LA BEFFA DIVINA

Se un inglese dice di qualcuno “he lacks the sense of humour”, “gli manca il senso dell’umorismo”, non gli fa certo un complimento. Dunque, se Dio esiste, se è perfetto, se ha tutte le qualità al massimo grado, non può mancare del senso dell’umorismo.
Dal momento che stiamo scherzando, l’Altissimo non si potrà offendere se comincerò con l’esternare il sospetto che Egli abbia organizzato per l’umanità la più grandiosa beffa di tutti tempi: ci ha fatto credere che esiste, mentre in realtà è un sorriso e basta. Più o meno come il Gatto del Cheshire, vulgo lo Stregatto di Disney.
Questa presa in giro metafisica va tuttavia oltre la nostra comprensione. L’idea che Dio possa contemporaneamente non esistere e organizzare beffe colossali, va oltre il nostro orizzonte mentale. E infatti i filosofi – a cominciare da Aristotele, col suo principio di non contraddizione – non sono stati allo scherzo. Essi hanno empiamente osservato che l’affermazione è assurda: se Dio organizza beffe, esiste, e se non esiste non può organizzare beffe.
I teologi invece sono molto più sottili. Già nel Medio Evo consideravano ogni ragionamento elementare falso e indegno della Divinità. Dato l’immenso rispetto che avevano per il loro datore di lavoro, facevano salti mortali per dargli ragione. E tuttavia questa non vedevano proprio come dargliela buona.
Il guaio cominciava già con le parole. Dio è antonomasticamente onnipotente, dicevano. E per conseguenza, avendo ripreso fiato dopo quell’avverbio, confessavano che l’affermazione: “Dio non può fare l’assurdo” li disturbava profondamente. Con quale coraggio dire: “Dio non può”? E così arrivarono alla conclusione più elegante e a suo modo sfottente che si potesse immaginare: “Dio può fare l’assurdo ma non lo fa”. Riuscendo a fare concorrenza – ante litteram – a Mark Twain, Woody Allen e Giobbe Covatta.
Ma riprendiamo il filo del discorso aprendo un credito ai teologi. Dio esiste, ha creato l’uomo e si occupa paternamente di lui. Si chiama Divina Provvidenza. E anche qui c’è da capire che cosa stiamo dicendo.
Se una signora si occupa della sua famiglia, tiene pulita la casa, cucina, lava, e comunque protegge tutti. Per esempio non lascerebbe mai che il figlio dodicenne frequenti qualcuno notoriamente dedito allo spaccio di droga. Ecco che significa occuparsi della famiglia. E ora chiediamoci: il mondo sembra accudito da un Potere attento, sollecito e protettivo come quello di una madre? Alzi la mano chi la pensa così, e poi per favore lasci la sala.
I teologi hanno così scoperto d’avere un’altra gatta da pelare. Come si concilia l’andazzo del mondo con la Divina Provvidenza? E non avendo trovato niente di meglio, hanno detto: “Dio ha dato agli uomini il libero arbitrio, ed essi lo usano per fare il male”.
Bella risposta, se uno è stato svegliato da poco. A parte il fatto che gli uomini li ha comunque creati Dio e dovrebbe rispondere dei difetti di fabbrica, qualunque madre farebbe di tutto per tenere lontano dallo spacciatore suo figlio, anche se questi fosse un imbecille fornito di libero arbitrio. La verità è banale: il mondo com’è non si concilia con la Divina Provvidenza. La famosa domanda: “Dov’era Dio, mentre girava il mulino di morte di Auschwitz?” distrugge imparabilmente la Divina Provvidenza. Ma è lecita un’altra ipotesi.
Dio crea l’uomo, per vedere di nascosto l’effetto che fa, e si accorge che avergli dato mano libera è stato un errore. Il giovanotto è un mentecatto. Chi crede che i serpenti parlino non è sano di mente. Chi crede che mangiando mele proibite (quelle dell’“albero della conoscenza del bene e del male”) si divenga professori di filosofia morale, non è molto intelligente. E nel caso di Adamo non potevano nemmeno ipotizzarsi tare ereditarie.
In ogni modo l’umanità, fresca di creazione, cominciò ad accumulare sciocchezze e Dio, forse perché ancora non era scaduta la garanzia, cercò di darle una mano. Gli egiziani, non tenendo conto che gli ebrei avevano un Dio particolarmente efficiente, si permisero di farli schiavi e Geova gli insegnò la buona educazione con le sette piaghe. Quando gli impertinenti inseguirono gli ebrei fuggitivi, prima aprì il mare per far passare i suoi protetti, poi lo richiuse per annegare gli inseguitori. Imprese grandiose. Quella sì, era Divina Provvidenza.
Che è successo, dopo? Perché si è arrivati ad Auschwitz, Birkenau, Bergen Belsen? L’unica ipotesi verosimile è che, passato il periodo in cui aveva pensato che per l’umanità si trattasse di errori di gioventù, vedendo che gli uomini continuavano a rendersi infelici con tutto un ventaglio di idee stupide, a complicarsi la vita gli uni gli altri, e soprattutto a massacrarsi vicendevolmente, Dio si sia detto: “Va bene, ho sbagliato. Questi sono senza speranza. Che vadano al Diavolo”. Aveva dimenticato, l’Anziano, che il Diavolo non esiste, neanche come sorriso. E gli uomini non hanno nessun bisogno che qualcuno gli insegni a fare il male. Potrebbero insegnarlo loro, agli altri. Se soltanto ci fossero degli altri.
Stanco degli uomini, Dio mise in giro la voce che era morto. “Gott ist tot”, scrisse Nietzsche, che lo aveva saputo fra i primi. Forse Dio era stato soltanto un sorriso senza gatto dietro. E comunque, che si sia morti o non si sia mai esistiti, nella non-esistenza cambia poco.
Per gli intellettuali la notizia che Dio era morto – vera o falsa che fosse – fu una grande consolazione. Finalmente si capiva il senso della realtà, che così a lungo avevano cercato i filosofi, i teologi, gli storici, ed anche le semplici persone anziane, quelle che ne avevano viste di tutti i colori. Il senso della realtà era che la realtà non aveva senso. E questo sì, aveva senso, vedendo come andavano le cose. Fra la Chiesa Cattolica e quella Ortodossa uno dei motivi di lite fu: i preti devono sì o no portare la barba? Questione epocale, per i fabbricanti di rasoi. Secoli prima un motivo per sbudellarsi era stato: Gesù era solo un uomo, solo un Dio, o nello stesso tempo Dio e uomo? Opinioni, direte. Ma a quei tempi, sbagliando la risposta, avreste rischiato la pelle.
Io non mi fido di ciò che si dice in giro e Dio sono andato a cercarlo anche a casa sua, dove sono stato accolto da un cartello: “Chiuso per lutto”. Ma dicono la verità, quelle parole? O è soltanto che Dio non vuole essere disturbato?
Gianni Pardo, pardonuovo.myblog.it
25 ottobre 2016

LA BEFFA DIVINAultima modifica: 2016-10-25T07:55:37+02:00da gianni.pardo
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