GianniP

I COMUNISTI SONO BUGIARDI

Jean Rey era arrivato alla conclusione che, in ogni reazione chimica, gli elementi che entrano nella reazione stanno fra loro in proporzioni costanti. Ma non ne era sicuro. Per questo si espresse in forma dubitativa e disse qualcosa come “pressoché costanti”. Poi arrivò Lavoisier che affermò la legge senza tentennamenti: tanto che oggi essa porta il suo nome e nessuno ricorda l’altro scienziato.
Lavoisier è stato  un estremista, nell’esprimere in quel modo le sue conclusioni? Evidentemente no. Il fatto è che la realtà a volte è senza sfumature. Alla domanda: “È il Sole che gira intorno alla Terra o la Terra che gira intorno al Sole?” non si può rispondere “con moderazione”, come quel settecentesco studente di Oxford, che disse: “Talvolta gira il Sole,  talvolta la Terra”.
Naturalmente non si può essere altrettanto netti in altri casi. Per esempio: vale la pena di sposarsi? Dando ragione ai pro e ai contro di Panurgo, Rabelais ha scritto una delle sue interminabili tirate, dicendo una volta sì e una volta no: “E tu allora sposati, e tu allora non ti sposare, e tu allora sposati…”
Ci sono casi in cui la tesi esige mille precisazioni e mille distinzioni ma ce ne sono altri in cui è lecito avere convinzioni ferme e nette. Se uno è stato imbrogliato da un amico una, due, tre volte, lo si può biasimare se infine non gli crederà mai, qualunque cosa dica?
In questo senso confesso di essere un estremista anch’io. Di alcune cose sono così fermamente convinto che non le discuto neppure. Per dirne una, penso che i comunisti siano sempre e comunque degli inguaribili bugiardi. Quando va bene, mentono in buona fede: e non perché la verità non sia visibile, ma perché chiudono gli occhi. In generale, se dicono la verità, è perché non c’è una bugia che sia più utile.
Questo punto di vista dipende dalle infinite esperienze di una lunga vita. Ho cominciato a conoscere i comunisti a quindici anni, leggendo “Ho scelto la libertà”, di Viktor Kravčenko e ricordo che i sovietici e i loro accoliti in tutto il mondo hanno cercato disperatamente di negare ciò che quel libro diceva. Ci fu persino un processo! Ma era la pura verità, infine confermata da Nikita Khrushchev, e solo allora ammessa dai comunisti italiani.
È andata sempre così. I sovietici negavano di essere gli autori della strage di Katyn? Ed io credevo invece agli osservatori internazionali che, su richiesta dei tedeschi, avevano stabilito che quei ventimila polacchi non erano stati uccisi dai nazisti. Ora anche Putin ammette che è stato uno dei tanti crimini di Stalin, e non il peggiore.
I sovietici e i loro lacchè occidentali affermavano che quella ungherese non era una rivoluzione di popolo ma una controrivoluzione pagata dagli occidentali? Io sapevo che mentivano, ancora e sempre, spudoratamente. E oggi nessuno ne dubita.
L’abitudine comunista di dire ciò che fa comodo, spacciandolo per verità, si è manifestata in tutte le direzioni: dalla politica internazionale alla politica nazionale; dalle condizioni di vita del popolo russo sotto Stalin all’utilità del Piano Marshall; dalla necessità dei missili Cruise contro gli SS20 alla convenienza del Mercato Comune. La loro indefettibile costanza fa pensare che, per loro, la verità non sia, come diceva San Tommaso, adaequatio mentis et rei, corrispondenza dell’idea alla realtà, ma corrispondenza dell’idea a quanto stabilito da Mosca. Caduta l’Unione Sovietica, per l’Italia “è vero ciò che danneggia Silvio Berlusconi”.
Mi viene da ridere, quando sento parlare di riforme condivise. Se il Pdl fosse in grado di proporre le migliori riforme del mondo, scritte a quattro mani da Mosé e Solone, i comunisti (o comunque si chiamino i loro successori) direbbero lo stesso di no: perché il merito ne andrebbe al Cavaliere. Duynque metteranno tra le ruote tutti i bastoni che riusciranno a trovare e riproporranno un referendum anche contro quelle riforme – come la riduzione dei parlamentari o il bicameralismo imperfetto – che oggi dicono di volere. Lo hanno già fatto, no?
Oggi si dicono disponibili a discutere e collaborare? Come diceva Laocoonte: Timeo Danaos et dona ferentis, ho paura dei greci anche quando portano doni. Meglio tenere chiuse le porte della città.
Gianni Pardo, giannipardo@libero.it
10 aprile 2010

I COMUNISTI SONO BUGIARDIultima modifica: 2010-04-10T12:20:22+02:00da
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