LE ENERGIE ALTERNATIVE NON SONO ALTERNATIVE

Ci sono “ragionamenti imbattibili” che consentono di risolvere un problema senza approfondirlo. Se qualcuno sostiene di poter prevedere il futuro, gli si chieda di prevedere i sei numeri dell’Enalotto.  E se non lo fa, nemmeno quando la ricompensa è una barca di milioni di euro, è segno che non lo può fare. Anzi, che nessuno lo può fare. Il resto sono chiacchiere, in particolare quelle di chi pretende di dirvi se vi sposerete una o due volte, se vivrete a lungo o avrete un accidente prima dei cinquanta – cose complicatissime e   impossibili da prevedere – e poi non indovina sei miseri numeri. Coloro che parlano di prevedere il futuro o sono degli illusi o sono degli imbroglioni. Ed è meglio scommettere sulla seconda opzione.
Qualcosa di analogo, come ragionamento, si può fare per le energie alternative. Ogni volta che si discute di questo problema, i più competenti, da ambo le parti, tirano fuori sfilze di numeri e di percentuali da dare le vertigini.   E tuttavia – sempre in base al “ragionamento imbattibile” – la discussione è una perdita di tempo. Infatti, se una scoperta è valida, si afferma senza che sia necessario strapazzarsi. Chi ha propagandato la penicillina? Nessuno. Non è stato necessario. All’inizio la gente si è precipitata ad accaparrarsela, fino a creare il mercato nero: chi ha dimenticato il film “Il Terzo Uomo”?
Una scoperta valida finisce con l’affermarsi anche quando va contro la morale, malgrado i grandissimi ostacoli opposti dalla Chiesa, dai benpensanti e, perché no? dalle industrie interessate a vendere il vecchio prodotto. È avvenuto con il telescopio, con la ginecologia e con cento altre scoperte. Per giunta, nel caso delle energie alternative non c’è nessun problema morale: ché anzi l’atteggiamento corrente fa ritenere proprio più lodevoli e desiderabili queste energie rispetto a quelle tradizionali.
Ecco la sintesi: se le energie alternative fossero alternative – se cioè presentassero costi e ricavi almeno comparabili alle fonti tradizionali – avrebbero già prevalso. Visto che non hanno prevalso, non sono alternative.
Se un sistema di produzione fosse in grado di creare elettricità a costi inferiori a quelli attuali, nessun paese terrebbe in funzione le centrali a carbone, e soprattutto quelle a gasolio e a metano: beni, questi, che bisogna importare, con danno sia dell’erario che dell’indipendenza nazionale. Non solo: dal momento che è stata liberalizzata la produzione dell’elettricità – prova ne sia che si può installare un sistema fotovoltaico sulla terrazza di casa propria, se pure col contributo dello Stato, rivendendo poi all’Enel l’eccesso di elettricità prodotta – che cosa vieterebbe ad un’ impresa di produrre energia elettrica a costi inferiori, vendendola sul mercato? Se questo non avviene è segno che la produzione di elettricità con energie alternative non è concorrenziale. Il kilowatt costa di più se prodotto col vento o col sole di quanto costi se prodotto col metano, col carbone e soprattutto col nucleare. Su questo non ci piove.
Gli ecologisti ed altri fanatici religiosi a questo punto dicono: “È colpa degli Stati, che non vogliono investire nella ricerca! È colpa degli Stati, che non danno adeguati contributi a chi vuole creare impianti ad energia eolica o solare!” E con ciò stesso confessano che le loro energie non sono alternative. Infatti è come se prima dicessero che un paralitico può camminare e poi chiedessero allo Stato di spingere la sedia a rotelle.
Oggi le energie alternative hanno due insuperabili difetti: una produzione discontinua e un kilowatt più costoso di quello prodotto con i metodi tradizionali. Quando gli scienziati “verdi” renderanno veramente competitivi i sistemi che oggi propagandano, da un lato avranno ragione, e ne saremo tutti lieti, dall’altro vinceranno la battaglia in concreto. Fino ad allora, malgrado le loro lauree, sono sognatori incapaci di far di conto.
L’uomo medio preferisce pagare di meno il kilowatt prodotto da un impianto “cattivo” che pagare di più il kilowatt prodotto da un impianto “buono”. Sarà immorale, ma per tutti, come il denaro che Vespasiano ricavava dalla tassa sugli orinatoi, il kilowat non olet.
Gianni Pardo
giannipardo@libero.it
21 febbraio 2010

LE ENERGIE ALTERNATIVE NON SONO ALTERNATIVEultima modifica: 2010-02-21T11:57:08+01:00da gianni.pardo
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11 pensieri su “LE ENERGIE ALTERNATIVE NON SONO ALTERNATIVE

  1. … e la lobby plutogiudaicomassonica delle multinazionali del petrolio, dove la mettiamo? sono loro (sempre loro!!!!) che ritardano lo sviluppo delle energie alternative per mantenere il potere economico, per inquinare e poi vendere a caro prezzo programmi disinquinanti etc etc etc.
    O no? scommetto che qualche verde noglobal sarebbe anche capace di crederci!!!!

  2. “…e soprattutto col nucleare.”
    tutto questo pappié per questa frasetta.
    lei è il mio opinionista in malafede preferito.
    🙂

  3. Gentile Professore,

    mi dispiace non essere mai in contrasto e quindi non avere mai nulla da scrivere. In ogni caso il suo articolo e’ semplicemente perfetto.

    Per quanto riguarda orsopio che parla di “malafede”…. no, ci ho ripensato. Non vale la pena scrivere qualcosa. (Chi fraintende in questo modo l’articolo, fraintenderebbe qualsiasi cosa io scriva.)

    MF

  4. Buongiorno professore,
    ci sono decine di imprese che producono energia con pannelli fotovoltaici rivendendola all’enel. per di più siamo così furbi da dare concessioni per farlo a società spagnole e inglesi, che vengono a sfruttare il nostro potenziale (parlo per esperienza diretta, essendo ingegnere ambientale).
    Da un punto di vista più filosofico, credo che avesse ragione il Vico, quando parlava di corsi e ricorsi storici: Alla fine dell’800 l’energia elettrica era a corrente continua. Consumava tantissimo per essere prodotta, era pericolosa per l’uomo e bruciava il tungsteno delle lampadine. alcuni studiosi (tra cui Tesla) scoprirono che la corrente alternata era meno pericolosa, consumava meno e faceva durare di più le lampadine. iniziò la cosidetta guerra delle correnti.
    Edison (sostenitore della corrente continua) aveva interessi a mantenere le cose come stavano e sfruttò il suo peso politico per farlo.
    Credo che finchè a comandare saranno i petrolieri (cioè finchè non si esaurirà il petrolio) gli investimenti per la ricerca saranno bloccati.

  5. Visione dietrologica che non mi convince. Dovrebbe funzionare in tutto il mondo e dovrebbe battere tutti coloro che pensassero di affermarsi con un sistema più redditizio. Difficile. I venditori di candele e di lumi a petrolio si sono sicuramente opposti all’elettricità, ma le lampadine hanno vinto. I fabbricanti di carri e carrozze si saranno opposti alle automobili e hanno perso. Ecc.
    P.S. Quando un sistema funziona economicamente non ha bisogno di essere aiutato dallo Stato. E comunque un Paese come gli Stati Uniti spende somme enormi nella ricerca, in tutte le direzioni. Né molto meno fanno altri paesi, per esempio il Giappone.

  6. non è dietrologia ma constatazione storica.
    La corrente alternata si impose solo dopo decine di anni, 30 se non sbaglio.
    Secondo Lei i vari Bush quanto hanno investito nelle energie alternative?

  7. lo sapevo che spuntava il dietrologo! 30 anni mi sembrano comunque normali per sviluppare una tecnologia affidabile, efficace e competitiva rispetto a quella precedente. Quanti anni ci sono voluti affinchè l’aviazione diventasse competitiva rispetto alla navigazione transatlantica? non credo che sia stata la lobby degli armatori a rallentare lo sviluppo dell’industria aeronautica.

  8. lo sapevo che spuntava il dietrologo!!! mi sembra che 30 anni non siano poi tanti per sviluppare una tecnologia competitiva, in gradoi di imporsi commercialmente. Quanti anni ci sono voluti prima che l’aviazione soppiantasse la navigazione transatlantca? E non credo che la lobby degli armatori abbia rallentato lo sviluppo dell’industria aeronautica.

  9. ma vogliamo mettere il potere di Edison con quello dei petrolieri?
    se facciamo la proporzione ci vorranno almeno 300 anni.

    ripeto, non è dietrologia, è STORIA.

    @ bobnap: ma che esempi fa? le navi sono scomparse e io non me ne sono accorto?

  10. mi pare che l’ultima si chiamasse Titanic, ed è stata affondata da un sionista di nome Iceberg. Adesso sono rimaste solo quelle da crociera e i cargo.
    Anche la Queen Elizabeth si è ormai ridotta a fare crociere di lusso…..

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