PEGGIO DEI POLITICI

PEGGIO DEI POLITICI
Beppe Grillo ha presentato un disegno di legge di iniziativa popolare  con queste proposte: nessun condannato in Parlamento, limite di due legislature per ogni onorevole o senatore ed elezione nominale del candidato. Tutti abbiamo tendenza a considerare con qualche disprezzo i parlamentari ma poi, quando di questo genere di problemi si occupa un non politico, vediamo che al peggio non c’è fine. Grillo dimostra infatti di non capire niente di queste cose.
Chi gli ha detto che la politica si fa solo in Parlamento? Lui stesso, oggi promotore di una legge di iniziativa popolare, che cosa sta facendo, se non politica? Eppure è stato condannato, eccome, addirittura per omicidio colposo plurimo (tre persone, fra cui un bambino). Se la sua legge fosse utile al Paese, gli si sarebbe dovuto impedire di presentarla solo perché è un pregiudicato?
Dimentica inoltre che Giulio Cesare, varcando il Rubicone, si è reso colpevole di un reato tanto grave da rischiare la testa. Beppe definirebbe Giulio Cesare un delinquente non meritevole di fare politica? Ed anche se è vero che non è stato condannato per aver varcato quel fiumicello, lo sa, Grillo, quali e quanti reati di peculato ha commesso, quel genio? Quanti debiti ha contratto, per farsi eleggere, contando di ripagarli con denaro dello Stato, quando avesse conquistato la carica? Lo sa che Cicerone, per dire tutto il male possibile di Catilina, si vantò di essere un uomo onesto perché… aveva rubato poco?
Va bene, dirà Grillo, ma questo era il mondo antico. Veniamo dunque al presente. Lo sa, Grillo, che De Gaulle è stato condannato a morte e che si è salvato scappando in Inghilterra? Lo sa che alcuni dei più gloriosi dirigenti di Israele hanno cominciato più o meno da terroristi, compiendo attentati contro i soldati inglesi? E vogliamo parlare degli ex-partigiani italiani? Si potrebbe continuare molto a lungo. La politica è un’attività in cui capita anche di sporcarsi le mani e in cui ciò che conta veramente è se si fa il bene o il male dello Stato.
Grillo – e con lui tutti i politici con l’anima del questurino – a questo punto obietteranno che loro parlano non di reati politici ma di reati comuni: furto, truffa, peculato. E qui si può sorridere. Dovremmo vietare il Parlamento a qualcuno che vent’anni prima è stato condannato per appropriazione indebita e permettere di sedere in Parlamento a chi ha ucciso, se pure per motivi “politici”?
Anche la proposta di limitare la permanenza in Parlamento a due legislature è una stupidaggine. Perché privarsi di qualcuno che è veramente capace? Talleyrand era, dal punto di vista morale, una persona molto discutibile. Tuttavia la sua intelligenza e la sua competenza furono tali da farlo considerare insostituibile da poteri e partiti opposti. Il rivoluzionario Talleyrand fu prima ambasciatore di Napoleone e alla fine il rappresentante della Francia al Congresso di Vienna. In Italia abbiamo un Andreotti che ha fatto parte dell’Assemblea Costituente. In Germania si è avuto un Adenauer che sembrava inamovibile. Lo stesso Giorgio Napolitano è parlamentare dal 1953, altro che due legislature, e se si avesse la pazienza di cercarli, chissà quanti esempi si potrebbero sciorinare. Quella delle due sole legislature è una stupidaggine anche perché, se non si potesse entrare in Parlamento, lo si potrebbe influenzare da fuori altrettanto seriamente. Pericle aveva forse una carica di dittatore? Eppure ancora oggi si parla di “età di Pericle”.
Rimane la chiamata nominativa dei parlamentari, nel senso che essi devono essere indicati dagli elettori e non dalle segreterie. È quello che dicono in molti. Anche se molti altri poi osservano due cose: che per ottenere l’elezione si rischia il voto di scambio e che in un sistema in cui esistono i partiti in tanto si è candidati, in quanto il partito accetti il nominativo nella sua lista. E allora? Gli elettori possono scegliere in una rosa prestabilita, nulla di più. La selezione a monte la fa il partito. Non esiste la soluzione perfetta.
È proprio come si diceva. Se è vero che la guerra è una cosa troppo seria per lasciarla fare ai generali, è anche vero che la politica è una cosa troppo seria perché se ne possa occupare un demagogo inconcludente come Grillo.
Gianni Pardo, giannipardo@libero.it
11 giugno 2009

PEGGIO DEI POLITICIultima modifica: 2009-06-11T08:58:23+02:00da gianni.pardo
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