IL SEX APPEAL DI MARIA ELENA BOSCHI

C’è forse qualche mesta considerazione da fare a proposito della parabola politica della giovane Maria Elena Boschi. La sua notorietà, ed anche il suo peso nella vita pubblica, sono legati alla proposta di riforma costituzionale. Un po’ per competenza funzionale, un po’ per fedeltà al capo, si è battuta senza risparmio per il successo dell’iniziativa. E quando questa è finita male, è stato normale che il fallimento si riverberasse anche su di lei. E infatti con Gentiloni non solo è passata da ministro a viceministro, ma i più si sono stupiti che sia rimasta nel governo. Ed inoltre è difficile sfuggire alla tentazione di pensare che, in tutta questa vicenda, abbia pesato negativamente il suo esibito sex appeal.
Bisogna qui sgombrare il campo da alcuni possibili errori. La venustà non è un handicap o qualcosa da nascondere. La bellezza, direbbe un credente, è un dono di Dio. Inoltre sarebbe un errore stabilire un legame inverso tra bellezza e qualità intellettuali: ci sono donne belle e intelligenti e donne brutte e stupide. Sarebbe infine un errore fare del moralismo, dicendo per esempio che una ministra non deve essere appariscente. Il problema è piuttosto se le convenga o no approfittare del diritto di mostrare le cosce.
Riguardo ai diritti, non ci sono dubbi. Una giovane donna può benissimo andare da sola, indossando una minigonna vertiginosa e una camicetta scollata, in un quartiere malfamato. Ma poi non dovrebbe meravigliarsi se viene presa per una prostituta e se le vengono rivolte frasi peggio che volgari. Se subisse molestie, quand’anche dei carabinieri di passaggio le dessero una mano, difficilmente si asterrebbero poi dal dirle, bonariamente: “Ma lei, santa donna, che viene a fare, così vestita, in questo quartiere?” Lecito non sempre corrisponde ad opportuno.
In molte specie sono le femmine che scelgono il partner, e i maschi si fanno belli per sedurle. Da noi sono i maschi che scelgono, e se non loro, sono i padri delle future spose. Solo abbastanza recentemente alle donne è stato concesso il diritto di dire di no. Comunque, per partecipare alla riproduzione, le donne badano al loro aspetto più di quanto (di solito) non ci badino gli uomini.
Ecco perché una donna deve stare attenta al messaggio che invia col proprio aspetto. Se si rende volontariamente molto attraente deve rendersi conto che la sua attrattiva sarà interpretata in chiave sessuale. Per molti uomini con ciò lei si starà offrendo, se pure riservandosi poi di scegliere l’eletto. Se invece una signora si dà un aspetto elegante ma sobrio, non connotato sessualmente, il messaggio sarà diverso: “Sono una bella donna, ma sono qui per altro”.
Il nostro aspetto è il nostro biglietto di presentazione, e bisogna stare attenti a dove lo si usa. Nel mondo politico un uomo non è molto penalizzato, se è anziano, sovrappeso, calvo o piuttosto brutto. Nell’epoca della televisione sarà magari meglio somigliare a John Kennedy che a Richard Nixon, ma dopo tutto la cosa è secondaria. Se invece una donna si presenta volontariamente molto appetitosa, come ha fatto Maria Elena Boschi, poi non dovrà meravigliarsi se gli uomini baderanno di più al suo corpo che a ciò che dice. Se è in minigonna mentre rilascia lunghe dichiarazioni, molti, invece di ascoltarla, guarderanno le sue gambe. E per giunta, dopo, faranno dell’ironia su di lei. L’istinto prevale sulla ragione. La giovane signora avrà esercitato il suo incontestabile diritto ad essere bella, ma professionalmente si è danneggiata.
Se si vuole avere un’idea di ciò che qui si intende, basterà pensare a Margaret Thatcher. Fisicamente una bella donna, non aveva l’aspetto modesto e quasi trasandato da nonna di Golda Meir, ma non sembrava offrirsi agli uomini, in nessun momento. Conoscendola, sembrava più pronta a morderli che a baciarli. Mentre la Boschi è sempre sembrata fuori parte. Tanto che molti, col governo Gentiloni, si aspettavano – e quasi esigevano – che fosse messa da parte.
La giovane Maria Elena forse non meritava il sentimento di rigetto che ha provocato in tanti uomini, e in tante donne, ma è lei che ha distratto tutti da ciò che diceva. Tanto che, alla fine, si è notato soltanto il suo aspetto e il suo impegno perfino eccessivo nel lottare per il successo del suo dante causa.
Gianni Pardo, pardonuovo.myblog.it
13 dicembre 2016

IL SEX APPEAL DI MARIA ELENA BOSCHIultima modifica: 2016-12-13T14:56:16+01:00da gianni.pardo
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