PREVISIONI TANTO PER RIDERE

Mi aspettavo di avere la sentenza della Corte Costituzionale entro oggi, ventiquattro gennaio, sia perché di questa data si parla sin dal quattro dicembre, sia perché i giudici costituzionali un’opinione, riguardo all’Italicum, se la sono già formata da molte settimane. Se non da molti mesi. Invece hanno scelto la sceneggiata della discussione, del rinvio, della lunga camera di consiglio, come se non avessero le idee chiare da molto tempo.
E allora, proprio per fare il contrario di ciò che fanno loro, la sera prima del giorno in cui emetteranno il verdetto mi metto a giocare a fare il profeta. Tanto, facendo cattiva figura, non mi comporterò peggio di famosi politologi e di famosi economisti. Il mestiere del profeta si è rivelato così difficile per tutti (e un tempo anche pericoloso) che nessuno ormai si iscrive all’albo. E della mia cattiva figura non di parlerà in giro, perché, grazie al Cielo, sono un personaggio senza importanza. La cosa non può presentare soltanto inconvenienti.
Ecco la mia previsione. In primo luogo, quale che sia la decisione della Consulta, non ne risulterà una legge che permetta di andare subito alle elezioni. Per “bene” che vada, saranno comunque necessari piccoli aggiustamenti, per armonizzare la legge residua con quella attualmente in vigore per il Senato – per esempio sulle soglie di sbarramento – e chi non vuole andare alle elezioni, chi vuole “allungare il brodo” chi vuole lucrare la pensione di parlamentare, troverà modo di opporsi a qualunque proposta, pur di tirare in lungo. Al limite votando contro l’adozione della propria proposta, se gli altri dovessero adottarla. Tutte le virtù si perdono nell’interesse come tutti i fiumi si perdono nel mare, diceva La Rochefoucauld.
In concreto penso poi che i giudici dovrebbero dare un’autentica mazzata all’Italicum. Perché? Innanzi tutto perché, comunque, non potranno lasciare in vita una legge compatibile con la legge elettorale del Senato. Dunque, non avendo la scelta fra permettere le elezioni immediate o il loro rinvio – che sarebbe una grave e criticabile decisione politica – perché non evitare di rendersi ridicoli, contraddicendo i principi già enunciati quando hanno bocciato il “Porcellum”? E poiché l’Italicum è un peggioramento del Porcellum, in questo senso la strada è tutta in discesa. Via l’attribuzione dello sproporzionato premio ad un solo partito, perché ciò viola la rappresentatività del Parlamento. Via il ballottaggio, che permetterebbe l’attribuzione di quel premio ad un partito che, se l’elettorato fosse frammentato ancor più di quanto non lo sia attualmente, potrebbe al limite avere anche soltanto il venti per cento. Purché gli altri partiti avessero ancora meno e, naturalmente, purché poi vincesse il ballottaggio- Fra l’altro nell’Italicum non è previsto neppure un quorum.
E perché queste previsioni? Perché sembrano evidenti. Non sempre le previsioni “evidenti” si realizzano, ma non per questo sono meno evidenti. Tanto, se uno sbaglia, non è successo niente. È come per il “Gratta e vinci”, il piacere non è vincere, cosa estremamente improbabile, il piacere è grattare.
Sin dal primo momento, diciamo il cinque dicembre, l’atteggiamento di tutti è stato: “Magari votiamo una legge elettorale prima del 24 gennaio e andiamo immediatamente a votare”. Balle. Quando mai il Parlamento si è messo d’accordo su una legge elettorale? Quando mai i tacchini (i parlamentari di prima nomina) sono stati d’accordo per anticipare il Natale e perdere la pensione? A questa soluzione non ho mai creduto.
Secondo dato suggerito dall’esperienza. Un governo può essere eletto per fini transitori (governo di scopo, governo balneare – in questo caso natalizio – governo-ponte e via dicendo) ma di fatto, come qualunque altro organismo vivente, quando è in carica è dominato dall’ansia di sopravvivere. E dunque – come ha detto lo stesso Gentiloni – rimane al potere finché non è rovesciato da un voto di sfiducia. E chi ha interesse a sfiduciarlo?
Forse soltanto Renzi, che non è neppure parlamentare. Ma tutti gli altri? Dunque ho previsto – e continuo a prevedere, a costo di sbagliarmi – che il governo durerà ancora mesi, magari discutendo all’infinità sulla nuova legge elettorale. Tanto che non mi stupirei se arrivasse alla fine della legislatura. Poi, certo, licenzierebbe all’ultimo momento una legge valida per Camera e Senato, soltanto perché, poco dopo, si dovrebbe comunque votare.
Che bellezza, mi sono tolto un peso dal cuore. Ho detto tutte le sciocchezze che avevo in mente, e sono pronto, domani, a cospargermi il capo di cenere. Tanto, dopo, mi laverò i capelli perché devo andare dal barbiere. Mia moglie dice già che somiglio ad una pecora mal tosata.
Gianni Pardo, giannip.myblog.it
24 gennaio 2017

PREVISIONI TANTO PER RIDEREultima modifica: 2017-01-24T20:31:06+01:00da gianni.pardo
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