FANTASCIENZA ELETTRICA

FANTASCIENZA ELETTRICA
New York, dicembre 2109. La notizia di questi giorni avrà conseguenze imprevedibili e c’è da invidiare i giovani che avranno il tempo di constatarle nella loro vita quotidiana. Sembra una cosa da nulla, a dirla, prova ne sia che bastano poche, semplici parole, per annunciarla e che alcuni giornali non le hanno dato molto risalto: “Si è finalmente trovato il modo d’immagazzinare l’energia elettrica”. Era dal XIX Secolo che non si andava oltre le batterie, da quelle enormi dei treni a quelle più minuscole. Ma tutte avevano una caratteristica: poca energia, grande peso relativo e molto tempo per ricaricarle. Il fatto che ora si sia trovato il modo di concentrare in un cubo poco più grande di una scatola da scarpe sufficiente energia per far sì che una berlina media faccia mille chilometri rivoluzionerà infiniti aspetti della vita.
Il grande problema dell’elettricità, dopo quello della sua produzione, è stato per molti decenni quello del suo stoccaggio e del suo trasporto. Ora il CESD (Compact Electricity Storage Device, sistema compatto di immagazzinamento dell’elettricità) sviluppato dall’università di Stanford (California) lo ha brillantemente superato e si può pensare a produrre elettricità dovunque. Per esempio il Sahara: un posto in cui la superficie è sconfinata, non costa praticamente niente ed è costantemente assolata. Si stabilisce una “plant”, una fabbrica, e con i primi profitti si aumentano i pannelli fotovoltaici. Anche con i secondi profitti si aumenta la superficie di produzione e così di seguito, fino ad arrivare, con una crescita esponenziale, a centinaia di chilometri quadrati, producendo enormi quantità di elettricità che poi prenderebbero la via delle navi per arrivare in Europa e dovunque. Una petroliera carica di CESD porterebbe circa cinquanta volte più energia che se fosse carica di petrolio.
Naturalmente presto tutte le auto o quasi diverranno elettriche. A che scopo inquinare, fare rumore, sporcarsi con l’olio, scottarsi, quando si può avere un’auto che non si fermerà mai, dal momento che è estremamente improbabile che si guastino tutti e due i motori (o tutti e quattro se se ne mette uno per ruota). E questa automobile sarà costituita pressoché esclusivamente da spazio utile; non avrà cambio di velocità; fornirà il massimo della potenza a qualunque numero di giri; rimarrà sempre pulita; sarà un veicolo ideale per tanti versi: prova ne sia che per decenni, in passato, si è cercato di crearla, senza riuscirci.
Analogamente tutte le case saranno riscaldate elettricamente. A che scopo parlare di risparmio di energia, di alti costi? L’energia solare – finalmente sfruttabile anche di notte – è praticamente infinita. Aspettavamo di veder cambiare il mondo attraverso la fusione fredda, che gli scienziati stanno inutilmente cercando di realizzare dalla metà del XX secolo, e ancora non l’abbiamo. Ed ecco che, inaspettatamente, tutto cambia per una scoperta cui non molti pensavano.
Gli arabi dicevano del petrolio, quando ancora ce n’era molto, che esso era un dono di Allah ai suoi credenti. Ora possiamo dire che il CESD è un dono dell’intelligenza degli scienziati occidentali al mondo civile povero di energia, come per esempio l’Italia o il Giappone.
Uscendo di casa e vedendo la nostra automobile a benzina parcheggiata forse la guarderemo come un tempo, quando è nata la lampadina, si è contemplato il vecchio, fedele lume a petrolio. Siamo all’alba di un mondo nuovo.
L’umanità dovrebbe fare un monumento a questa équipe guidata da un cinese americano dal nome che più banale non si può: come ci si può chiamare Chang, se si vuole rimanere nella memoria del mondo?
E tuttavia forse, da domani, dicendo Chang non si penserà “cinese”, ma a Chang Hu, “genio americano e benefattore dell’umanità”.
Gianni Pardo, giannipardo@libero.it
7 gennaio 2010

FANTASCIENZA ELETTRICAultima modifica: 2010-01-20T09:31:00+01:00da gianni.pardo
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