GIANNI HYDE SCRIVE A CERTI FORUMISTI

Frequentando Ok Notizie, ho visto nascere un personaggio col quale ho stretti rapporti, ma che non sono io. Forse un cugino? Comunque è uno che ha sopportato per decenni la spocchia comunista: quella tranquilla certezza di superiorità morale e culturale che affligge non solo gli intellettuali di sinistra – che almeno sono, appunto, intellettuali – ma anche la bassa forza.
Solo perché votano per il Pd, per Rifondazione Comunista, per i Comunisti Italiani ed oggi per quei rappresentanti di grandi ideologie che sono l’Italia dei Valori e il partitino di Beppe Grillo, in troppi si sentono di dare lezioni. Dispensano certezze e verità in tutti i campi e non appena incontrano una difficoltà, un ostacolo, un’obiezione, reagiscono con lo sdegno e con l’insulto. Naturalmente ricevendo il sostegno, con lo stesso stile, dei compagni di fazione. Tutti insieme appassionatamente.
Il disprezzo di questi fanatici per gli altri è tale che essi trovano naturale, se c’è un’assemblea aperta, di non permettere a chi non la pensa come loro di prendere la parola. È avvenuto costantemente in passato, perfino nei licei. È avvenuto ancora recentemente. Si è perfino tentato, a Milano, di impedire al sindaco Moratti di partecipare alla festa della Resistenza, mentre spingeva il vecchio padre partigiano decorato su una sedia a rotelle, e  non si sarebbero fatte obiezioni alla presenza di Dario Fo, repubblichino. Ancora oggi, del resto, ci sono in Rai trasmissioni in cui non si dà la parola alla controparte.
Si può concepire la rabbia sorda accumulata, per decenni, dinanzi a questo genere di cose? Soprattutto in un’Italia che a questi eccessi non ha mai saputo veramente reagire, per la pavidità dei non comunisti?
Non ho ancora dimenticato, tanti anni fa, l’indicibile meraviglia sentita raccogliendo da terra “il Giornale”. Era uno dei primi numeri usciti, gettato via da qualcuno, ed io ho immediatamente visto che quell’impunito di Indro Montanelli osava dichiararsi “anticomunista”. Sì, osava dire male del comunismo e dei comunisti. “Ma come? mi dicevo, allora questo è possibile, in Italia? E non succede niente?” Io evitavo i guai. Facendo l’eroe non avrei certo cambiato le sorti della nazione e per questo, alle precise domande sulla mia posizione politica, usavo rispondere: “In Inghilterra sarei conservatore”. Non sbagliavo. Infatti poi a Montanelli spararono.
Tutto questo per dire che questo mio congiunto ha accumulato una rabbia difficile da descrivere. E soprattutto un tale disprezzo per i comunisti che, in confronto, il loro per gli anticomunisti è acqua fresca.
Oggi in Italia è invalsa la moda di considerare la parola “comunista” un insulto. “I comunisti non ci sono più”. “Berlusconi è un matto che vede comunisti dappertutto”. “I comunisti fanno parte del passato”. “Chi parla ancora di comunisti è un maniaco”. Dunque, sia detto di passaggio: chi in calce a questo articolo volesse riempirmi di improperi abbia la gentilezza di dichiarare prima se è un comunista o no. Perché se è un comunista leggerò il suo commento e, chissà, gli risponderò. Ma se non è un comunista, perché se la prende?
I comunisti dunque sono forse svaniti (anche se abbiamo ancora Rifondazione Comunista e i Comunisti Italiani) ma ci sono cose che sopravvivono al loro nucleo centrale. Una volta ho letto che gli “éléments suprasegmentaux”, di cui parlava un certo libro di linguistica, cioè l’intonazione, l’inflessione, i gesti ecc., a volte sono più durevoli delle parole. Per esagerare: forse i pompeiani, prima dell’eruzione, parlavano latino con la cadenza dei napoletaaani. Nello stesso modo i comunisti italiani si vergognano della loro denominazione (e Occhetto ha provveduto a riverniciare l’insegna) ma non si sono molto evoluti. Dopo il 1989 non solo non hanno effettuato la necessaria revisione ideologica (un mezzo disastro per l’Italia, perché la conseguenza è che l’elettorato li teme ancora) ma i loro “elementi sovrasegmentali” sono rimasti. Ancora oggi Massimo D’Alema, discutendo, non può esimersi dal ridere della stupidità del proprio interlocutore. Non si cambia facilmente: D’Alema è un comunista figlio di comunista.
La controprova divertente è che nelle discussioni gli unici che tengono veramente testa ai comunisti sono gli ex-comunisti. Perché non hanno complessi e conoscono il gioco fino in fondo. Non è certo un Giuliano Ferrara che sarebbe intimidito dai sogghigni di D’Alema o dai lividi furori di un Dario Franceschini.
Quel mio parente stretto è uno che, pur essendo stato sempre e soltanto liberale, non ha nessun complesso. Anzi, è disposto a far pesare sui comunisti l’interezza del suo smisurato disprezzo. E si diverte, anche, perché la dialettica e perfino l’eristica le pratica da quando aveva i calzoni corti.
Naturalmente, appena è entrato in questi forum, tutti si sono affrettati ad odiarlo, insultarlo e disprezzarlo, senza riuscire a prevalere. Infatti hanno presto sentito che il suo disprezzo per loro era infinitamente più forte, alto, intenso, acido di quello che loro potevano esprimere per lui. Per giunta i loro insulti erano consunti dall’uso, le risposte dell’anticomunista luccicavano e ferivano come un coltello nuovo.
Nei forum è rimasto lecito – anzi, consuetudinario – disprezzare chi non è di sinistra: ma ora avviene anche che siano disprezzati a morte – anathema sit! – proprio quelli di sinistra. E per giunta costoro rischiano di perdere spesso lo scontro perché uno degli strumenti più efficaci e divertenti per irridere un avversario è dimostrarne la crassa ignoranza: e qui di crassa ignoranza ce n’è a palate. Sembra di sparare sulla Croce Rossa.
Il risultato è quello che sappiamo. Questo mio parente è normalmente una persona garbata e amichevole ma ha creato questo Mr. Hyde che imperversa nel forum, ora rispondendo in modo acre e sapido, ora schiacciando gli altri con un silenzio ancor più sprezzante delle parole. Un castigo di Dio.
Gianni Pardo
giannipardo@libero.it
8 dicembre 2010

GIANNI HYDE SCRIVE A CERTI FORUMISTIultima modifica: 2010-12-09T08:33:37+01:00da gianni.pardo
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9 pensieri su “GIANNI HYDE SCRIVE A CERTI FORUMISTI

  1. Anime del Purgatorio, come dicono a Napoli, stavolta si è proprio sfogato, Signor Pardo! Posso dirLe che in effetti ho notato un crescendo, diciamo così, nei Suoi commenti, in fatto di sarcasmo e disprezzo?

    Giustificatissimi, d’altra parte. Spesso avrei voglia di intervenire in alcune discussioni, ma la futilità, l’infantilismo di certi personaggi mi scoraggiano.
    A qualunque argomentazione non sanno opporre che frasi corrispondenti a un ” Tu hai il triciclo, ma io ho la macchinina a pedali…” dei tempi del pannolino.

    Eppure Lei ha ragione. Ogni tanto mi butterò anch’io, quando avrò tempo di seguire una discussione, lo posso fare solo a rari intervalli. In più come donna vengo insultata facilmente. Di ciò mi importa poco, quando ho scelto il mio nick ero consapevole della facile storpiatura, ma ciò mi avrebbe aiutato a separare i cafoni dagli uomini. Come è stato.

    Ricordo quel numero del Giornale: ho detto che ho quasi stimato solo un paio di uomini, Montanelli era uno dei due, non fosse altro che per il coraggio e la linguaccia. Ma Lei, che mette la Sua foto sul blog, non rischia almeno una scarica di sale? Sia prudente…

    La Sua cameriera Angelwitch

  2. Ce n’è altri di parenti stretti che non hanno remore a sbertucciare la sinistra, ma solo quella stupida e ostinata. Il mio lo ha fatto con una certa regolarità, e nel suo stile: in maniera calma e ‘fattuale’. La calma anzitutto, ché non saprebbe altrimenti esprimersi, ma perché a margine questo toglie velocemente boria agli invasati, che si sentono esclusi da un medium a loro comune e quindi annaspanti. E semplicemente ribadendo fatti, null’altro più. Ciò che mi distingue, mi scusi distingue quel mio stretto interrelato dal suo è la pazienza: se qualche anno fa gli andava di perder tempo a vanamente tentar d’indurre ragione nei cocciuti, ora la cosa lo ha stancato, perché via qualche caso che dà soddisfazione gli altri rimangono cocciuti, e ignavi; per non dir di peggio. Qualcuno meglio di me ha già spiegato che ragionare coi mulini a vento è una perdita di tempo.
    Comunque è sempre un piacere leggerla, e se io pure non commento granché è solo per la pressoché totale aderenza d’opinioni, e per la stolida stupidità di taluni che a volte qui entrano senza pulirsi le scarpe sullo zerbino.
    A cui lei risponde d’altronde benissimo: non rispondendo.

  3. Gentile signora,
    La ringrazio del suo commento.
    Ha ragione, mi sono sfogato. Sono decenni che ho voglia di dire queste cose, ai comunisti e successori. Fra l’altro mi dà un enorme fastidio il livello di maleducazione di questa gente. Penso che anche noi due potremmo dissentire, ma nessuno dei due, mai, scenderebbe ai livelli di quei gaglioffi. Lei, entrando in questo forum, ha continuato a mostrare il coraggio che ha messo nel vivere la sua vita.
    Devo anche dirle che mi hanno scritto gli amministratori, sostanzialmente minacciandomi il bando (anche se questo non l’hanno detto chiaramente, ma uno sa leggere fra le righe) e io conto di rispondere – se mi riesce, privatamente – che, se lo desiderano, me ne vado anche subito. E penso di dirglielo con parole che gli renderanno facile il compito di invitarmi ad andarmene. Non sono il tipo che si impone.
    Tuttavia, dal momento che lei potrebbe ad esempio inserire i miei articoli che appaiono sul Legno Storto, se io gliene segnalassi l’esistenza, le sarei grato se mi spedisse privatamente- giannipardo@libero.it – il suo indirizzo e-mail.
    Questa richiesta nasce – lo confesso – dalla voglia che ho di fare arrabbiare questa gente, quand’anche non avessi più la possibilità, o la voglia, di interloquire direttamente almeno con alcuni di loro.
    Naturalmente lei può anche, volendo, inserire direttamente ciò che troverà su questo blog.
    Una volta in possesso della sua mail mi concederò anche il piacere di inviarle un breve scambio di vedute con una signora che frequenta il forum “Scioglilingua” del “Corriere della Sera”, dove appaio ogni tanto nella veste di linguista. Le manderò queste righe per dare una dimostrazione concreta di come si possono dire le cose più dure senza scadere di livello e mostrando ancora rispetto per il prossimo, specialmente quando è rappresentato da una signora.

  4. Ringrazio anche gio. Ringrazio perfino un lettore, Dario, che firma rip (oggi non qui presente), perché non è praticamente mai d’accordo con me ma non mi ricordo sue sgarberie. Perché mai la buona educazione è dovuta divenire un optional, perché mai le persone ammodo si devono riunire come congiurati?

  5. curioso l’espediente dell’alter ego per poter dire liberamente quello che si pensa, in tutto equivalente all’anonimato dei nick.
    Lei ha voluto celiare fingendo una “esplosione” che in realtà risulta un bel fuoco d’artificio che ho gradito ma mi risulta ambiguo un concetto

    # Infatti hanno presto sentito che il suo disprezzo per loro era infinitamente più forte, alto, intenso, acido di quello che loro potevano esprimere per lui

    mi sembra strano che una persona navigata come Lei possa anche solo per gioco “simulare” sentimenti di disprezzo verso chi non la pensa come Lei; fino ad ora mi era parso che il suo atteggiamento fosse improntato ad un forte contrasto verso le opinioni ma senza disprezzo per le persone (ecco la ragione per cui lo considero un gioco)

    ## Dopo il 1989 non solo non hanno effettuato la necessaria revisione ideologica (un mezzo disastro per l’Italia, perché la conseguenza è che l’elettorato li teme ancora) ma i loro “elementi sovrasegmentali” sono rimasti

    il comunismo è costruito ideologicamente come una religione “atea” fondata su principi politici che mirano ad uno scopo “religioso”: la salvezza dell’uomo (anima per la religione, corpo per il materialismo)
    questo può spiegare i tentativi di “rifondazione”; si può doverosamente dissentire ma si può comprendere il meccanismo reiterativo: ogni religione ha bisogno di adepti “da salvare” per sopravvivere

  6. La gentilezza come valore aggiunto. Ci si potrebbe scrivere un libro.
    Io la vado difendendo da anni, chiedendomi il perchè di tutto questo odio. Che è materia mediatica più che no: nella vita reale, via qualche gruppo estremo, non la si vede molta dispiegata, in maniera plateale intendo. È in internet, priva com’è di polizie e punizioni a seguire, che il cretino trova il suo mezzo ideale e dà sfogo, o meglio: sente di dovere dar sfogo, per qualche insondabile mistero cosmico, a tutte le cretinate che gli passano per la testa. E gliene passano molte, di solito. Ed è lì che si nota come questa, che è senz’altro patologia bipartisan, trova maggiore megafono nella sinistra, perché è il qui votante che maggiormente attua il meccanismo induttivo che lo porta a sentirsi in dovere di dire. D’altronde lo si vede ripetuto altrove, nella teoria e pratica delle manifestazioni per esempio, che sono da sempre prerogativa sinistra, nella voglia di far tacere il prossimo, magari con lanci di pietre, fumogeni o puntute statuine del Duomo, sempre prerogativa d’alcuni. Le spiegazioni sono molte e note, ma in una parola si possono riassumere con ideologia. O religione atea, come si diceva sopra.
    Di più: se gli fai notare la fallacia del meccanismo logico, questi oltre non recedere si arrabbiano, emulando comportamenti tipici dell’età infantile. Li capisco, è brutto sentirsi dire d’essere stupidi. Però non s’accorgono, costoro, che peggio è il perseverare, continuando ad esserlo una volta saputolo.
    Lo sa meglio di me, lei che ne accoglie a periodi qualcuno. E’ un po’ come affermare MA DA FONTE CERTA che Mariastella è figlia bastarda di prete, arrivare qui toccato nell’orgoglio e non solo manifestare assenza di garbo, non solo alterarsi se si fa notare la pochezza del rispettivo dire MA DA FONTE CERTA ed anzi caricare peso sulla mole già alta di stupidate, ma pure non accorgersi di non stare inveendo contro il titolare della pagina. Che vuoi fare con certo genere di individui se non cestinare, se oltrepassano la soglia della maleducazione, o meglio non degnare di risposta?
    Sarò un romantico, magari un illuso, ma conto di non demordere nel contagiare di gentilezza gli altri. Le buone educazioni sono dure a morire, esattamente come le cattive.

  7. Ecco fatto, Signor Pardo, sono riusciti a metterLe il bavaglio. Naturalmente Lei può rientrare con altro nick, chessò PardoGianni, nessuno glieLo può impedire, e naturalmente la ribacchetteranno. Ormai è chiaro a chiunque il colore degli admin. Pensi che i “poweruser”, utenti con speciali poteri di censura, vengono scelti tra coloro che hanno karma più alto. Ci facciamo due risate guardando chi sono?

  8. Per Gio

    Credo che un notevole incentivo sia l’anonimato che internet garantisce, non per nulla lo stalking è diffusissimo sul web e le donne ne sono vittime principali, ci sono un paio di siti interessanti su questo argomento.

    Io arriverei a dire che il signor Pardo, su OK, è stato vittima di stalking, o qualcosa di molto vicino, almeno nella mia percezione. Non entro nel merito della legge che conosco troppo poco, parlo solo di sensazioni mie. Il peggio è che sul web lo stalking è in genere di gruppo, cosa che nella realtà capita di rado. Un branco di sciacalli.

  9. « Fama di loro il mondo esser non lassa;
    misericordia e giustizia li sdegna:
    non ragioniam di lor, ma guarda e passa. »

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