QUANTO CI DARA’ VERAMENTE L’EUROPA

Per quanto riguarda i soldi che ci sono stati promessi dall’Europa, è difficile tenere conto di tutti i dati che si raccolgono a destra e a manca. Oltre tutto, si va dall’ottimismo esagerato di chi non ha capito niente (“Ci danno 750 miliardi gratis”) a chi crede di aver capito il trucco e dice, con Salvini, “È tutta una fregatura”. Come non bastasse, esiste anche la difficoltà di districarsi in ambiti sconosciuti, a cominciare dalle istituzioni europee. Quanti saprebbero dire la differenza fra Consiglio Europeo e Commissione Europea(1)?
Per dare un’idea dell’insufficienza delle nostre nozioni, partiamo da una delle poche cose che crediamo di sapere. Se ci chiedono : “Che cosa ci viene dato gratis e che cosa è un prestito che dobbiamo restituire?” siamo pronti a snocciolare i numeri che ci hanno ripetuto in coro tutti i giornali: circa ottanta miliardi sono un regalo e centotrenta sono un prestito, che dovremo restituire. Totale 209. È vero? Sì, ma fino ad un certo punto.
Infatti quei numeri non rispondono a un’altra domanda. L’Unione Europea questi 750 miliardi dove li ha presi? O forse li aveva già? La triste risposta è che l’Europa questi soldi non li aveva e non li ha: il progetto è quello di chiederli alle Borse. Dunque, per fornire prestiti e sussidi agli Stati membri, l’Europa non può che contrarre dei debiti e questi, per loro definizione, sono costituiti da somme che vanno restituite. Il vantaggio che offre l’Europa è che i mercati si fidano più di essa nel suo complesso di quanto si fidino dell’Italia o della Grecia, e dunque gli interessi saranno bassissimi. E tuttavia dobbiamo siamo fare un passo avanti e chiederci: chi deve restituire il denaro che l’Europa sta prendendo a prestito?
Non basta rispondere: “La stessa Europa”, perché l’Europa non è né una banca né un’impresa che produce profitti. Non ha fondi e non ha il potere di imporre tributi(2), Insomma è soltanto un’istituzione soprannazionale e non dispone di risorse proprie. Dunque pagheranno gli Stati che fanno parte dell’Unione Europea (ancora non si sa con quale meccanismo) ciascuno in proporzione alle proprie dimensioni. Dunque anche dall’Italia. E così abbiamo la risposta finale.
Credo che il peso finanziario dell’Italia, nell’Unione, sia del 14%. I contributi a fondo perduto che essa dovrebbe ricevere corrispondono al 28% del monte “regali”, dunque l’Italia dovrebbe ricevere il doppio di ciò che le toccherebbe, ed ovviamente qualche altro Stato riceverà meno di ciò che gli toccherebbe. E tuttavia non aspettiamoci il Perù.
Rifacciamo i conti. L’Italia riceve 130 miliardi che deve restituire. Riceve poi 80 miliardi di sussidio a fondo perduto, e deve restituire la metà (più o meno) della somma. In totale ha 170 miliardi di prestiti e quaranta di regalo(3), ma questo regalo (che deve ancora essere approvato) va spalmato su cinque anni, perché tanto dura l’operazione salvataggio. La media è di otto miliardi l’anno. Ora, se teniamo presente che il nostro prodotto interno lordo annuale viaggia intorno ai 1.800 miliardi, ne risulta che il “regalo” europeo corrisponde allo 0,44% del nostro bilancio annuo. Non che sia un’elemosina, ma è chiaro che, se dobbiamo salvarci, dobbiamo farlo con le nostre forze. Ripagando poi i debiti contratti.
Quanto detto spiega anche il malcontento di alcuni Stati, in occasione dei negoziati di Bruxelles. Perché se l’Italia contribuisce per la metà a ripianare i debiti contratti per versare dei sussidi ai Paesi che hanno sofferto del Covid, ovviamente ci saranno altri Stati che contribuiranno con il doppio di ciò che preleveranno. Qualcuno ci può spiegare perché dovrebbero essere contenti? O perché non dovrebbero chiedere incentivi e compensazioni, per dire di sì? Solo a Napoli, “nisciun è fess”?
Comunque, prima di brindare, qui in Italia, faremmo bene ad aspettare il seguito. Alla manna crederò soltanto quando la vedrò cadere dal cielo. Infatti essa è sottoposta a condizioni che, se conosco l’Italia, per noi sono assolutamente impervie. E comunque, ad andar tutto bene, il denaro dovrebbe cominciare ad arrivare nella seconda metà del 2021. Campa cavallo.
Gianni Pardo, giannipardo1@gmail.com
24 luglio 2020
(1) Mi sono informato, ma non ne so molto di più. “il Consiglio dell’Unione europea rappresenta i governi dei singoli Stati membri; la Commissione Europea rappresenta gli interessi dell’Europa nel suo complesso”.
(2) Qualcuno parla di tasse europee a carico delle multinazionali, delle emissioni di CO2 e di altro ancora. Ma si ricordi che, se si tassa un’impresa, essa gira il “peso” sui consumatori, aumentando i suoi prezzi. Insomma anche per questa via, alla resa dei conti, pagherebbero i singoli Stati.
(3) Da qualche parte ho letto un netto di venticinque miliardi, ma non era spiegato come si giungeva a questa cifra.

QUANTO CI DARA’ VERAMENTE L’EUROPAultima modifica: 2020-07-24T11:21:20+02:00da gianni.pardo
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Un pensiero su “QUANTO CI DARA’ VERAMENTE L’EUROPA

  1. Secondo i calcoli fatti da Calenda, i miliardi regalati all’Italia saranno 27 ( 82 meno 55 miliardi di maggiore contribuzione che l’Italia verserà al bilancio comunitario nel periodo ). Ma c’è di più. L’erogazione dei fondi è prevista per giugno 2021, data in cui la BCE terminerà il programma di acquisto di titoli di stato varato a seguito della pandemia. A mio parere a far da levatrice al Recovery Fund è stata la sentenza di Karlsrhue Tuttavia, credere che questi fondi possano tirarci fuori dalla crisi è un’illusione che svanirà molto presto.

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