GianniP

INTERCETTAZIONI, INDIZI E PROVE

Riguardo alla nuova legge sulle intercettazioni, esiste una controversia riguardo a ciò che deve giustificarle. Pare siano richiesti seri indizi di colpevolezza e i giustizialisti obiettano: se esistessero seri indizi, a che servirebbero le intercettazioni? Se ci sono già le prove, non serve a nulla cercarle. Ciò che nessuno obietta è che il termine “indizi” non corrisponde alla parola “prove”.
Il primo aiuto, per distinguere i due concetti, si può chiedere a quei testi che registrano il significato che i parlanti dànno a quelle parole. Per i Devoto-Oli del 1979, un indizio è un “elemento sufficiente a fornire un orientamento soggettivamente od oggettivamente valido”. Un prova, viceversa, è “5. Argomento o documento atto a dimostrare la validità di un’affermazione o la realtà di un fatto”. L’indizio dice “potrebbe essere così”, la prova dice “è così”. La distinzione è netta.
Il difficile è stabilire quando le circostanze autorizzano la prima affermazione e quando autorizzano la seconda. Riguardo al famoso delitto di Cogne, gli innocentisti dicono: è vero, non si è trovato chi altri potrebbe aver commesso il delitto ma questo è solo un indizio. Abbiamo una “prova” (ecco la famosa parola) che Anna Maria Franzoni sia l’assassina? I colpevolisti dicono: se risulta indubitabile che nessun altro può aver commesso il delitto, abbiamo per esclusione la prova che ella lo ha commesso. E infatti i giudici l’hanno condannata ad anni di carcere. Insomma, si può chiamare semplice indizio la prova che non ci convince e prova il solido indizio che ci convince.  La vera distinzione è nell’opinione di chi deve decidere: ecco perché è stata futile la diatriba fra “evidenti indizi” e “indizi” soltanto: è sempre il magistrato destinatario della norma che stabilisce se questi indizi ci sono o no.
Per quanto riguarda le intercettazioni, è tutta questione di buon senso e moderazione. Se i magistrati mettessero sotto controllo coloro dei cui reati hanno già la prova, sprecherebbero i soldi dello Stato e violerebbero la privatezza dei cittadini. Se mettessero sotto controllo coloro che pensano potrebbero aver commesso dei reati o, ancora peggio, coloro che sperano di scoprire in fallo, oltre a sprecare i soldi dello Stato – perché il numero delle intercettazioni in questo caso sale in maniera demenziale – violerebbero il principio costituzionale dell’eguaglianza dei cittadini.
È facile fornire un esempio. Il ministero che più facilmente si presta alla corruzione è quello dei Lavori Pubblici e per questo i magistrati potrebbero voler tenere costantemente sotto controllo tutti quelli che ci hanno a che fare. Ma questo sarebbe anche contro l’art.3 della Costituzione: i cittadini sono tutti uguali dinanzi alla legge. anche quando sono persone importanti e anche quando sono ministri. Un tempo questa era quasi una garanzia di impunità, oggi rischia di essere una garanzia di persecuzione.
Le possibili soluzioni del problema sono due: una giuridica (su cui si conta poco) e una economica. Per la prima basterebbe dire che bisogna autorizzare le intercettazioni in presenza di indizi, bacchettando poi severamente i magistrati che dovessero disporle in assenza di solide ragioni. Per la seconda bisognerebbe dire ai magistrati: lo Stato vi consente di spendere questa somma e non più. Fate le intercettazioni che volete, poche brevi o molte lunghe, a modo vostro, ma questo è il limite. Né ci sarebbe da stupirsi. Nessuno può pretendere di agire senza nessun limite di spesa, diversamente il Ministro della Difesa potrebbe pretendere tre nuove portaerei con duecento caccia-bombardieri di ultima generazione e il Ministro dell’Educazione potrebbe chiedere un computer per ogni studente delle superiori.
Ma questa discussione non serve a niente. Non è un problema di idee chiare e neppure di risparmiare i soldi dell’erario. La sostanza è che la maggioranza vuole essere lasciata in pace e l’opposizione vuole darle addosso in ogni caso. Magari con l’aiuto di magistrati amici.
Gianni Pardo, giannipardo@libero.it
6 aprile 2010

INTERCETTAZIONI, INDIZI E PROVEultima modifica: 2010-04-06T12:20:00+02:00da
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