BOB DYLAN, BENEMERITO DEL PREMIO NOBEL

È giusto, prima di dire qualcosa su Bob Dylan, che io confessi la mia totale estraneità al mondo cui lui appartiene. Conosco i nomi di personaggi come Bruce Springsteen, Michael Jackson, Bob Marley, ma, salvo occasionalmente, non ho mai ascoltato nulla di loro. Ché anzi, in questo deserto, Bob Dylan fa eccezione: perché conosco la sua “Blowing in the wind”. … Continua a leggere

QUALE LA SORTE DELL’EUROPA?

Un tempo gli esami di maturità del Liceo Classico (tutte le materie di tutti e tre gli anni, scritti e orali, inclusa l’educazione fisica) erano di una tale difficoltà, che chi sopravviveva li riviveva come incubi per anni. Un po’ come si è visto in quel bel film di Bergman, “Il posto delle fragole”. Personalmente, se dovessi immaginare una domanda … Continua a leggere

LA CAPRA, I CAVOLI, L’ORSO. RENZI SI GIOCA L’ITALIA AI DADI

E soprattutto attenzione al P.S. I “jingle” sono fra l’altro quelle musichette che, al telefono, hanno lo scopo di indicare alla gente che devono pazientare. Quelle che, appena terminate, ricominciano da capo, fino al tormento. E certi argomenti sono come quei jingle: non sono piacevoli, , ma se ne parla costantemente proprio perché, come un mal di denti, ci fanno … Continua a leggere

NON HA PERSO HILLARY, HA PERSO BARACK

  di Bill McGurn, Wall Street Journal, 10/11/2016 La vittoria di Trump sta già ispirando riflessioni riguardo al futuro del Partito Repubblicano, ed è giusto così. I democratici invece hanno l’aria di non intraprendere nessuna introspezione di questo genere e questo è un errore, perché non sarebbero stati sbattuti interamente fuori dal potere dalle elezioni, se il pubblico americano non … Continua a leggere

IL PUNTO DI VISTA DEL REPROBO

A parere di tutti, i motivi per i quali tanti americani hanno votato per Trump sono – per definirli con un aggettivo che piaceva a Hillary Clinton – deplorevoli. Poiché però anch’io avrei votato per lui, posso offrire il punto di vista del reprobo. Naturalmente non è detto che gli altri abbiano votato in questo modo per gli stessi motivi, … Continua a leggere

CONTESTAZIONE DEL PRINCIPIO DI PETER

A partire dal 1969, lo psicologo Laurence J.Peter si è reso famoso nel mondo per avere formulato, fra il serio e il faceto, il seguente “Principio di Peter”: “ In una gerarchia, ogni dipendente tende a salire di grado fino al proprio livello di incompetenza”. La tesi è efficacemente chiarita da Wikipedia nel modo che segue: “I membri che dimostrano … Continua a leggere

NON C’È DA AVER PAURA DI TRUMP

Nell’epoca repubblicana i romani sapevano che i consoli, essendo in due, il potere dovevano spartirselo. E comunque duravano in carica soltanto un anno. Viceversa, durante i lunghi secoli successivi, per ogni nuovo imperatore dovevano chiedersi che cosa li attendesse. Non soltanto il nuovo venuto, nominato a vita, poteva essere cattivo sin da principio, ma poteva diventare cattivo anche se da … Continua a leggere

IL SI’ È UN’OCCASIONE PER LE RIFORME?

Michele Salvati, sul Corriere(1), sostiene una tesi che farà molto piacere a Renzi: la politica italiana è incapace di realizzare le riforme. Queste infatti sono dolorose, hanno bisogno i tempi lunghi per mostrare i loro effetti benefici, e invece la politica ha tempi brevi e soffre della resistenza dei cittadini. Fra l’altro perché sul loro scontento soffia sempre la demagogia … Continua a leggere

PERCHÉ (A MIO PARERE) HA VINTO TRUMP

Una persona che cerca di essere equilibrata deve diffidare dei propri sentimenti. Se vede il figlio giocare al calcio, non deve essere sicuro del proprio parere, in particolare se in contrasto con quello dell’arbitro. Vedere è un conto, stravedere un altro. E se questo articolo sarà scritto in prima persona, è proprio perché non ha la pretesa di parlare di … Continua a leggere

IL COCCODRILLO ATTENTE HILLARY O DONALD

  Il coccodrillo è un rettile, ma non è soltanto questo: è anche un articolo scritto per il caso, o in previsione, della prossima morte di una persona importante. Andreotti è morto vecchissimo ed ha avuto una vita piena di avvenimenti importanti. Se fosse morto mezz’ora prima della “chiusura” dei giornali, non si sarebbe mai avuto il tempo di raccogliere … Continua a leggere

DIO NON SEGUE LA MODA

Non si può desiderare d’avere la fama di Bastiàn Contrario. Chi dà sempre ragione alla maggioranza è un conformista ma chi, troppo spesso, non è d’accordo, potrebbe avere ragione soltanto se la maggioranza fosse composta da imbecilli. E questo è improbabile. Non lo si dice per mostrarsi moderati, è matematico: la maggioranza è essa stessa il metro dell’intelligenza umana media. … Continua a leggere

DEMOCRACY IN ANGER

Per decenni, anzi per secoli, il mondo è stato abituato a considerare la democrazia americana solida e pacifica. Gli avversari politici si scambiano colpi feroci ma quando l’arbitro alza il pugno del vincitore, i due si abbracciano fraternamente. Nel sentimento della gente, oltre che per lo spirito democratico, questo comportamento era dovuto ad un obbligo di magnanimità. Il vincitore aveva … Continua a leggere

BREXIT, AL VIA PER UN ALTRO GIRO

I fatti sono noti. David Cameron, come molti uomini politici avventati del passato e del presente, pensava di “vincere facile”. Dunque ha convocato un referendum per chiedere ai britannici se volessero permanere nell’Unione Europea o lasciarla. Si sa come sono andate le cose. L’imprevista vittoria della “Brexit” ha mostrato un Paese diviso e spaventato del suo stesso coraggio. Cameron si … Continua a leggere

L’ITALIA IN CRISI POTREBBE METTERE IN CRISI L’EUROPA

Un articolo della Welt. Due passaggi sono stati riassunti. L’economia italiana zoppica, i numeri fanno paura. Il Paese è attualmente il massimo elemento di rischio per l’eurozona. I giovani si sentono defraudati del loro futuro. Si arriverà all’Italexit? Il Primo Ministro Matteo Renzi non se l’era certo immaginata così: che l’Italia prendesse il ruolo di leader nell’eurozona. Ma nel modo … Continua a leggere

SUPERLATIVI

La gente ama i superlativi assoluti. Chi è l’uomo più veloce sulla Terra? E spunta il nome del primatista assoluto dei cento metri. E il secondo? Il secondo non conta. È molto veloce, ma non è il più veloce, e non ha importanza. Non conta neppure il fatto che la distanza dei cento metri non sia la più utile: che … Continua a leggere

LA PACE IMPOSSIBILE DEL VICINO ORIENTE

Indubbiamente le guerre è meglio vincerle che perderle. Ma non è che la vittoria sia una sinecura. Non sempre è facile trarne più vantaggi che svantaggi. Ed è questo il grande atout dell’eterno sconfitto Afghanistan. Abbiamo anche esempi europei. Nel 1941 l’Italia vinse la guerra contro la Grecia, ma le conseguenze furono che il mondo si accorse che l’Italia era … Continua a leggere

HILLARY E “THE DONALD” NELLA STORIA

Immaginiamo di essere storici e di voler giudicare un uomo di Stato del passato. Sicuramente guarderemmo alla sua azione politica. Per esempio all’ostinazione del Grande Re (di Persia) nel conquistare la Grecia o a quella di Napoleone nel conquistare la Russia. Tutte imprese finite malissimo, e cominciate per uno scopo difficile da capire. Viceversa ci leviamo il cappello dinanzi alla … Continua a leggere

LA DOTTRINA E LA TOLLERANZA

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Il Papa si appresta a partecipare alla “commemorazione” dei cinquecento anni dell’inizio della Riforma protestante. “Non si può essere cattolici e settari, ha detto. Bisogna tendere a stare insieme agli altri”. Un po’ dubito che queste siano le sue esatte parole. Infatti l’articolista scrive(1): “Lunedì saranno passati 500 anni da quando Martin Lutero, il 31 ottobre 1517, affisse le 95 tesi sul portale della chiesa di Wittenberg”, e per me 1517 + 500 fa 2017 e non 2016. Comunque poi si riferisce che il Papa loda Lutero, perché ha messo in mano al popolo la Scrittura, dimenticando che la Chiesa non ne permette la libera interpretazione. Ma qui non si vuole parlare di Papa Francesco. Interessante è piuttosto discutere se siano vere le parole: “Non si può essere cattolici e settari”.
Una dottrina è un corpus di credenze. “Un insieme di nozioni che si affermano vere e attraverso le quali si pretende di fornire un’interpretazione dei fatti, di orientare o dirigere l’azione” (Robert). La sua caratteristica è l’adesione a certe verità considerate indiscutibili. Io sono libero di pensare che Dio non esista, non sono libero di pensare che Dio non esista secondo la dottrina cristiana. Sono libero di dire che Dio non si occupa dell’umanità, ma non sono libero di dire che sono ciò malgrado un buon cristiano. Qualunque dottrina non sempre si impone con la forza sul piano pratico ma sempre si impone sul piano teorico. In essa è sempre implicita la minaccia: “Se non credi alle parti essenziali di questa dottrina, non avrai il diritto di dire che credi in essa”.
La Chiesa addirittura si è preoccupata di segnalare le sue verità essenziali, le ha chiamate “dogmi”, ed ha chiamato “eretici” (escludendoli dalla Chiesa e dalla Salvazione) chi li nega. Dogma non è sinonimo di mistero (per la Chiesa l’esistenza di Dio è verità di ragione, non di Fede), è sinonimo di “verità indiscutibile”.
Nel “Credo”, strumento antichissimo per sintetizzare la dottrina cristiana, si dice ad esempio che Gesù “discese agli inferi” (Inferno). Dunque chi non crede nell’inferno è eretico. “Risuscitò da morte”, e chi non lo crede non è cattolico. “Verrà a giudicare i vivi e i morti”: e chi non crede nel Giudizio Universale, inclusa “la risurrezione della carne”, non è cattolico. La religione cattolica è tutt’altro che à la carte. E la sua dottrina non può cambiare, perché ispirata dallo Spirito Santo.
Queste caratteristiche non riguardano soltanto la religione, e il migliore esempio è il comunismo.
Nella dottrina comunista ci sono dei capisaldi incontestabili, tali che chiunque li metta in dubbio non è comunista. Per cominciare, il senso della storia. La lotta delle classi finirà col trionfo del proletariato. Col comunismo finiranno le guerre, perché le guerre risultano dagli interessi dei ricchi, mentre i poveri nelle guerre ci muoiono soltanto. Il sistema capitalistico privato sfrutta i lavoratori, sicché si deve comunque passare al capitale pubblico. Il punto che qui interessa è che tutte le affermazioni della dottrina comunista non sono “opinioni”, sono “verità scientifiche”, identificate da Marx. E in quanto tali innegabili e incontrovertibili.
Ed ecco come funziona in concreto questa dottrina. Dal momento che il suo scopo centrale è fare il bene del popolo, e che le classi dei signori e dei borghesi questo bene del popolo non l’hanno mai fatto, i comunisti devono prendere il potere e utilizzarlo, anche con la forza, per realizzare quello scopo. E ciò perfino contro il popolo, perché il popolo non capisce qual è il suo bene, bisogna imporglielo, come si fa con i bambini. Dunque la dittatura non è un accidente del comunismo: è coerente e consustanziale con esso, ed è stata il naturale sbocco di tutti i regimi comunisti. Chi dicesse: io sono comunista ma sono contro la dittatura, non è un vero comunista. Perché è come se dicesse: io amo il popolo e gli consento di farsi del male. Quale genitore si comporterebbe così? Fra l’altro questa idea spiega la boria degli intellettuali di sinistra.
Tornando alla religione: se lo scopo della vita è la Salvezza, questa Salvezza vale più della vita stessa. Infatti dura per l’eternità, mentre la vita non arriva a cento anni. Dunque si spiegano le conversioni “pena la vita” del Medio Evo, perché si forzavano i barbari a convertirsi per salvare le loro anime. E così si spiega l’Inquisizione. Da un lato essa voleva salvare l’eretico – e lo salvava, purché ritrattasse le sue idee – dall’altro, in caso di atteggiamento pervicace, sopprimeva l’eretico, perché non inducesse in errore altri cristiani, condannandoli così all’inferno. “Meglio togliere la mela marcia che lasciare che infetti tutte le altre”. Chi è contro l’Inquisizione non ha capito la dottrina della Chiesa. Che per giunta l’eretico non lo uccideva, lo passava al “braccio secolare”.
Insomma chi è comunista, ma non bada molto alla dottrina comunista, non è un comunista. Chi è cattolico ma non bada molto alla dottrina cattolica, non è un cattolico. Chi, per usare le parole di Francesco, sostiene che di là dalle dispute teologiche, l’essenziale è guardare avanti e camminare insieme, «la preghiera comune, l’aiuto agli ammalati, ai poveri, ai carcerati»” è un uomo molto buono, ma non è un cattolico.
Gianni Pardo, pardonuovo.myblog.it
29 ottobre 2016 – 1.058
(1)http://www.corriere.it/cultura/16_ottobre_29/papa-lutero-valore-riconciliazione-b31658a4-9d45-11e6-baae-ba981bf8dcd8.shtml

LA BIENSÉANCE E I MIGRANTI

La decency è, per gli anglofoni, quell’atteggiamento mentale e comportamentale che vieta l’immoralità, la slealtà, ma anche l’empietà e il cattivo gusto. Non molto diverso è il concetto francese di “bienséance”, un imperativo ineludibile alla Corte del Re Sole. Secondo il Robert la bienséance era “una condotta sociale in accordo con gli usi, il rispetto di certe forme”. Era – … Continua a leggere