IL KILLER A RIPOSO

I tre giovani si riposavano, dopo la lunga nuotata, prendendo il sole. Dal momento che lo scoglio non era molto grande Gilles, che era arrivato per ultimo, aveva chiesto il permesso di salire e stare accanto a loro. Dopo il primo malinteso dovuto alla lingua, tutto era stato messo sul piano di un disteso cameratismo.
Il giovane si chiamava Archie, ed era inglese, lei si chiamava Mariah, ed era americana mentre Gilles, evidentemente, era francese. E per fortuna parlava inglese.
– Eh già, disse poi loro ridendo. Per voi anglosassoni, studiare lingue è inutile. Sono gli altri che devono imparare l’inglese.
– Sì, disse Mariah. E con questo ci consideriamo autorizzati ad essere analfabeti per il resto.
Gilles rise di cuore. Questa Mariah trentenne era uno splendore di donna, ma portava in giro la sua quieta bellezza come fosse una caratteristica di tutti, che nessuno avrebbe notato. E che invece esercitava su Gilles un fascino urgente e pressoché indiscreto, come se stesse perdendo tempo, come se avesse già dovuto dirle che lei era bellissima e degna di essere adorata.
Archie era più giovane di lei, solo ventisei anni. Vigoroso, sorridente, gentile. Sembrava più di lei conscio del proprio bell’aspetto, dei suoi muscoli lisci e possenti, dell’armonia del suo corpo. “Che mi fa pensare a Prassitele”, si disse intimamente Gilles.
Ora stavano in silenzio e con gli occhi chiusi, come per assaporare il rito dell’estate e il calore del sole, che già faceva evaporare le goccioline d’acqua fredda che erano rimaste sulla loro pelle gelata. Gilles pensava che, in quel quadretto, coi suoi quarant’anni ben portati, lui era un abusivo. “Loro sono dei giovani, io sono un uomo. Visti da lontano siamo quei tre, mentre in realtà siamo quei due giovani e quell’altro”.
– Lei, mi scusi se glielo dico, sembra più gentile degli altri francesi, disse Archie, quando ripresero a parlare.. – Ma Gilles rise:
– È soltanto che la maggior parte degli altri francesi non parla inglese. In realtà sono più pericoloso della media. Gli altri forse sono cani che abbaiano e non mordono, io sono un cane che morde più degli altri, ma non ha più voglia di mordere. Quasi un killer a riposo.
– Lei è un killer a riposo? – chiese allarmato Archie, sforzandosi di sorridere.
– Ma no, forse un ladro. Anzi, un ex ladro. Di anime.
Mariah, di professione insegnante, era abituata a capire, e a chiedere spiegazioni, quando non era sicura di avere capito.
– Un ex ladro di anime. Che cosa intende dire?
Gilles si pentì delle proprie parole. Aveva ceduto alla vanità, al piacere di sorprendere il prossimo con frasi allusive. Quasi invitandolo a chiedergli ad andare più a fondo, di dare spettacolo.
– “It’s a long story”, come dite voi. Veramente vuole sentirla? Non è meglio che continuiamo a prendere il sole, e quando siamo ben caldi torniamo a riva, e ciascuno per i fatti suoi?
– Se mi annoio glielo dirò.
– Lei è proprio americana. Una francese quelle parole non le avrebbe dette. O avrebbe finto un interesse che non sente, o avrebbe detto che allora – “peccato!” – sarebbe stato per un’altra volta, visto che si è fatto tardi. Invece lei è stata semplice e sincera. Ma allora ci conto: se si annoia me lo dirà?
– Certamente.
Gilles rimase in silenzio a guardare una patella, forse morta, attaccata allo scoglio. E quando infine rialzò gli occhi sembrava un altro uomo, invecchiato di colpo.
– Sono stato imprudente. Non avrei dovuto dire ciò che ho detto. E ora mi trovo impegnato a spogliarmi di ogni convenzione, di ogni riserbo. Con l’unica giustificazione di chi, confessandosi in un vagone ferroviario, sa che, dalla prossima fermata, il suo dirimpettaio non lo rivedrà mai più.
Vede, Mariah, io sono nato con un concetto sbagliato dei rapporti umani. Per la maggior parte delle persone stare insieme significa venir bene uno accanto all’altro nella fotografia. Molti scambiano la contiguità fisica per amicizia, e la togetherness per superamento della solitudine. Ricorda il grande raduno di Woodstock, tanti anni fa? Un’intera generazione ha creduto che bastasse dire “Fate l’amore e non la guerra”, “Mettete dei fiori nei vostri cannoni”, “Facciamo che dichiarino la guerra e nessuno ci vada”. E poi l’anticonformismo del vestiario, la libertà sessuale, la droga. Rubbish.
Io invece, sin da ragazzo, all’altro essere umano, in particolare alla donna, ho voluto dire tutto, di me stesso, e sapere tutto di lei, e condividere tutto, e superare l’egoismo, l’incomprensione, la solitudine, appunto. Non si tratta di un patto di vicinanza e non belligeranza, ma dell’impegno a vibrare insieme dinanzi al panorama, ai versi di un grande poeta, o a lasciarci incantare da Schubert, ad occhi chiusi, o perfino violentare da Ciajkovskij. Una comunicazione, una compartecipazione così totale, che la gente non ne ha nemmeno idea, e da cui sarebbe forse spaventata, se la percepisse. E questo rapporto invasivo e totalizzante – soprattutto da giovane – ho teso ad averlo con tutti. In questo senso, mia cara Mariah, io sono ancora oggi innamorato di lei, e vorrei fare l’amore con lei, ma non mi fraintenda. Vorrei fare altrettanto con Archie, se appena fossi omosessuale, ed avere anche con lui una storia d’amore. E sarei felice di catturare le vostre anime e darvi la mia. E poiché tutto questo è demenziale, ovviamente mi sono nascosto, ma non ho potuto nasconderlo a me stesso. Non farò la corte a Mariah, mi dico, ma ciò non impedisce che la nostra sia una storia d’amore interrotta, forse addirittura abortita, ma di cui ho intravisto tutta la bellezza.
Fece una pausa e infine Mariah non temette di interromperlo:
– Ed ha mai realizzato auesto rapporto?
– Proprio questa è la mia disgrazia. L’ho realizzato, interamente, proprio come l’ho descritto, e forse anche meglio, con una donna. Avendo così la dimostrazione che non avevo sognato, che la pietra filosofale esiste, o almeno può esistere. E tutto questo è durato finché lei non è scomparsa. La morte non è sensibile alla bellezza. E così, non credendo ai miracoli, come ladro di anime mi sono messo a riposo.
Ma un ladro rimango. E per questo, se devo essere sincero, non posso che dirle la verità, cara Mariah: io sono follemente innamorato di lei.
Detto questo si tuffò in acqua e presto, a grandi bracciate, scomparve dalla loro vista.
Gianni Pardo

IL KILLER A RIPOSOultima modifica: 2020-12-25T10:13:55+01:00da gianni.pardo
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