contemporanei e non di oltre due millenni fa. Ebbene, mentre tutti siamo abituati a recitare come scolaretti: “Cesare conquistò la Gallia”, la storia vista da vicino mostra quanto e quante volte fu a un pelo dal non farcela, quante volte ebbe la tentazione di lasciar perdere un’impresa che si rivelava disperata. Ma – ecco la grandezza di Cesare – ogni volta egli trovò la forza di resistere un giorno in più, e di trovare la soluzione di un problema che sembrava impossibile.
Cesare è un gigante della storia, Salvini certamente no, ma il meccanismo messo in atto sembra una delle mille astuzie di Cesare. Salvini sembra aver pensato che i suoi oppositori avevano posticipato la data della discussione della mozione di sfiducia per avere il tempo di fregarlo, costituendo una nuova maggioranza, ma questo aveva anche rivelato le loro (impreviste, da lui) intenzioni. E allora Salvini ha pensato a sua volta di fregare lui loro, approfittando del momento di riflessione che gli hanno “inflitto”: non avrebbe fatto cadere il governo. Double-double-cross.
Se Salvini non si dimette, se non si dimettono i suoi ministri, se i leghisti non presentano la mozione di sfiducia o se, avendola presentata, votano contro di essa (chi lo vieta?) come può cadere il governo? Mi chiedo quale sarebbe la conseguenza se Conte andasse al Quirinale per dimettersi, nella speranza di far cadere il governo, con la possibilità che il Presidente Mattarella gli faccia notare che può benissimo accomodarsi, un altro personaggio per esercitare le funzioni di Presidente del Consiglio dei Ministri si può sempre trovare. Soprattutto dal momento che la maggioranza in carica non è cambiata di un pelo. Che magnifico double double-cross, se ho capito bene.
Ma può darsi che mi sbagli e mi sia lasciato trascinare dal mio amore per quei libri di Hammett e di Chandler sui quali ho imparato tanto inglese. Chissà che non esista il double-double-double-cross.
Per oggi abbiamo scherzato.
Gianni Pardo, giannipardo1@gmail.com
18 agosto 2019

CROSS AND DOUBLE-CROSSultima modifica: 2019-08-18T14:11:55+02:00da gianni.pardo
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7 pensieri su “CROSS AND DOUBLE-CROSS

  1. “Se Salvini non si dimette, se non si dimettono i suoi ministri, se i leghisti non presentano la mozione di sfiducia o se, avendola presentata, votano contro di essa (chi lo vieta?) come può cadere il governo? ”

    Con una mozione individuale di sfiducia contro il Truce e se non bastasse contro i singoli ministri leghisti .

  2. Nessuna paura, Prodi (sì, è ancora vivo e lotta insieme a loro) ha indicato la via maestra: la maggioranza Ursula. Ha funzionato in EU perchè non dovrebbe funzionare in Italia? Ci vediamo poi alle regionali prossime venture per vedere se il popolo bue ha gradito :))

  3. Sempre nell’ipotesi che la Lega voti contro la propria mozione i grillini, che parlano per ultimi, possono scegliere tra :
    1) Votare a favore della mozione considerando esaurita l’esperienza di governo con la Lega.
    2) Non partecipare al voto qualora, oltre al PD, anche FI voti la sfiducia.
    In tutti e due i casi il governo verrebbe sfiduciato. Ma per Salvini sarebbe il meno. Alla prima richiesta di autorizzazione a procedere i pentastellati lo consegneranno nelle mani della magistratura.

  4. Non vorrei aver dato l’impressione che la mia più grande aspirazione sia quella di vedere Salvini vincente. La mia più grande aspirazione è che il M5s, con chiunque voglia, vada a sbattere contro i provvedimenti di fine anno. Tanto che un po’ mi dispiace, per il Pd. Mi ero illuso che cominciasse ad essere una sinistra socialdemocratica.
    Per quanto riguarda Salvini, mi dà fastidio vedere l’attacco di tutti contro uno, chiunque sia l’uno. Inclusa la volpe nella famosa caccia inglese.

  5. Affidare al nostro nemico il compito di risolverli. Se ce la farà, sarà un bene per noi. Se non ce la farà, sarà un motivo di biasimo e, possibilmente, di futuri insucessi per lui.

  6. Prof. ma perchè pensare,scervellarsi.Questi danno dei punti anche al conte Mascetti inventore della supercazzola.Saluti Prof.

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