GianniP

LA SCIENZA DI “REPUBBLICA”

“La Repubblica” è la sorgente di verità cui si abbeverano centinaia di migliaia di italiani, ma a giudicare dalla sua mancanza di scrupoli, anche quando non c’entra la politica, c’è da essere indotti alla massima prudenza. Se non alla diffidenza.
Nel numero di oggi, a pag.12-13, c’è un articolo di Antonio Canciullo dal titolo: “Così la violenza del terremoto ha spostato l’asse della terra” il cui testo non sarebbe malvagio se non incorresse in un imperdonabile svarione, già all’inizio. Leggiamo infatti: “Verso ovest un muro d’acqua alto come una casa di quattro piani e veloce come un aereo ha raggiunto in pochi minuti la costa giapponese”.
Per quello che ne sappiamo, l’onda del maremoto raggiunge notevoli altezze e risultati devastanti solo arrivando alla costa. In alto mare è praticamente impercettibile o indistinguibile da altre onde. Infatti non si sposta l’acqua (cosa che del resto non avviene nemmeno con le onde normali) ma solo l’immensa onda di pressione che si è generata con i soprassalti del fondo del mare a causa del terremoto. Non si sposta un’onda alta come una casa di quattro piani, che – se viaggiasse a 800 kilometri l’ora – avrebbe effetti infinitamente maggiori di quelli osservati attualmente, e nessuna nave scamperebbe,  ma la compressione del liquido in corrispondenza del sisma. L’onda che arriva alla costa sarà alta, ma certo non velocissima, appunto a causa dell’attrito col fondo del mare, in prossimità della costa. Il fenomeno non è diverso da quello per cui le onde, in condizioni normali, si avvicinano placide alla costa, ma negli ultimi metri divengono “cavalloni” e infine si scagliano con violenza contro le rocce.
L’affermazione di Canciulli è incomprensibile anche perché il compilatore della grafica che illustra lo stesso articolo parla appunto dell’effetto “Moltiplicazione”: “Man mano che si avvicina alla costa e la profondità diminuisce, le onde si alzano e la corrente aumenta. L’effetto si moltiplica”. Non c’è nessun palazzo di quattro piani che attraversi l’oceano.
Purtroppo, anche nella stessa grafica si incorre in un errore che fa ridere. Dopo aver  mostrato che cos’è l’asse terrestre, si stabilisce con serafica certezza: “Moto di rotazione: in senso antiorario”. Una baggianata che il secondo giornale italiano per diffusione poteva risparmiarsi.
Indubbiamente chi stesse cento chilometri al di sopra del Polo Nord vedrebbe la Terra girare in senso antiorario. E l’affermazione non potrebbe essere smentita. Se la Terra fosse piatta. Purtroppo per “Repubblica”, da qualche secolo ormai siamo convinti che la Terra sia sferica. Sicché chi stesse cento chilometri al di sopra del Polo Sud, vedrebbe la Terra girare in senso orario. Ma dal momento che “Repubblica” è un giornale troppo importante per dire sciocchezze, la verità sarà che l’emisfero nord gira da ovest verso est e l’emisfero sud da est verso ovest. Avviso ai naviganti: stare alla larga dall’equatore.
Gianni Pardo, giannipardo@libero.it
12 marzo 2011

LA SCIENZA DI “REPUBBLICA”ultima modifica: 2011-03-12T14:29:17+01:00da
Reposta per primo quest’articolo