GLI ODIOTI

La realtà è estremamente complessa ma la mente umana tende alla semplificazione. Se vi capita di sternutire, un familiare magari vi dirà: “Te l’ho detto ieri di vestirti più pesante!” Infatti fra “colpo di freddo” e “raffreddore” è facile stabilire il rapporto causa-effetto, dimenticando che non sempre il freddo causa il raffreddore; che quella malattia è il risultato di un virus; che si può sternutire per cause allergiche, per qualcosa che ci è andato nel naso, o chissà perché. Ma questa è la voce della scienza. Nella vita quotidiana, frasi come quella si sono sempre sentite e sempre si sentiranno perché assommano parecchi vantaggi: risolvono il problema eziologico e fanno apparire autorevole e affettuoso chi fornisce la spiegazione.
La tendenza si manifesta anche ai massimi livelli. Stabilire perché aumenta il prezzo della benzina alla pompa è impresa ardua. La quotazione del greggio è il risultato dell’incontro fra domanda e offerta in tutte le Borse del mondo. Poi ci sono: la speculazione finanziaria; il costo del trasporto; il costo della raffinazione; il costo della distribuzione; l’incidenza delle tasse ed altri elementi ancora. Insomma una risposta accurata la potrebbe dare solo un competente al quale si concedessero un paio d’ore di conferenza. E probabilmente il competente concluderebbe: “Naturalmente tutto ciò vale, salvo errori, per ciò che è avvenuto. Ma da un lato non ne posso essere assolutamente sicuro, dall’altro non sono in grado di dirvi se fra un mese la quotazione del greggio sarà superiore o inferiore a quella di oggi”.
Questa è la realtà estremamente complessa di cui si diceva. Ma che cosa dice la mente semplice? “È tutta colpa delle multinazionali, che ci prendono per la gola”. Oppure: “È colpa dei petrolieri, che si devono arricchire a spese di tutti”. “È colpa del governo che glielo permette”.
Già, il governo. Dal momento che esso è la suprema autorità del Paese, se ne deduce che è onnipotente. Se qualcosa va storto non può che essere colpa sua. Questo dà luogo a forme di imbecillità senza freni. Se proprio non è vero che: “Piove, governo ladro”, tutto il resto è colpa del governo. Se un fiume straripa e fa danni, se c’è una crisi finanziaria internazionale, se i giovani non trovano lavoro, se qualcuno è ammazzato dalla malasanità,  qualunque cosa avvenga, gli idioti sanno perché si sternutisce, perché la benzina è cara, perché è colpa del governo.
In Italia, dal momento che l’uomo forte della politica nazionale è stato, dal 1994, Silvio Berlusconi, e dal momento che in questo periodo egli ha governato per la maggior parte del tempo, le menti semplici hanno avuto la soluzione ideale per comprendere la realtà: il male è tutto colpa di Berlusconi; e se uno è l’origine di tutti i mali, si può non odiarlo? Per questo è avvenuto che – anche perché incoraggiata da raffinati politici come Antonio Di Pietro – mezza Italia si è lanciata ad inventare epiteti, contumelie, soprannomi, insulti, e, perché no? calunnie contro il Cavaliere. Questi è rappresentato come peggiore di Erode, più spietato di Caligola, più vizioso di Sardanapalo, più malefico e furbo di Cagliostro  e nel frattempo un perfetto imbecille, insomma il riassunto di ciò che di peggio poteva capitare ad un Paese. Ed infatti i risultati si vedono: l’Italia è il peggiore Paese del mondo; quello in cui si hanno errori ed orrori che non si verificano in nessuna parte del mondo.  Dovremmo chiedere asilo politico al Botswana.
Insomma sono nati gli “odioti”. Persone che odiano così appassionatamente da perdere il lume della ragione. Come adepti del più campagnolo dei vodoo, sono infatti convinti che basti stramaledire qualcuno per vincerlo; che basti insultare per dimostrare la propria superiorità; che basti raccontarsi belle favole perché queste si avverino. E quando poi la realtà delude, dal momento che si ostina a non corrispondere alle loro ubbie e alle loro speranze, gli odioti divengono ancor più appassionatamente odioti.
Non si può augurare il male di nessuno, ma certo se Silvio Berlusconi gliela desse vinta e si ritirasse a vita privata, tireremmo un sospiro di sollievo. Forse l’Italia sarebbe governata peggio di prima, ma ci saremmo liberati quanto meno dei peggiori odioti, perché essi dovrebbero a questo punto disperdere le loro forze fra i molti colpevoli della pioggia, dello sternuto e del prezzo della benzina.
Gianni Pardo, giannipardo@libero.it
6 dicembre 2010

GLI ODIOTIultima modifica: 2010-12-06T14:37:09+01:00da gianni.pardo
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8 pensieri su “GLI ODIOTI

  1. E’ la satira bellezza e la satira non colpisce su ordinazione ha bisogno di avere un motivo. Berlusconi con i suoi comportamenti è un importatore sano di presa per le natiche.
    Come non sentirsi stimolati quando il Silviaccio dice :”I miei avversari non sono all’altezza”, una battuta così è una vera e proprio istigazione al commento da tirabelin.

  2. eh no, troppo facile: continueremmo a pagare per anni il prezzo postumo delle malefatte del Berlusca, perchè raddrizzaretutto quello che è storto per colpa sua…….

  3. l’invenzione degli “odioti” mi sembra carina e come sempre Lei riesce a dare della realtà una immagine sufficientemente convincente, molto spesso basandosi sul semplice buonsenso.
    tuttavia mi pare di aver colto almeno un paio di imprecisioni:
    – il Nostro, grande consumatore di sondaggi, pare essere tutt’altro che “odiato” da quella “maggioranza” che gli permetterà ancora di vincere le prossime elezioni (salvo poi ad impedirgli di governare)
    – è vero che le cause di “fallimento” per un governante sono molteplici e spessissimo indipendenti dalla propria volontà e capacità; ma è altrettanto indubitabile che il Personaggio, forse per quell’entusiasmo connaturato che l’ha spinto a creare un impero mediatico, ha esagerato nelle “promesse” che ogni bravo governante dovrebbe sapere “a priori” di non poter mantenere e, cosa non secondaria, si è sempre scagliato contro la politica politicante senza accorgersi di esserne parte ingombrante
    da ultimo una riflessione: il Signor B. dovrebbe prendere atto serenamente del tempo che passa e del fatto che in quasi venti anni di impegno politico ai massimi livelli non solo non ha “potuto” cambiare nulla della politica (sempre ovviamente per i soliti interessi trasversali impossibili da estirpare) ma (e qui rientra il concetto di “odioti”) è stato simbolo di contraddizione e di aspra divisione tra i cittadini, come il suo articolo riporta e dimostra.
    Egli tuttavia è assolutamente convinto che non esista Altri che possa fare meglio di Lui (e non richiamo qui le numerose quanto imprudenti “autocelebrazioni”) e questa convinzione gli impedisce di prendere in considerazione l’idea di “lasciar provare” un altro; se fosse veramente intenzionato (come sempre dice) a fare del bene a questa “italietta” il famigerato “passo indietro” potrebbe avere un senso civile molto apprezzabile e Lui ne uscirebbe senza infamia seppure senza lode

  4. Un momento: quando parlo di “odioti” parlo degli antiberlusconiani che non hanno niente da dire, se non critiche “sparando a zero e non dicendo niente”. Come i due commenti che precedono. Poi, ovviamente, non tutti gli italiani sono contro Berlusconi (e s’è visto), ma anche fra gli antiberlusconiani non tutti sono “odioti”. Per esempio non credo che lo siano Bersani, D’Alema o Veltroni.
    Le promesse di Berlusconi. Sì, eccessive. Ma come mai nessuno ha criticato Obama per aver mancato alle sue? Eppure è stato eletto a causa di quelle promesse. Solo che io – che credo di riflettere, prima di aprire bocca – non gli ho creduto quando le ha fatte e non gli rimprovero ora di non averle mantenute. La colpa, eventualmente, è di chi crede facilmente alle promesse.
    Inoltre, in Italia, se si vuole riformare qualcosa, si va a sbattere quasi contro l’intero Paese. L’errore non è nel non fare le riforme, l’errore è nel credere che gli italiani le vogliano. Se no darebbero addosso a tutti coloro che frenano. E invece costoro hanno successo. Lei non si è accorto di quanti protettori hanno i “fannulloni di Stato”?
    Quanto al fatto che B. sia stato segno di contraddizione, di che si meraviglia? Senza di lui Occhetto avrebbe vinto. E altre elezioni sarebbero andate diversamente. Vuole che il pugilatore sconfitto ami chi l’ha “suonato”? E possiamo imputare al vincitore il clima di odio che quella sconfitta ha generato?
    Poi Berlusconi spesso straparla. È un suo difetto.
    Quanto al “lasciare” è un verbo per non-ambiziosi. Ma i non-ambiziosi non arrivano a quei livelli. Del resto, quelli che lo invitano a lasciare (non lei, ovviamente) glielo dicono in questi termini: “Per favore, alzati da quella sedia ché mi ci devo sedere io”. Da che pulpito.

  5. Ma gli odioti son quelli che prima dicono che Berlusconi è un violento nei modi e dedito al sesso? Per poi sostenere il contrario, cioè talmente malato e stanco da non riuscire a fare sesso? Mah! Valli a capire, gli gli odioti. 🙂

  6. “Inoltre, in Italia, se si vuole riformare qualcosa, si va a sbattere quasi contro l’intero Paese. L’errore non è nel non fare le riforme, l’errore è nel credere che gli italiani le vogliano.”

    Che gli italiani siano conservatori, nel senso che sono allergici ai cambiamenti, sono d’accordo, ma bisogna provarci lo stesso e scegliere il momento opportuno per farli.
    Lei crede che se il centro-destra avesse proposto in campagna elettorale una riforma costituzionale sul modello francese avrebbe perso le elezioni ?
    Io non credo. Nel 2008, dopo lo spettacolo dato dal governo dell’Unione, la sinistra non avrebbe potuto vincere neanche con l’appoggio de Padreterno.
    Era quello il momento buono per proporre riforme di sistema. Riforma costituzionale e riforma della giustizia da mettere in cantiere all’apertura delle Camere. Dopo è troppo tardi perchè la coesione dei governi parlamentari
    viene meno nello spazio di un paio d’anni.

  7. Le ricordo che il centro-destra ha varato una notevole riforma costituzionale e che il centro-sinistra è riuscita a farla abolire con un referendum popolare. Di che si lamentano, gli italiani, in materia costituzionale?

    Io non vorrei essere incaricato di governare gli italiani neanche se mi dessero poteri dittatoriali.

  8. Lo so, ma non è una buona ragione per metterci sopra una pietra tombale.
    Se nel 2005 la maggioranza era contraria non è detto che lo sia sempre.
    L’instabilità dei governi parlamentari è conclamata (60 governi in 60 anni.) È una semplificazione dare la colpa al Fini di turno perchè questo farebbe il paio con ” è tutta colpa del Berlusca ” della sinistra.
    È il sistema che non funziona e credo che la maggioranza degli italiani se ne sia resa conto.

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