GianniP

LA VALIGIA PALESTINESE

Forse questo episodio l’ho già raccontato. Avevo ventisette anni e andavo per la prima volta in Francia. Varcata la frontiera, forse avendo cambiato treno, trovai posto in uno scompartimento già occupato da parecchie persone. Mi apprestai a mettere la mia unica valigia sulla reticella quando un giovane si alzò e mi ingiunse di non metterla lì. Lo guardai sbalordito: voleva scherzare? Non scherzava affatto. Gli chiesi perché e mi rispose: “Perché quella è la mia valigia, e non voglio che lei ci metta sopra la sua”. Era una motivazione da folle, ma non cercavo la lite, così gli dissi di toglierla, momentaneamente, ché avrei messo la mia, e lui poi avrebbe potuto rimettere la sua sopra la mia. Mi disse ancora di no, e allora divenni una belva, gli dissi come la pensavo e che sarei andato a cercare il capotreno. A questo punto uno degli astanti mi fece segno che era un suo parente, non del tutto a posto con la testa. Ed io gli risposi secco che avrebbero dovuto tenerselo a casa, uno così. Poco ci mancò che non si passasse alle vie di fatto.
Non ho mai dimenticato l’episodio perché rappresenta perfettamente la pretesa universale che, se c’è un violento, non bisogna dargli l’occasione di essere violento; se c’è un prevaricatore, è meglio lasciarlo fare per non peggiorare le cose; se si ha da fare con un pazzo, bisogna lasciargli la precedenza. E io non sono mai stato d’accordo con questi principi. In Sicilia si dice che chi ha più sale (sal sapientiae) condisce la minestra. Io non penso che il sale in zucca corrisponda al dovere della viltà. I violenti, i prevaricatori e i dementi sono degli inferiori e non soltanto non hanno la precedenza ma hanno diritto soltanto alla nostra pietà. Purché non esagerino.
In natura ogni animale piccolo scappa di fronte ad ogni animale grande, senza discutere. Nella società civile invece si è stabilita una scala per la quale il piccolo cretino può provocare il forte sano di mente, e se quest’ultimo reagisce è in colpa: “Non l’ha capito che quello è più debole? Non l’ha capito che è un cretino?” Ed io mi prendo la testa fra le mani. Mettere i minorati su un piedistallo da intoccabili è assurdo. Fra l’altro così non impareranno mai la prudenza dell’animale piccolo.
E questo si verifica anche in campo internazionale, in particolare in Palestina. Dal 1948 i palestinesi con i loro sostenitori hanno preso l’iniziativa di tutte le guerre e le hanno perse tutte. Ma chi è il cattivo, in ciò? Israele. Israele che si difende soltanto. I palestinesi poi parlano continuamente dei loro “diritti legittimi”. Ma si perderebbe tempo a chiedere loro quali sono e quale “legge” glieli garantisce. Senza dire che, storicamente, il vinto non ha nemmeno il “diritto legittimo” a vedersi risparmiare la vita.
La malafede e la stupidità degli occidentali arriva al punto da rimproverare ad Israele di avere realizzato una recinzione per tenere lontani i terroristi palestinesi. Come vietare a quei poverini l’infantile piacere di mettere qualche bomba in una pizzeria, o di far saltare in aria un cinema di Tel Aviv? Sono proprio delle carogne, questi ebrei. La recinzione non è stata benedetta, in Occidente, nemmeno quando ha dimostrato in concreto di avere fatto pressoché totalmente cessare gli attentati terroristici. E non sarà benedetta nemmeno ora quando si vedrà che, dopo tante promesse di sfracelli in occasione del riconoscimento americano di Gerusalemme come capitale di Israele, i palestinesi non riusciranno a far niente di serio. Infatti non fanno niente di serio da molti anni perché non ne hanno la possibilità.
Gerusalemme è la capitale di Israele dal 1967. Riconoscere o non riconoscere una realtà fattuale non rende quella realtà più o meno reale, determina soltanto il grado di salute mentale di chi riconosce o non riconosce la realtà. La quale non chiede permesso a nessuno. E sicuramente gli Stati Uniti non hanno il dovere di obbedire alle fisime dei palestinesi e dei loro ipocriti sostenitori. Quanto agli occidentali, hanno una tale vocazione alla vigliaccheria da giustificare la decadenza di cui danno prova anche ex potenze imperiali come la Gran Bretagna o la Francia.
Ma è tutto l’occidente che va a ramengo, e anche l’America andrà a ramengo, dopo Trump, esattamente come Roma dopo l’imperatore Giuliano.
Gianni Pardo, giannipardo@libero.it

LA VALIGIA PALESTINESEultima modifica: 2017-12-08T12:31:54+01:00da
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