LA CRISI SULLA SCHIENA DEL CAMMELLO

La maggior parte dei competenti concorda su un punto: la situazione attuale dell’Europa non è sostenibile. Anche ad essere ottimisti per quanto riguarda, poniamo, l’Olanda, non c’è nessun modo di esserlo per un Paese come l’Italia, i cui parametri sono da troppo tempo eccezionalmente negativi e senza alcuna prospettiva di immediato miglioramento. La Grecia, a quanto dicono, è già tecnicamente … Continua a leggere

LA BOMBA FRANCESE CADE A BERLINO

  La Francia ha dichiarato solennemente che non si atterrà all’obbligo dell’eurozona di non superare il 3% di deficit, e ciò fino al 2017. Quest’anno il deficit sarà del 4,4% (praticamente il 50% in più del consentito) e nel 2015 del 4,3% (sempre un buon 43% più del consentito). Parigi rifiuta inoltre di adottare nuove misure di austerità. Naturalmente – … Continua a leggere

NEANCHE I GATTI VEDONO AL BUIO

“Il debito delle Amministrazioni pubbliche è salito a giugno di 2 miliardi di euro, raggiungendo un nuovo massimo storico a 2.168,4 miliardi. Nei primi sei mesi del 2014, comunica Bankitalia, il debito pubblico è aumentato di 99,1 miliardi, riflettendo il fabbisogno della P.a (36,2 mld) e l’aumento delle disponibilità liquide del Tesoro (67,6 mld)”, (ANSA) – ROMA, 13 AGO. Il … Continua a leggere

L’EURO, LA BUNDESBANK E IL MATERASSO

  Federico Fubini, su “Repubblica”(1), parla della situazione economica europea e comincia ponendo questo interrogativo: “Quando i risparmiatori sono pronti a prestare alla Repubblica federale tedesca per due anni, senza chiedere interessi. Si separano dai propri soldi, li prestano a uno Stato (sia pure solido e affidabile), sono disposti a recuperarli solo due anni dopo, e senza averci guadagnato proprio … Continua a leggere

IL RETROSCENO

  In materia d’economia la nostra libertà di manovra è molto limitata dai mercati internazionali e dai trattati sottoscritti con l’Unione Europea. Infatti è stato quasi senza poterci difendere che abbiamo vissuto – insieme con altri ma più gravemente di altri – la grande crisi del 2011. In quel momento si temette un default dell’Italia e si mise perfino in … Continua a leggere

COME TORNARE ALLA PROSPERITA’

  Gli italiani sono tendenzialmente faziosi, fino a chiamare l’invasore straniero pur di andare contro il proprio nemico. Per secoli la nazione si è divisa fra guelfi e ghibellini e questa distinzione si è prolungata, anche per la forte influenza del Papato in Italia, fino a tempi recenti. Dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, la trincea ha separato “cattolici” e … Continua a leggere

L’ITALIA IN ATTESA DELLA “LIVELLA”

Anche le malattie non curate hanno un esito === Le persone ragionevoli che si interessano dell’Italia tornano instancabilmente al problema dei problemi: come si esce dall’attuale crisi e come si traghetta la nazione da un modello socio-economico che non funziona ad uno che sia positivo e durevole. Infatti, se non si trova un rimedio alla malattia, la malattia il rimedio … Continua a leggere

ANCHE UN GREGGE PUO’ SPAZIENTIRSI

A Bruxelles farebbero bene ad aprire le orecchie === I capi guidano i popoli, ma avviene anche che i popoli guidino i capi. Non solo in democrazia, dove ciò è normale, ma anche dove il comando è più assoluto e spietato. Durante la Prima Guerra Mondiale, continuando l’ “inutile massacro”, si arrivò a rivolte dei soldati. Quegli uomini, usati come … Continua a leggere

PREPARARSI AL DOPO EURO

  Di Jean-Marc Vittori L’eurozona sembra traversare acque più calme. Ma nessuno dei suoi problemi è risolto. Sullo sfondo di una crescita lenta, lo statu quo non può essere eterno: bisognerà completare o smantellare. E intanto l’adesione si indebolisce. Ci sono messaggi che non si recapitano con gioia: l’euro ha meno di una possibilità su due di sopravvivere. È dunque … Continua a leggere

SE L’ITALIA POSSA USCIRE DALL’EURO

  Per quanto riguarda il possibile interesse dell’Italia ad uscire dall’euro, è ovvio che la situazione è diversa secondo che l’operazione sia effettuata in accordo con Bruxelles o perché costretti dai mercati. Il primo caso sarebbe desiderabile (ma nessuno sembra volerne parlare) il secondo potrebbe presentarsi come si presenta, non invitata, una peritonite. Il punto di partenza è l’allarme dei … Continua a leggere

LA MARATONA DELL’INFARTUATO

La stanca metafora è sempre la stessa: cadendo dal ventesimo piano, all’altezza del decimo piano si può sempre dire: “Fino ad ora tutto bene”. Ma il governo Letta, non che consolarci, col suo ottimismo disneyano aggrava la nostra disperazione. Assicurare a chi si contorce per una colica renale che la sua salute è accettabile e presto migliorerà, anche se non … Continua a leggere

LA CADUTA DELL’IMPERO EUROPEO

  Probabilmente, una delle cause della caduta dell’Impero Romano fu la convinzione universale che non potesse cadere. Quando una cosa è andata avanti per molto, molto tempo, gli uomini si convincono che essa sia “naturale”. Che l’Impero potesse attraversare momenti di crisi era chiaro, ma si pensava che non potesse morire. E invece morì. L’eredità fu culturale, ma l’eredità, appunto, … Continua a leggere

CHE COSA, DOPO L’EURO E DOPO IL DOLLARO

Un cortese lettore, che si firma Gianfranco, mi invia un commento nel quale suggerisce alcune idee interessanti, che non intendo rubargli. L’umanità occidentale, a partire dall’inizio del Ventesimo Secolo, ha cercato nuove vie, con la Rivoluzione Russa, col Fascismo, col Nazismo. E, come scrive Gianfranco, “Abbiamo visto dove portano i grandi ideali. Fosse comuni. Campi di concentramento. Bombardamenti. Povertà. Fame. … Continua a leggere

I CADAVERI NON PAGANO NESSUNO

Abbiamo il dovere di rispettare chi ne sa più di noi. Lo facciamo tutti i giorni dinanzi al medico e perfino dinanzi al meccanico d’automobili, potremmo dunque farlo anche dinanzi ai grandi economisti e ai grandi governanti. È in nome di questo dovere di elementare umiltà che insieme a milioni di europei per molti mesi abbiamo presunto che quegli economisti … Continua a leggere

LA GRECIA: ACCANIMENTO TERAPEUTICO?

Se il conducente guida male, chiunque abbia la patente e sia in auto, sa in che diverso modo condurrebbe il veicolo. Non è lo stesso se si è a bordo di un elicottero. Non solo la guida di quell’aeromobile è molto, molto più complessa, ma è raro che si abbia il brevetto da pilota per quel tipo di velivolo. Dunque … Continua a leggere

UN ENORME PUNTO INTERROGATIVO

Domande ai competenti Ogni anno in Italia scadono tutti i titoli di Stato. Quelli che sono stati emessi un anno fa perché è passato un anno, quelli che sono stati emessi cinque anni fa perché sono passati cinque anni, quelli che sono stati emessi dieci anni fa perché sono passati dieci anni. Bisogna dunque, nell’anno, vendere altrettanti titoli.  La somma … Continua a leggere

Le Monde: Quali sarebbero per la Grecia le conseguenze di un’uscita dall’euro?

Un articolo comparso su “Le Monde”(1), traduzione di Gianni Pardo Mentre a Cannes si tiene un G20 cruciale per le economie europee, si fanno molte ipotesi sull’avvenire della Grecia. Le probabilità di un’uscita del Paese dalla zona euro sono stimate a quattro contro sei dalla ditta di scommesse britannica William Hill per un’uscita della Grecia dalla zona euro prima del … Continua a leggere

CONSEGUENZE DEL REFERENDUM GRECO

Il senso del referendum annunciato oggi dal Primo Ministro greco Papandreu sembra sfuggire a tutti. Come si può chiedere ai cittadini di fare enormi sacrifici per qualcosa di astratto come la partecipazione all’eurozona, o l’onore di fare la spesa con un biglietto di banca con scritto euro invece di dracme? Soprattutto se la gente è convinta che si stava meglio … Continua a leggere

E SE L’ITALIA USCISSE DALL’EURO?

Se un’impresa è in difficoltà l’imprenditore si chiede che cosa gli convenga fare: contrarre mutui a tassi altissimi, dal momento che anche le banche conoscono la difficile situazione della società, o dichiarare fallimento, contentandosi di non perdere di più di quello che ha già perso? Lo schema vale anche per l’euro. Fino ad oggi ci si è posto solo il … Continua a leggere

IL COLPEVOLE DELLA CRISI EUROPEA

Quando all’università si studiano “Macchine” non si parte dal computer o dai motori a reazione, si parte dalle “macchine semplici”: la leva, la carrucola, il piano inclinato. Il principio è che, prima di capire le cose complicate, bisogna capire quelle elementari. E poi ricordare che le complicate possono essere più difficili delle elementari ma non possono contraddirle.  Lo stesso vale … Continua a leggere