PERCHÉ OGGI NON SCRIVO NIENTE

Cassandra era una bella donna, tanto che perfino Apollo se ne era invaghito. Donna, diciamo, non ragazza. Infatti non aveva nulla di acerbo, nulla di timido, ed era così sicura di sé che sembrava non dare importanza alla sua straordinaria attrattiva sessuale. Camminava senza dondolare i fianchi, non esagerava in scollature, non aveva addosso niente di eccentrico, e tuttavia la sua presenza dava alla testa. Era il suo corpo, a prescindere da ogni sua volontà al riguardo, che gridava agli dei e agli uomini la sua bellezza.
E tuttavia Cassandra intimidiva. Si diceva che avesse respinto la corte di un dio, facendolo proprio imbufalire. Si diceva che, dietro il suo sguardo sereno e dominatore, ci fosse un’implacabile profetessa, e che troppo spesso le sue profezie annunciavano sventure. Così non molti osavano rivolgerle la parola.
Ma un uomo – un vecchio, per quei tempi, presto avrebbe avuto settant’anni – non la temeva. La sua veneranda età, il poco caso che faceva del proprio aspetto e la sua universale notorietà, lo ponevano troppo al di sopra del sospetto che potesse disturbare una signora. Così quando, incontrando Cassandra, le si avvicinò, lei gli sorrise:
– Ti conosco, tu sei Socrate.
– Buongiorno, Cassandra. Mi permetto di parlarti perché – dimmi se sbaglio – ho visto errare sulle tue labbra un sorriso, e ne sono stato molto lieto. Il tuo sorriso non era rivolto a me o a qualcuno in particolare. Sorridevi alla vita, e la cosa mi ha fatto veramente piacere. Credo infatti che tu abbia tutto il diritto ad essere felice, a cominciare dal fatto che sei tanto bella. Sapere che la sorte si accanisce contro di te, mi è sempre dispiaciuto.
– Vecchio, hai la vista buona. Effettivamente sorridevo. E non a te. E neppure alla vita, come pensavi. Sorridevo perché, finalmente, sono riuscita a vedere il lato positivo della mia storia. La conosci?
– Sì.
– E allora sappi che noi siamo due martiri della verità, io in passato, tu in futuro. E mi sono accorta che, nel mio caso, le mie disgrazie nascono dal fatto che questa verità sul loro futuro io l’ho detta a tutti. E tutti mi hanno odiata, come se quel futuro fosse opera mia. Così ho deciso di non dire niente più nessuno. Se mi chiedono “Come sarà il mio futuro?” rispondo: “Gli dei sono giusti, il tuo futuro ti tratterà come meriti”. E tutti se ne vanno consolati, non comprendendo il senso della mia risposta. Così siamo tutti felici, ed anch’io ho diritto di sorridere.
– Al prezzo di non dire la verità.
– Certo, un prezzo che anche tu dovresti pagare, se volessi vivere tranquillo. Ma,lo sai, sono una profetessa: so che non lo farai.
Gianni Pardo, giannipardo1@gmail.com
25 luglio 2020

PERCHÉ OGGI NON SCRIVO NIENTEultima modifica: 2020-07-25T12:12:57+02:00da gianni.pardo
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2 pensieri su “PERCHÉ OGGI NON SCRIVO NIENTE

  1. “Cassandra” se non ricordo male, Ugo La Malfa venne soprannominato “la Cassandra della dell’economia italiana”. Sarei contento se nei tuoi dotti articoli ne parlasse.
    Sono un suo ammiratore.
    Cordiali saluti

  2. Avevo l’età della ragione, quando Ugo La Malfa era in politica. E in economia. Ammiravo la sua indipendenza, ma non l’ho conosciuto abbastanza da poterne parlare.
    Comunque, come tutti gli economisti, in un Paese come l’Italia, era una vox clamantis in deserto.
    La ringrazio delle gentili parole.
    G.P.

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