LA SOCIETÀ ITALIANA E LA POLITICA La falsificazione storica

Primo di alcuni articoli. Gli altri saranno su: la religione, la società politica, l’elettorato di sinistra.

La società italiana è caratterizzata dalla falsificazione. Una falsificazione isolata non ha importanza. Il fatto che non ci siano stati la crisi e il panico dell’Anno Mille, di cui tutti parlano, non pesa sulla nostra società. Mentre invece ci sono falsificazioni che influenzano profondamente la realtà.
L’Italia ha vissuto per decenni sentendosi ronzare nelle orecchie la leggenda dell’Unione Sovietica paradiso dei lavoratori. Un regno di pace e prosperità in cui comandava il popolo e in cui i governanti, al popolo sottomessi, operavano solo per il suo bene. Quanto ciò fosse vero alla fine l’hanno saputo anche i comunisti: ma, di fatto, per oltre quarant’anni, dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, almeno il trenta per cento degli italiani ha creduto a questa fandonia. Sicché anche quando la realtà italiana ha operato miracoli – il famoso “Miracolo Italiano” – essa è stata battuta, agli occhi di un terzo della popolazione, dalla leggenda moscovita. L’impari battaglia della verità contro il mito.
Un’altra falsificazione riguarda la Seconda Guerra Mondiale. All’estero sanno come sono andate le cose e non c’è nulla, in quella vicenda, che ci faccia onore. Dalla dichiarazione di guerra alla Francia già vinta militarmente, alla vergogna militare nella assurda guerra contro la Grecia, alla figura da pezzenti fatta in Africa del Nord, alla velleitaria spedizione in Russia, alla “fuga di Pescara” del Re, all’ambiguità di Badoglio, fino alla vile dichiarazione di guerra alla Germania. In Italia invece – col favore della “cultura” comunista – ci si è raccontati che l’Italia ha combattuto una guerra contro la Germania e l’ha vinta. Alla radio sono arrivati a dire che la Resistenza è riuscita a scacciare i tedeschi dall’Italia “con l’aiuto degli Alleati”. La mosca tirava la carrozza con l’aiuto di quattro cavalli. Ma questo genere di sciocchezze ha avuto ed ha vita lunga. È moneta corrente. Un Paese invaso da Pachino a Milano, che si è arreso senza condizioni, festeggia la “Liberazione”. Quasi la “vittoria”. Anzi, la propria vittoria. Dimenticando che De Gasperi, dinanzi ai vincitori, non poté che dire queste nobili parole: “Prendendo la parola in questo consesso mondiale sento che tutto, tranne la vostra personale cortesia, è contro di me”. Ma questa è solo la storia: che importanza ha?
Questa tendenza alla falsificazione si estende agli individui. Si può essere stati fascisti – negli Anni Trenta lo erano praticamente tutti – ed ammettere che si è sbagliato a sostenere un dittatore che poi ha trascinato l’Italia in una guerra rovinosa. Chi non ha mai imboccato un vicolo cieco alzi la mano. Ma in Italia no, una volta che cambia il vento, deve cambiare anche la storia personale. Per questo quasi tutti coloro che a suo tempo, magari incolpevolmente, hanno applaudito Mussolini si sono comportati come mai fossero stati fascisti, stramaledicendoli  come fossero persone diverse da loro, e sono divenuti arcigni professori di antifascismo. Hanno condannato persino un Montanelli che da un lato confessava di essere stato di sentimenti fascisti, in gioventù, ma poi era stato addirittura condannato a morte e rinchiuso in carcere dai nazisti.
I nomi sono una folla: da Eugenio Scalfari a Giorgio Bocca e perfino all’intransigente Premio Nobel Dario Fo. Vien quasi da abbracciare Giorgio Albertazzi che è stato anche lui fascista, fino ad essere repubblichino, ma almeno non posa a maestro di politica.
Purtroppo questo atteggiamento è una caratteristica nazionale. I nomi citati sono stati scelti fra i più  noti ma nel loro piccolo centinaia di migliaia di ex fascisti sono divenuti antifascisti e non raramente comunisti. Del resto, è naturale passare da un totalitarismo all’altro.
L’Italia si racconta coralmente delle leggende, le prende per vere e riscrive la storia come le aggrada. Col risultato che chi si permette di ricordare come effettivamente è andata è un asociale, un provocatore e anzi – dimenticavo – un fascista.
Gianni Pardo, giannipardo@libero.it
11 dicembre 2010

LA SOCIETÀ ITALIANA E LA POLITICA La falsificazione storicaultima modifica: 2010-12-11T11:52:00+01:00da gianni.pardo
Reposta per primo quest’articolo

22 pensieri su “LA SOCIETÀ ITALIANA E LA POLITICA La falsificazione storica

  1. Le sono sempre grato se, ogni volta che vorrà inserire un mio commento su quel famoso forum, me ne vorrà avvertire. Per non doverlo aprire “alla ricerca dell’eventuale”.
    Se non desidera scervellarsi,eventualmente, per il titolo adeguato a quel forum (so che permette 250 battute, gliene potrei suggerire uno io in nota. Ma il tutto senza impegno, né da parte sua né da parte mia.
    Ancora grazie.
    Quel forum è almeno servito a farmi conoscere lei.
    Mia moglie la manda a salutare molto cordialmente. E grata.

  2. Lei signor Pardo sarebbe un ottimo fotografo…nell’uso di adobe photoshop.
    Ammetto che le invidio la capacità di fotografare la realtà e di argomentarla evidenziando ombre, oscurando dove c’è troppa luce, cancellando i difetti eccetera. Alla fine se ne può ricavare un buon sfondo per il desktop.

    Vero che un terzo degli italiani hanno creduto in un sogno che se si fosse realizzato ci avrebbe portato al contrario in un incubo. Vero che l’Italia fascista è riuscita ad essere vigliacca come solo il fascista può riuscire ad esserlo. Vero che nn dobbiamo dimenticare il sacrificio degli alleati, ma lei omette che cmq, pochi o molti che fossero, solo alcuni italiani hanno combattuto al loro fianco e hanno ridato un pò d’onore ad un paese disonorato. E la maggior parte di questi pochi italiani, mosche o cavalli, che le piaccia o no, erano comunisti e socialisti e cantavano “bella ciao”, e anche grazie ad essi lei oggi può parlare male nel suo blog del fascismo ad esempio. Dimostri un pò di gratitudine.
    De Gasperi si è potuto presentare umilmente al tavolo della pace grazie al sacrificio di quei pochi che hanno sempre anteposto la libertà a quel poco di benessere che cmq Mussolini era riuscito a dare agli italiani….almeno x la propaganda!!!

    Tutti gli altri italiani sino al giorno prima della liberazione inneggiavano al Duce, e il giorno dopo è convenuto dar credito alla bugia del PCI secondo cui la resistenza è stata “un movimento di massa”. Questa bugia è convenuta sopratutto a chi comunista nn lo era mai stato e attaccarsi addosso una spilla con il simbolo di un partito è più facile che rischiare la prigione o la vita.

    La storia la scrivono i vincitori, ma quella che scrivono i vinti nn mi sembra più obbiettiva, e di certo come scriveva O. Wilde:” chiunque può fare la storia, ma solo un grande storico può scriverla”.

    Ma una cosa è certa, la storia si ripete, e quello “stesso tipo” di italiani che lei dileggia (la minoranza del paese…le dice niente?) denunciava da anni il malaffare di certa politica, quella di Craxi e Andreotti, del clientelismo, del debito pubblico, delle tangenti e della corruzione. Ma quell’altro “tipo” di italiani, di cui lei faceva parte, faceva spallucce e si girava dall’altra parte. Sino ad arrivare a Tangentopoli in cui nn si trovava uno che avesse mai votato DC e PSI…nn ho sentito alcun mea culpa. Dalla sua foto mi sembra abbia l’età per ricordare quel periodo, anche quello una bugia del PCI?????

    Oggi quella parte di paese ha messo un uomo solo al di sopra della legge in cambio di un pò di presunto benessere….sempre x la propanganda, e la minoranza invece antepone la democrazia. Ma domani??? Lei da che parte andrà???

  3. Ciò che Lei mi propone è esattamente quello che Le volevo chiedere. Davvero buffo. L’articolo è Suo e Lei lo deve battezzare. Le “regole di marketing” di OK sono diverse da quelle dei blog, per cui il titolo originale mi sembrava troppo difficile per i granitici zucconi del forum, ma in effetti era il primo di una serie. Scusi.
    Zitta sul commento precedente: che aria di casa…

    Un caro saluto a Sua moglie e a Lei.

  4. X Giuseppe – La democrazia non è in vendita. Lei crede che una parte degli italiani abbiano rinunciato a un pezzetto più o meno grande di democrazia per interesse? E’ una visione tutta di sinistra che non trova assolutamente corrispondenza nell’elettore di centro destra che è invece convinto semplicemente di votare per una democrazia migliore e più funzionale, magari sbagliando, ma certamente questo è l’assunto.
    Per tutto il resto che ha scritto, sono sicuro che le risponderà Pardo.

  5. X Johrey
    Cosa crede che pensassero della democrazia tutti quegli italiani che partecipavano al sabato fascista con entusiasmo?

    Che senso ha avuto continuare a votare per partiti corrotti e che ci stavano portando nel baratro del debito pubblico?

    Democrazia è una parola e basta, se quando la si vuole mettere in pratica si cede alla demagogia secondo cui che chi vince le elezioni comanda e fa tutto quello che vuole!…secondo la visione della democrazia tutta di destra ovviamente!

  6. E’ buffo constatare una volta più come la Resistenza partigiana, composta da combattenti di rossa estrazione certo, e poi da quelli di area bianca, sia ormai, e da parecchio in realtà, divenuta predominio esclusivo dei soli primi. Nulla di inatteso, non per chi la Storia la legge per intero; però è buffo, e beh rende benissimo la dicitura ” falsificazione storica” messa a titolo dell’articolo.
    Questo, e il fatto che no: non tutti gli ‘altri’ italiani sino al giorno prima della liberazione inneggiavano al Duce; io non c’ero ma i miei parenti si, e so benissimo per voce di chi sotto quelle bombe, materiali e ideologiche, ha dovuto vivere come andarono le cose. No: non i soli DC e PSI erano colpevoli di un malaffare che aveva notevoli contributi di silenzio assenso in quella che era allora opposizione, ma opposizione con potere di scelta, e che dalla pastetta comune trasse una gran mole di ottimi, ottimi affari. No: quel signore non è sopra la legge; è fuori legge semmai chi pensa di evadere la Democrazia, in nome di una democrazia con la d minuscola, con mezzi che di democratico hanno ben poco.
    Mi fermo, ma si continua facilmente per ore ad obiettare facili verità. Uso il ‘metodo Pardo’, che è poi anche il mio. Il titolare della pagina d’altronde ha ottima memoria, e mastica molto meglio di me di codici e codicilli per spiegare eventuali aberrazioni tecniche che a certa gente ancora sfuggono. Oltre quelle, marchiane, storiche naturalmente.
    E’ sempre sorprendente vedere quanti errori un certo tipo di persone riesce ad infilare nella consecutio logica atta a supportare un punto di vista ahimè parziale, esposto con pacata riflessione ne convengo, ma non per questo meno fallace. Purtroppo la moda mainstream vuole questo, e se non ti adegui ti cacciano dai forum, no?
    Sul fatto poi che ‘bella ciao’ di partigiano non ha nulla, beh, discutiamo pure un’altra volta.
    Come si dice: la grande vittoria di satana è aver fatto credere che non esiste. Da qui la creazione, o riscrittura diciamo, della demonologia ad usum delphini.

  7. Leggendo i commenti del sig.Giuseppe ripensavo a quello che ho scritto a Gianni Pardo ieri sera, piu’ o meno: l’odio e’ un sentimento, e non c’e’ ragionamento al mondo che lo possa intaccare. Ripensandoci forse non e’ cosi’ semplice.
    Se l’odio deriva da fatti reali, siamo tutti pronti a ragionare e a cessarlo se poi il fatto non sussiste o c’e’ stato un abbaglio.
    Ma prendiamo Berlusconi: ha un sacco di soldi, un bel po’ di potere, ha tutte le donne che vuole, ha un successo politico come nessun altro, dice a tutti candidamente quello che pensa, scherza e fa amicizia con i leaders mondiali come fossero compagni di scuola. A me tutto questo non fa ne’ caldo ne’ freddo, non provoca ne’ odio ne’ ammirazione, perche’ nella mia vita ho tutt’altri interessi. Agli antipodi. Somiglianza zero.
    Ma supponiamo invece che io inconsapevolmente me ne senta sminuito: vorrei ma non posso, vorrei ma a me e’ precluso, mi faccio un mazzo cosi’ e non ho successo, vengo anch’io, no tu no ecc ecc. Allora sentirei il bisogno inconfessabile ma irresistibile di sminuire lui. Moralmente (eh, con tutti quei soldi non e’ possibile che sia onesto), umanamente (ah, deve essere in qualche modo malato, poi e’ basso di statura), tecnicamente (see, chiunque sarebbe stato capace), socialmente (tutto feste, bandana e tv, niente sostanza).
    E qui non c’e’ ragionamento al mondo che tenga, perche’ non si tratta di fatti reali ma di immagini della mente che si sente sminuita e non lo ammettera’ mai, pena il sentirsi ancor piu’ sminuita.
    Ecco questo volevo dire: quando l’odio deriva da problemi interni, di autostima, col ragionamento non c’e’ niente da fare, scatta un’autoprotezione.
    Ho provato personalmente con vari odiatori la seguente tecnica: quando cercavano di sondare le mie opinioni, ho esordito parlando per tre minuti interi dei difetti e dei limiti di Berlusconi, sereno come se parlassi di un’auto usata.
    Ammorbidito il loro cuore con questa brioche emozionale, ho concluso brevemente dicendo che tuttavia votero’ per lui perche’ ritengo tutti gli altri candidati ancora peggiori, e non vedo al momento offerta migliore per l’Italia e per me.
    Il metodo emotivo funziona, credetemi, almeno rende gli odiatori un po’ pensosi.

  8. M’avete dato una bella gatta da pelare, con questi commenti.
    Esordirò dicendo che, a mio parere, questo è il modo in cui si dovrebbe discutere. Nessuno dà del cretino a nessuno, si espongono i propri argomenti, si dissente se del caso, infine una stretta di mano e via.
    Per Giuseppe. “l’Italia fascista è riuscita ad essere vigliacca come solo il fascista può riuscire ad esserlo”. Lei calunnia gli italiani. Non solo il fascismo fu, da principio, il movimento di alcuni che avevano combattuto valorosamente nella Prima Guerra Mondiale, ma anche nella Seconda gli italiani combatterono in condizioni disastrose, per mancanza di mezzi, ma non raramente da valorosi. Per esempio nell’Africa del Nord. Facevamo ridere per i nostri carri armati, perché non avevamo neanche i camion per spostare le truppe, ma i soldati erano migliori del loro equipaggiamento e spesso dei loro comandanti. Il fascismo di supremamente vigliacche ebbe la dichiarazione di guerra alla Francia e la stupida e immotivata aggressione alla Grecia, ma questo lo fece Mussolini. Non offendiamo gli italiani al di là dei loro demeriti, e Dio sa se ne hanno.
    I partigiani non hanno combattuto a fianco degli Alleati. Quando gli Alleati sono arrivati di loro non c’è stato nessun bisogno. Forse non ce n’era bisogno neanche prima, ma prima avevano bisogno loro di sottrarsi alla coscrizione o alla deportazione.
    I partigiani non hanno ridato all’Italia un po’ dell’onore perduto. Il loro tipo di guerriglia era contro la Convenzione di Ginevra e non ha avuto alcuna, anzi, diciamo, ALCUNA influenza sulle sorti di una guerra che si combatteva con cannoni, aeroplani, carri armati che loro certo non avevano. Magari la resistenza jugoslava – molto più corposa – è riuscita ad immobilizzare parecchi reparti tedeschi, per la repressione, ma in Italia non è avvenuto nemmeno questo. Cito al riguardo William Shirere, The Rise and Fall of the Third Reich.
    Io posso parlare male del fascismo perché l’Italia ha perso la guerra, ma non contro i partigiani l’ha persa contro gli Alleati.
    De Gasperi, al tavolo della pace, non accennò e non poteva accennare ai partigiani. Del tutto insignificanti. Se mi sbaglio (è largamente possibile, in questo caso) me lo dica. Anzi, meglio, me lo provi.
    Sono d’accordo con lei che la Resistenza non è stata un movimento di massa, ed anzi aggiungo che molti italiani si dettero alla macchia perché – come dicevo prima – furono posti dinanzi all’alternativa: o essere arruolati con i repubblichini o essere deportati in Germania. E molti pensavano, con buon senso, che la guerra era perduta e che bastava aspettare americani ed inglesi. Poi, certo, le cose andarono per le lunghe… Proprio perché non bastavano nemmeno i cannoni e i carri armati alleati, per vincere velocemente quella guerra. Linea Gotica, Linea Sigfrido…
    “Quello stesso tipo di italiani” che io dileggerei non è di sinistra o di destra. Mi piacerebbe, fosse così. Salverei metà del Paese. Ma il tempo di Craxi e Andreotti, e soprattutto quello precedente, coinvolge tutti gli italiani. Mai sentito parlare di consociativismo? È quello il periodo in cui s’è creato l’enorme debito pubblico italiano che tanti amerebbero assurdamente attribuire a Berlusconi, che allora faceva ancora il palazzinaro.
    Mea culpa? Lo dice a me? Io ricordo ancora gli articoli di Antonio Martino che, isolato, accusava l’Italia di spendere “come un marinaio ubriaco”, creando un debito che forse i posteri non sarebbero riusciti a pagare. Ma era l’unico. E il debito continuò a salire. Forse fu Craxi che cominciò a frenare, ma i miei ricordi al riguardo sono vaghi.
    Da che parte andrò? La solita, amico mio. Sono liberale come mio padre – anche se lui per qualche tempo fu azionista, cosa che io non sarei mai stato – e liberale rimarrò. Dunque antitotalitario, anticomunista, antidemagogico e col senso del reale. Meglio un piccolo miglioramento concreto che una grande speranza.
    E ora non m’è rimasto tempo per rispondere agli altri. Lo farò più tardi.

  9. Per Giuseppe: “la demagogia secondo cui che chi vince le elezioni comanda e fa tutto quello che vuole!…secondo la visione della democrazia tutta di destra ovviamente!” No, secondo la visione della democrazia com’è. Questo sarà anche uno dei suoi difetti, ma lei vorrebbe forse che in democrazia non governasse nessuno? O che richiedesse sempre l’accordo della minoranza? Il risultato sarebbe il più totale immobilismo. Questa solfa dell’ “accordo con la minoranza” l’ha lanciata la minoranza. Ma è assurda. Aspetti il suo turno. Il centro sinistra in extremis varò una riforma costituzionale senza l’accordo della minoranza. Ed io trovai la cosa naturale. È il sistema democratico, anche se qualcuno ha parlato di “dittatura della maggioranza”. Ma qual è l’alternativa?

  10. Per gio. È vero c’è stata una resistenza “bianca”. Ma c’è stata anche – e forse è stata maggioritaria – la “resistenza” di chi, semplicemente, non voleva combattere per Salò e non voleva andare a lavorare da schiavo in Germania. E se è dimenticata la resistenza bianca, figurarsi questa.
    Quanto alle responsabilità della “sinistra”, nel malaffare di quei decenni (ammesso che non sia anche di oggi), le ho già dato ragione.

    Per Felice. Le do ragione ma non mi dilungo perché, sugli stessi concetti ho scritto addirittura degli articoli. Anche se lei espone questi concetti con una concisione e un’efficacia che forse i miei articoli non avevano. La frustrazione è una brutta bestia. S’immagini che uno dei miei detti è “meglio cornuti che gelosi”. L’odio degli antiberlusconiani è patetico. Io ho una pessima stima di Di Pietro, ma non passo il mio tempo ad augurargli un ictus cerebrale o di essere investito da una Ferrari. Ne disapprovo l’azione politica e spero che sparisca dalla vita politica a forza di insuccessi elettorali. Oltre non vado e non ho bisogno di andare.

  11. Rispondo punto x punto a gio, felice, Pardo nell’ordine cronologico dei punti che hanno sollevato.
    XGio
    1) Per la questione degli italiani che inneggiavano al duce sembra siamo tutti d’accordo: lo scrive Pardo nel suo articolo, lo dico io nel mio commento, lo ribadisce lei con le testimonianze che ha, e Vespa ci ha fatto una puntata in occasione dell’anniversario della dichiarazione di guerra dell’italia. In Italia nessuno era mai stato fascista, nessuno voleva il regime e la guerra, in pratica Mussolini si è trovato ad essr dittatore passando di là x caso.

    2)Tangentopoli. Se vi si fa notare che DC e PSI (che anche qui sembra nessuno votasse) sono stati spazzati via dalla giustizia rinfacciate che la magistratura era di parte. Se poi qualcuno si ricorda di Greganti, ad esempio, però ribattete che anche il PCI era colluso. Decidetevie e fatemi sapere.

    3) Berlusconi al di sopra della legge. Propongo un gioco a lei, a Pardo e a tutti gli altri: trovatemi un delitto, fantasioso quanto volete, di cui Berlusconi possa essere accusato senza che si possa dire che è un complotto delle toghe rosse. Non ne troverà nessuno, ergo un uomo solo può fare ormai ciò che vuole.

    4)La questione che pone di “bella ciao” nn l’ho capita.

    5)Un consiglio, Pardo ha il dono di scrivere benissimo (questo si che gli e lo invidio caro Felice) e con eleganza, nn cerchi di imitarlo, diventa stucchevole.

  12. X Felice

    La questione dell’odio e dell’invidia è ridicola e frutto di un lavaggio del cervello che vi è stato fatto.
    Se le interessa l’unica cosa che invidio a Berlusconi sono le donne, ma questo lo invidio anche a Rocco Siffredi. La differenza è che il secondo nn è un pericolo per la democrazia.

    Non odio i ricchi, è una favola che vi siete inventati voi, ma odio quei ricchi che sono tali in ragione della povertà altrui. Non è il caso Berlusconi il quale è diventato tale grazie al malaffare e alla corruzione, ma qui torniamo a quello che dicevo a Gio, è tutto un complotto delle toghe rosse.

  13. Bella sfida. Giuseppe scrive:
    “trovatemi un delitto, fantasioso quanto volete, di cui Berlusconi possa essere accusato senza che si possa dire che è un complotto delle toghe rosse. Non ne troverà nessuno, ergo un uomo solo può fare ormai ciò che vuole”.
    Risposta semplice: conosce la favola del bambino che si divertiva a gridare: “Al lupo, al lupo!”

  14. Caro sig. Giuseppe, come dicevano i Caroselli degli anni 60 a proposito dei detersivi, il suo cervello e’ piu’ bianco del mio. Non solo, ma io faccio di tutto per mantenerlo grigio!
    E candidamente, senza accorgersene, lei ha fornito un perfetto esempio di quello che volevo dire. Fingere di ammettere l’invidia per poi paragonare Berlusconi a Rocco Siffredi, cioe’ ad un noto attore di film porno, e’ precisamente il tentativo di sminuirlo, presumendo che tutti considerino Siffredi una persona di valore inferiore. Perche’, il sig. Rocco vale meno di lei e me e Bersani ? Siamo sicuri ? Lo conosce personalmente ?
    Di una cosa sola siamo sicuri, il presidente del consiglio non fa parte dei miei sogni ma neanche dei miei incubi.

  15. X Pardo
    1)Non mi interessa la propaganda e la demagogia sull’eroismo degli italiani. Beato il popolo che nn ha bisogno di eroi diceva Brecht, e infatti nn eravamo beati noi, visto che tra l’altro facevamo una guerra di invsione.

    2)Il suo modo di ragionare, secondo cui la colpa è solo di Mussolini, è il cancro di questo paese, tipico della cultura dell’italiano medio: “volemose tutti bene”, “scurdammoce o passato”, e nessuno si prende mai la responsabilità delle proprie scelte. Del dittatore acclamato, della guerra senza onore (definita tale anche da lei), delle vergognosissime leggi razziali, della guerra civile. Della corruzione, delle tangenti e della politica collusa con la mafia in tempi più recenti.

    3)E’ da questo modo di pensare che deriva il vs basso concetto di democrazia, populista ed elitaria, secondo cui il popolino vota x un capo e questi pensa a tutto. Può andar bene se si deve spiegare la democrazia ai bambini delle elementari. Ma il concetto di democrazia moderna si basa sulla separazione dei poteri. Alle elezioni nn si elegge un re che può fare ciò che vuole, si elegge uno dei 3 poteri. Suffragio universale, primato della costituzione e separazione dei poteri sono le basi della democrazia. Tant’è che se la maggioranza delle persone desiderasse un governo antidemocratico, la democrazia cesserebbe di esistere. Come noterete la questione è un pò più complicata di come pensate di risolverla voi con qualche slogan.

    4)La resistenza. Mi sembra stupido stare qui a contare se i partigiani fossero 4-5, o mille o milioni, Gomorra si sarebbe salvata se solo avesse contato almeno un giusto tra i suoi cittadini. Tra gli italiani che hanno lottato contro i fascisti e contro i nazisti, la maggior parte erano rossi. Grazie ad internet potrete facilmente informarvene, ma ovviamente anche internet è in mano ai bolscevichi. Cmq è grazie a questi che l’Italia ha ritrovato un pò d’onore, nn di certo grazie “all’eroismo” di chi ha maramaldeggiato contro la Francia.

    5) Il debito pubblico, anche qui potrà informarsi tramite internet e vedrà che è cominciato a salire esponenzialmente dagli anni 80. Le chiedevo un mea- culpa perchè nn credo che lei votasse in quegli anni x MSI, o partito monarchico o addirittura PCI. E’ quindi evidente che lei gli articoli di Martino li ha si letti, ma nn li ha capiti.

    6)Rispondendo al suo ultimo commento le ripongo la stessa domanda: quando il lupo arriverà sul serio, lei da che parte starà??? Il lupo arrivò già una volta nel 92 e io invece nn ho ricordi vaghi di quel periodo. Ricordo come fosse ieri i titoli de IlGiornale e gli editoriali di Feltri e Belpietro, le dirette del tg4 e del tg1 dal palazzo di giustizia di milano sede del nuovo eroe italiano: Antonio Di Pietro. I cappi sventolati in parlamento, possibile lei nn ricorda tutto questo??????????????????????????????????
    Quelli “della sua parte” si spazzolarono le spalle come avessero solo un pò di forfora addosso, si girarono dall’altra parte e votarono x chi prometteva l’abbassemento delle tasse che servono x pagare il debito pubblico prodotto da quei partiti che avevano votato sino al giorno prima.

    7)Nel 94 avrebbe dovuto vincere la sinistra, ma l’Italia è l’unico paese al mondo in cui l’anticomunismo “a prescindere” è stato più dannoso che se ci fosse stato il comunismo stesso…..senza contare gli appelli di Iva Zanicchi, della Mondaini o di Vianello (tranquillo, questa l’ho capita solo io!)

  16. Caro Giuseppe: io non imito Gianni, mio quasi omonimo devo aggiungere. Io scrivo così, da sempre. Ci creda, non ci creda, non è mio problema. Scrivevo a modo mio, o a la Pardo se crede, ben prima di incontrare mediaticamente lei e soprattutto il titolare di questa pagina e di lui gradire i processi mentali, penso di continuare a farlo per molto ancora se l’Onnipotente me lo concederà. Quindi grazie del consiglio ma temo di doverlo disattendere, e se le sembrerò stucchevole o per ciò smetterà di leggermi, beh pazienza. Mi è stato detto di peggio in passato – da persone che poi HANNO smesso di leggermi, con mia grande soddisfazione – questo penso di poterlo sopportare benissimo.
    Il punto non è cosa possa o non possa essere etichettato come feroce recrudescenza dei cumunisti, dal certo tizio di Arcore che a sinistra ha fatto il pieno di sinonimi – col che, bisogna dire, da quella parte non manca la creatività; perché è vero: http://tinyurl.com/2eekakb E questo è solo l’ultimo della infinita teoria di esempi che mi passano quotidianamente sott’occhio.
    Il punto è se si deve condannare qualcuno innocente – e tutti siamo innocenti fino a prova contraria: sta all’accusa dimostrare la colpevolezza, non alla difesa certificare la non esecuzione del reato; vediamo di capirci – solo perché questi grida al lupo. E il lupo, come detto, qui comunque esiste.
    Vogliamo, mi scuso: volete incarcerarlo il nano di Arcore? Benissimo. Portare prove, vere, no dico sul serio: vere, superare tre gradi di giudizio, buttare eventualmente la chiave. Sinora s’è visto solo molto, molto, molto fumo. Arrosti? Zero.
    Il trucchetto del ribaltiamo la realtà è aduso alla sinistra, ma vede con me non attacca. È nella realtà che si deve ammettere la colpevolezza come dicevo, non che il colpevole immaginario debba scusarsi perché dice al lupo al lupo. Lupo o non lupo, lo si cerca, e se esiste cattura, alla prima pecora morta; e di pecore finora…
    Vede, è il particolare che distingue l’attento dal generalista, o lo storico dall’ideologizzato se vogliamo. L’Italia fascista fu Italia anzitutto, i fascisti c’erano naturalmente, ma il supporto base è il suolo natio, la Patria, e le persone che in questa hanno avuto i natali. C’erano italiani, e POI alcuni di questi erano fascisti. Cerchiamo di non offendere la memoria storica delle persone che in quel periodo hanno vissuto, come ben dice Gianni, dando a tutti del fascista quindi del vigliacco o imbecille o peggio che dir si voglia. Bisognava esserci, viverci, per capire che in molti casi un fascismo almeno di facciata era d’obbligo, se si voleva continuare a vivere. O come dice il saggio, mi si passi il francesismo: facile fare il teorico perbenista col culo degli altri.
    Senza dire che appunto il fascismo fu agli esordi un partito politico come tutti gli altri, che molti tra i ‘fascisti’, o più semplicemente militari arruolati sotto il fascio e così mandati a combattere, che fosse Russia, Africa, Grecia o che altro, erano appunto solo persone arruolate sotto il fascio, che spesso questo detestavano assieme al pelatone detentore del potere, e che in quanto militari, obbedivano, nel caso morivano. Mai visto Mediterraneo? Mai letto Rigoni Stern?
    Su DC e PSI. Io la votai la DC. Ero giovane in realtà, ho votato anche Verdi, PCI, e altro ancora, è l’età in cui si impara e per ciò quindi esplora. Ma conosco gente che li votava, DC o PSI. Come conosco gente che votava PCI per questo e tanti altri partiti ancora. Dov’è il punto del suo chiedere? Che furono spazzati via da una magistratura eversiva? Ebbene: è così. Si usò il maglio giustizialista per fare piazza pulita. Il che sarebbe anche andato bene, per quanto la cosa inutile dal momento che non puoi eradicare un sistema d’agire da un substrato che su quello è basato. Intendo il finanziamento ai partiti, ma non solo naturalmente. Infatti è ricominciato dopo poco pari pari, e in modalità squisitamente bipartisan, ora come allora. Purtroppo la pulizia si arrestò a metà, così che una parte degli effettivamente rei fu punita, o meglio qualche sfigato pago qualche anno di carcere a mò di capro espiatorio, e qualche altro invece si suicidò, ma pazienza così è la vita no? e la restante metà della filiera, collusa esattamente come tutti gli altri in questo meccanismo di mazzette eccetera, col plusvalore di ricevere soldi sporchi di sangue da un regime straniero mirante a sovvertire l’ordinamento legale dello Stato dei primi, cioè il nostro, cioè l’Italia, ebbene questi si pensò di condonarli. Qualcuno pensò di condonarli, i giudici che condannarono tutti tranne loro, eccetto anche lì un povero cristo che disse ok, mi prendo io la colpa di tutto, e poi stranamente quei giudici dismisero le vesti nere, entrarono in politica, e da lì hanno ricominciato a fare quello che facevano quando dettavano giudizi. L’importante è che si sbriciolarono partiti legalmente esistenti, legalmente governanti, per far posto a quelli che coi mezzi illegali della Democrazia non riuscivano a salire al vertice delle istituzioni. E poi arrivò il nano malefico, e da allora quella gente non gliela perdona.
    Non è convinto? Le pare tutto un immenso cumulo di sciocchezze? Va bene, non è mio intento convincere nessuno. Se lei pensa che sotto il fascio erano tutti fascisti, va bene. Se lei pensa che qualche migliaio di resistenti o quanti erano salvò l’Italia, con l’aiuto accessorio di qualche americano, va bene. Se lei pensa che Berlusconi sia il male che causa tutto dal ginocchio della lavandaia in su, va bene. Va bene: se c’è gente che s’è scritta il libro delle fiabe a proprio uso e consumo per me va benissimo. Tanto la Storia se ne frega dei giudizi dei presenti, attende solo quelli futuri, degli storici.
    O meglio come ben dice Giacalone: i fatti hanno la testa dura. I fatti vincono, sempre.
    Infine: bella ciao non è canto partigiano. I partigiani e soprattutto i post partigiani l’hanno fatta loro, una mitologia serve in una narrazione d’eroi d’altronde, ma non significa nulla più di questo. Non mi dilungo, cerchi su internet alla voce wiki se crede, dirò solo che il canto è ottocentesco, e con la resistenza c’entra come i cavoli a merenda. Però forse lei a merenda mangia cavoli, non saprei.
    Un’altra testimonianza della falsificazione storica che il buon Pardo ha eletto a titolo della riflessione, e che se si limitasse solo a questo svarione farebbe felici tante, tante persone.

  17. Rispondo sinteticamente.1) Brecht ecc. Mi basta che non tratti tutti gli italiani da vili. Inoltre l’accenno alla “guerra d’invasione” non serve a niente. I soldati erano richiamati ed obbligati. 2) Mussolini era un dittatore? Se sì, ha tutta la responsabilità della guerra (avrebbe potuto non dichiararla, come gli consigliava Ciano, se non ricordo male). Se no, lo vada a dire alla sinistra e gli italiani, inclusi quelli che oggi votano a sinistra, si prenderanno la loro parte di responsabilità. 3) Mi consenta di non rispondere. Non vorrei essere irrispettoso con lei come lei lo è con me. 4) Gomorra fa parte della Bibbia. La storia funziona diversamente, e non ci si salva con la morale. L’Italia non ha guadagnato nessun onore. Il movimento partigiano italiano non è stato preso in considerazione dalla storiografia internazionale se non, per così dire, in nota. 5) Quegli articoli non sono più disponibili. Peccato. Lei me li avrebbe spiegati. 6 e 7. Vabbè.

  18. Rispondo sinteticamente anche io e poi toglierò il disturbo.
    A gio nn risponderò però, d’altronde per come ha argomentato nn ha fatto altro che confermare tutto quello che ho scritto io.

    1)La scusa di Priebke e dei vari gerarchi nazisti al processo di Norimberga.
    2)Mussolini era un Dittatore, e il suo regime ha avuto largo consenso, che nn è come andare al supermercato e comprare solo quello che ci piace, ci tocca prendere pure quello che nn vorremmo…ma nn abbiamo imparato la lezione sembra.
    3,5,6,7) Gli e lo hanno già detto su OKNotizie che quando il gioko si fa duro il Pardo perferisce glissare, avevano ragione. Pazienza, rimarrò con la curiosità di sapere qual’è il suo concetto di democrazia.
    4)Peggio per lei. Gli storiografi avranno considerato di più le guerre d’invasione, le leggi razziali ecc. rimarremo con la vergogna che i partigiani secondo lei nn son riusciti a lavare con il loro sacrificio, buon pro vi faccia.

  19. Carina questa cosa del ‘non rispondo perchè ha confermato quanto ho detto io’, quando ho messo tempo e buone maniere nel dire esattamente il contrario. ‘Esattamente’ non è lì messo a caso. Nessun problema, ci sono abituato; quelle persone che smettevano di leggermi come le dicevo usavano scuse dello stesso tipo. Non le dirò che erano di sinistra, però finga che gliel’ho detto.
    Il titolo dopotutto è falsificazione storica, quindi il topic è centrato.
    Se rimane a discutere, magari cercando di non far dire ad altri ciò che non hanno detto, bene; è questione anzitutto d’educazione capisce. Altrimenti un saluto e alla prossima. O a mai più, veda lei.
    Peccato, avevo delle storielle carine per farle capire quanto simili fossero fascisti e comunisti d’allora; ma immagino non le avrebbe gradite.
    Io invece rimango signor Pardo, magari non commentante ma di certo leggente, e le dirò che capisco molto bene perchè la estromettono dai forum come particella non gradita. Ma già me n’ero fatta un’idea.

  20. Giuseppe, se non devo andar via in silenzio, e se preferisce che giochi duro, sarò franco anche con lei. Io mi allontano solo quanto l’alternativa è dare dell’ignorante e del maleducato all’interlocutore. Ora è chiaro?

I commenti sono chiusi.