MASSIME DEL 2016

“Più sei intelligente, più rischi di rimanere zitella”. È vero, l’intelligenza non viene bene, in fotografia.
Si parla tanto di libertà di parola, ma c’è ancore molto da fare per la libertà di pensiero.
Essendomi procurato lo status di paria ne ho ricavato il diritto di considerare miei uguali anche i miliardari.
Un moralista, anche se personalmente morale, è ancora colpevole di spietatezza.
L’unico giudice degno di giudicare è quello che condanna a malincuore e dice, con Terenzio, nihil humanum a me alienum puto.
La grandezza dello statista non dipende soltanto da ciò che lui sa o sa fare, ma dal fiuto con cui sceglie chi sa e sa fare.
Forse perché sono un uomo passabilmente onesto, ho un indicibile orrore dei moralisti e dei giustizialisti.
Il senso critico tende a togliere magia alla vita.
Soltanto chi si rende conto che la vita non offre molto più dello splendore del sole potrà essere felice.
Il punto di vista morale è un eccellente antidoto contro la pietà.
Il Papa: “Gli sposi non preferiscano i cani ai figli”. Eppure non ho mai visto un cane ingrato.
Il degrado mentale cui conduce il potere dovrebbe indurci a non rispettare l’autorità, per principio.
Non sempre “no” è la voce della durezza, può anche essere la voce dell’amore che protegge.
Un uomo non deve vergognarsi di piangere, deve vergognar si di non saper piangere.
Il vantaggio della bruttezza è che, con la vecchiaia, peggiora di meno della bellezza.
Si muore in un solo giorno ma il saggio lungo tutta la vita si prepara a quel giorno.
L’amore per il lavoro fa parte della retorica. O della psicopatologia?
La storia è piena di misteri, perché è dominata da due divinità che falsano ogni nostro calcolo: la Follia e la Stupidità.
Dovrei vergognarmi a dirlo, ma disprezzo troppo gli altri perché il potere possa darmi piacere.
Invecchiare è morire a rate. Sempre meglio che in contanti.
Gianni Pardo

MASSIME DEL 2016ultima modifica: 2016-12-11T09:24:20+01:00da gianni.pardo
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