OROSCOPO DELLA SIGNORA ITALIA

Mi avventuro in un esercizio periglioso. Che cosa ne sarà dell’Italia, se – come pare – a giorni cadrà il governo?
So benissimo che fior di politologi hanno trattato questo argomento, formulando una tale quantità di ipotesi che diviene difficile ricordarsene una. E infatti non è del nuovo governo, che vorrei occuparmi, ma dell’Italia stessa. Mi chiedo in particolare se questa sarà l’occasione per capire che il futuro non è un’ottusa fatalità ma anche – se non completamente – il risultato della nostra volontà applicata. Della nostra risolutezza e, in conclusione, della nostra azione.
Il male profondo del governo Conte, derivato dalla sua intrinseca debolezza, e dal sostegno di due partiti sostanzialmente in conflitto, è stato l’immobilismo. La tendenza alla sottovalutazione, al compromesso al ribasso, al rinvio, quando non alla semplice inerzia. La situazione maltgrado tutto è comprensibile. A tutti, e soprattutto a chi lo ha formalmente capeggiato il governo, è stato chiaro che era troppo alto il rischio che crollasse tutto, se appena ci si muoveva. Dunque era meglio “troncare e sopire”, a momenti sospendere anche il respiro, dal momento che l’unico imperativo era quello della sopravvivenza.
È questo il motivo per cui mi provoca un profondo fastidio veder apprezzare, con lodi ditirambiche, il modo in cui il governo ha affrontato il Covid-19. Per qualche tempo anzi si è usata audacemente l’espressione: “Ci ha tirato fuori dal virus”. In realtà questo governo, facendosi forte di un’improvvida (forse anche “presunta”) “autorizzazione” di Bruxelles, ha saputo soltanto aumentare il debito pubblico distribuendo mancette a destra e a manca per decine di miliardi, senza risolvere nessun problema. Men che meno mettendo in atto qualche provvedimento per riprendere la vita economica, quando il peggio sarà passato.
Ancora oggi si parla soltanto di “manovre di scostamento”, cioè di contrarre ancora e ancora miliardi e miliardi di debiti. Dunque non vedo la ragione degli apprezzamenti. Con la borsa piena e le mani bucate (tanto pagano i nostri figli e i nostri nipoti) non è difficile avere un buon indice di gradimento. Ma il tempo passa, e potrebbe presto presentare il conto. Per non parlare di quello che ha già presentato e che noi copriamo con un velo di carta velina.
Ecco perché la caduta del governo potrebbe costituire l’occasione di una riflessione nazionale. I governi sono fatti per governare, non per galleggiare. Per attuare una politica e non per impedire che i partiti avversi vadano al potere. E poi, questo esecutivo come conta di rispondere alla gigantesca disoccupazione che ci aspetta, alle centinaia di migliaia di piccole imprese, in particolare negozi, che hanno chiuso? A Palazzo Chigi credono di poter vivere eternamente a credito, a spese di altri? Non lo sanno qual è, fatalmente, l’esito di una simile politica dissennata?
Ma l’idea che l’Italia rifletta e cambi rotta non è nemmeno una speranza, è soltanto un’ipotesi. E non la più realistica. La più realistica è che si riesca a fare un governo persino peggiore del governo Conte. Non ci vorrebbe molto: basterebbe fare Presidente del Consiglio Alfonso Bonafede. Così, senza nulla guadagnare in competenza, perderemmo anche la buona educazione.
Dal momento che parliamo di competenza, vale anche la pena di esaminare il nome che circola con insistenza, con un’attesa pressoché messianica: quello di Mario Draghi. L’ex presidente della Banca Centrale Europea viene visto come colui che saprebbe che cosa fare, ed anche come farlo. Una mosca bianca. Dimenticando che un Paese non è come un autobus che, per quanto grande, ha un solo autista e un solo volante. Nella nazione il volante lo tengono contemporaneamente decine, anzi centinaia di persone. Tanto che “l’autista in capo” è spesso paralizzato.
Lo stesso Mario Monti, nominato Presidente del Consiglio per salvare l’Italia dal baratro, riuscì a governare coraggiosamente per un paio di mesi (tanto che io allora sperai in un riscatto liberale) ma ben presto fu sopraffatto dall’Italia di sempre. Al punto che prima la sua azione si fermò e poi, quando finalmente uscì di scena, non lo rimpiansi affatto. Per dirne una, Elsa Fornero, che realizzò una meritoria riforma del sistema pensionistico, non ha affatto avuto tributi di gratitudine. Chi l’ha seguita non ha osato cambiare niente di sostanziale, in quella riforma, e cionondimeno si è fatta oggetto la sua autrice di una costante lapidazione. In questa azione si è particolarmente distinto Salvini. Draghi si tenga lontano dalle pietre, se va a palazzo Chigi.
Comunque, per quanto mi riguarda, mentre non dubito della competenza di Draghi, dubito della bontà della sua filosofia economica. Questo illustre economista ha favorito la tendenza allo sperpero dell’Italia, tenendo anormalmente bassi i tassi d’interesse. Fino ad assassinare il risparmio. E nel frattempo ha favorito l’aumento del nostro debito pubblico a livelli allarmanti. Che cosa farebbe al governo, una politica keynesiana con uno Stato imprenditore che ci porterebbe forse al fallimento?
Comunque tengo a rassicurare gli amici: ipotizzando Alfonso Bonafede, come Presidente del Consiglio, scherzavo. Non sto pensando al suicidio.
Gianni Pardo giannipardo1@gmail.com
11/01/2021

OROSCOPO DELLA SIGNORA ITALIAultima modifica: 2021-01-11T12:52:19+01:00da gianni.pardo
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