ABELE ATTACCA CAINO

Un articolo può essere bugiardo sin dalle prime due parole. Il Corriere della Sera (1) dando notizia di un grave fatto di cronaca, avvenuto nella notte fra il 30 e il 31 maggio 2010, così scrive: “Assalto israeliano”. È questa la prima falsità: attacca chi prende l’iniziativa. Qui si tratta – citiamo sempre lo stesso articolo – di “una flottiglia di navi appartenenti ad organizzazioni non governative in rotta verso Gaza nel tentativo di forzare il blocco imposto da Tel Aviv nella zona”. Zona che, sia detto per chiarezza, è costituita dalle acque territoriali sotto il legittimo controllo di Gerusalemme.

Se dunque “almeno 19 attivisti filo-palestinesi che erano a bordo sono morti, mentre diversi altri, almeno una trentina, sarebbero rimasti feriti” (sempre che questi numeri siano esatti) questo non è dovuto ad un attacco israeliano, ma ad una difesa israeliana: “forzare il blocco” è attività violenta, che non si attua limitandosi a chiedere permesso.

Secondo l’esercito israeliano i militari di Tel Aviv sarebbero stati oggetto di un attacco da parte di armi da fuoco dalle persone presenti sulle navi”. Ma che questo sia vero o falso non ha nessuna importanza:i marinai israeliani agivano in condizioni di legittima difesa delle loro acque.

Fra l’altro, se si considerano le ragioni della sicurezza, la reazione israeliana è stata del tutto comprensibile. Non si trattava infatti di qualche persona e di qualche barca, ma – secondo l’articolo – di parecchie navi (battenti anche bandiera turca o greca) e di “più di 700 passeggeri di 40 nazionalità diverse”: come essere sicuri  che su tutte quelle navi non ci fossero armi e altro materiale proibito, come essere sicuri che fra quelle 700 persone non ci fossero terroristi, esperti di esplosivi, ecc.? I palestinesi sono famosi per avere usato anche autoambulanze, per trasportare armi. E comunque, perché mai gli israeliani dovrebbero correre rischi inutili? Se i palestinesi e le organizzazioni “umanitarie” volevano “consegnare 10mila tonnellate di aiuti umanitari” potevano sbarcarle nel porto di Haifa, e Israele avrebbe certamente provveduto a recapitarle agli interessati. Perché entrare dalla finestra, quando c’è la porta? Fra l’altro è proprio finita che le imbarcazioni sono state costrette a dirigersi verso il porto di Ashdod, israeliano.

Naturalmente non si contano e non si conteranno le proteste e gli alti lai. Israele è uno stato nazista, massacratore, ecc. È tanto perfidamente malvagio che osa persino difendersi. Gli attaccanti in fondo si ripromettevano proprio di ottenere questo: far morire persone per ottenere titoli di giornali. È una vecchia storia.

L’obiettivo della spedizione, salpata giovedì dalla Turchia, era rompere l’assedio a Gaza e introdurre materiale. Le autorità israeliane avevano minacciato di utilizzare la forza se i militanti avessero tentato di avvicinarsi alle coste della Striscia di Gaza”. Anzi, secondo La Stampa (2) l’azione era stata “ripetutamente minacciata”, “fin dall’avvento al potere degli islamico radicali di Hamas, nel 2007. Questo significa che l’obiettivo non era principalmente quello di introdurre materiale ma quello di usare la violenza per far giungere a Gaza oggi (dicono) aiuti, domani che cosa?  Armi come attraverso i tunnel che conducono in Egitto?

Che si abbia ragione o torto, si può imporre qualcosa a chi è meno debole. Ma qui tutta la propria forza consiste nel lamentarsi per essere stati respinti, come espressamente minacciato, e gli attaccanti deliberatamente non hanno tenuto conto dell’avvertimento perché volevano avere delle vittime. Dunque non si dovrebbero meravigliare, se ciò che è stato preannunciato si è regolarmente verificato: Israele ha dovuto fare ciò che aveva promesso, loro hanno ottenuto il loro dividendo di pubblicità.

Ma tutto questo non importa e i media parlano all’unanimità di Israele che attacca. Ora sappiamo perché è morto Abele: perché non ha attaccato Caino.

Gianni Pardo, giannipardo@libero.it

31 maggio 2010

(1)http://www.corriere.it/esteri/10_maggio_31/israele-attacca-flottiglia-ong_adb295f8-6c73-11df-b7b4-00144f02aabe.shtml

(2) http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/esteri/201005articoli/55501girata.asp

ABELE ATTACCA CAINOultima modifica: 2010-05-31T14:37:39+02:00da gianni.pardo
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2 pensieri su “ABELE ATTACCA CAINO

  1. Qualunque paese in zona di guerra avrebbe fatto la stessa cosa a difesa dei propri confini, solo Israele non ha il diritto di difendersi. Nonostante tanti bei discorsi, tanti bei propositi e tanti bei “mai più” nulla è cambiato e nulla cambierà rispetto al passato se non il fatto che Israele ora sa reagire e reagisce contro le merde che vorrebbero annientarla. Shalom Israel!

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