NOTE A MARGINE

Non è colpa mia. Anche se ciò non è razionale, non posso farci niente: Domenico Arcuri, per qualche tempo “Incaricato di tutto”, mi è antipatico. Il semplice fatto che pareva che il Sole non potesse sorgere se Arcuri non gliene dava il permesso, me lo rendeva insopportabile.
Una volta un disoccupato, disposto a tutto pur di dar da mangiare ai suoi figli, fu assunto temporaneamente da un circo. “Devi fare il leone. Ti metti addosso una pelle e fai finta di essere un leone. Il domatore è avvertito”. Per fame si fa qualunque cosa, ma una volta nella gabbia il disoccupato vide che un leone gli si avvicinava pericolosamente, tanto che cominciò non a ruggire ma a implorare il domatore, perché lo salvasse. Ma prima che il domatore lo udisse l’altro leone gli bisbigliò: “Non avere paura. Sono un disoccupato anch’io”.
Ecco, da sempre sono convinto che qualunque essere umano, comunque vestito (inclusa la lung
a palandrana bianca di un personaggio romano) e per quanto riverito, è soltanto “un altro leone finto”. Non riesco a mitizzare nessuno, e in questo rappresento un pericolo, per i personaggi importanti: perché hanno l’mpressione che gli manchi di rispetto. E c’è qualcosa di vero, ma soltanto qualcosa: il fatto che io li rispetto come semplici esseri umani, e dunque non più di me, persona che rispetto fino ad un certo punto e comunque non prendo affatto sul serio.
Per tutte queste ragioni, se si incarica un sig.Arcuri di troppe incombenze, ed anche molto diverse fra loro, i casi sono due: o rischia di fare sciocchezze, perché in qualcuno di quei campi sarà pure incompetente, oppure è un Superuomo. Purtroppo, ai superuomini non credo. E se proprio dovessi fare un’eccezione la farei per me stesso, non per lui.
Dico tutto questo perché la notizia che Arcuri è indagato per peculato, eresia, lesa maestà o non so che altro, mi ha dato profondamente fastidio. Senza neanche sapere di che si tratta, sono fondamentalmente convinto che sia innocente. Sarà capace, come tutti, di parcheggiare l’auto dove è vietato, ma perché dovrebbe essere un ladro? Non potrebbe essere soltanto un uomo bruttino, dalla voce monotona, e forse pagato al di là dei propri meriti? E comunque, che bisogno avrebbe di rubare? Non è che per caso lo sport nazionale di accusare qualcuno, e processarlo per anni, e magari alla fine assolverlo senza nemmeno tante scuse, sia la prova della notorietà e quasi l’anticamera della gloria?
Altro esempio. Trovo il personaggio di Giuseppe Conte fatuo, arrogante, occasionalmente vile e sempre inefficiente, ma dell’avv.Giuseppe Conte sono sicuro che non è un ladro. Se domani lo accusassero di qualcosa, reagirei come per Arcuri. Dico, non basta l’accusa di inadeguatezza, per giudicare male qualcuno? Perché il nostro metro universale deve essere il codice penale?
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Parlando con chi mi aveva revisionato l’automobile, gli ho consigliato come risparmiare sul “toner” (l’inchiostro) della stampante, visto che stampava fogli su fogli. Lo sapeva meglio di me, e mi ha detto che il problema non era il costo del “toner” ma il modo di smaltire il vecchio. ”Sa, mi spiegava, è tossico. È un rifiuto speciale”. “Ah, ho detto io, felice di dimostrare la mia competenza: Allora va all’Isola Ecologica, a quattro o cinque chilolmetri da qui”. “Eh, no, magari, mi ha risposto. Devo andare a quella di Gravina, perché all’Isola Ecologica questi rifiuti non li accettano”.
E allora ho pensato che non siamo un popolo di poeti e di navigatori, ma certo un popolo di santi. Come può lo Stato pretendere che il cittadino faccia il giro delle sette chiese per liberarsi di un piccolo rifiuto, quando dovrebbe bastare, se fosse scrupoloso, che lo consegnasse a parte agli spazzini? Potrebbero pensarci loro, insieme a chissà quanti altri “rifiuti speciali”, a consegnarli dove di dovere. Non paghiamo abbastanza, per lo “smaltimento dei rifiuti solidi urbani”? E come può lo Stato pretendere tanta abnegazione, quando sa che altri cittadini, senza farsi nessuno scrupolo, quel “rifiuto speciale”, insieme con i medicinali scaduti e chissà quanti altri prodotti letali, se ne liberano gettandoli nella spazzatura normale, senza per questo avere il minimo fastidio? Al figlio di puttana che avvelena il prossimo non dice niente, e a quello che va all’Isola Ecologica dice: “No, qui no, non ci viene comodo. Vada a Vattelappesca, pare che lì si degnino di dirle di sì”.
Chissà, forse Jean-Jacques Rousseau aveva torto, in Francia. Ma in Italia sembra proprio vero che si nasce onesti e la società ci rende disonesti. Quell’impiegato dell’officina era giovane, ma crescendo forse si accorgerà che la pattumiera dell’officina è anche più vicina dell’Isola Ecologica.
Gianni Pardo giannipardo1@gmail.com
13 aprile 2021

NOTE A MARGINEultima modifica: 2021-04-13T08:41:21+02:00da gianni.pardo
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Un pensiero su “NOTE A MARGINE

  1. Buongiorno caro Professore.
    Un amico tipografo, già molti anni fa mi disse: “I rifiuti speciali, tossici, chimici eccetera, dovrebbero essere debitamente smaltiti dalle industrie che li creano. (Logicamente questi prodotti devono essere tracciati dalla nascita alla morte). Chi meglio di loro può sapere come trattarli nel modo più corretto?”

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