IL DOPO MONTI

Tutti riflettiamo sul futuro, per parare le botte che esso potrebbe riservarci ma a volte anche solo per passatempo. E riguardo al dopo Monti intanto si può avere una certezza: che ci sarà. Non solo perché nulla è eterno, ma perché in questo caso, sempre che il governo non cada prima, c’è una scadenza fissa: le elezioni politiche del 2013. 

E allora, come sarà, il dopo Monti? O per caso sarà ancora lui il Presidente del Consiglio dei ministri della prossima legislatura? Conosciamo le sue proteste e le sue promesse di tornare alla vita privata, dopo l’attuale parentesi, ma l’ambizione è una passione che non risparmia nessuno. Dunque le promesse di Monti valgono poco, forse niente. E non lo si dice per disprezzarlo, ma solo perché si tiene conto della natura umana. Diversamente Cincinnato non sarebbe rimasto famoso. 

Il problema non è dunque se Monti consentirà alla Patria di beneficiare dei suoi illuminati servigi dopo la primavera del 2013, ma se Monti avrà in Parlamento un numero di voti sufficienti per formare un nuovo governo. Cosa di cui si ha grande motivo di dubitare. E questo, ancora una volta, non per disprezzo per l’uomo – che non merita certo di essere disprezzato – quanto per motivi obiettivi. 

 Al gioco politico partecipano migliaia e migliaia di persone e la selezione è durissima. La gente tiene a mente, quando è veramente molto bene informata, i nomi di una cinquantina di politici. Certo non di un centinaio. E l’involontaria tendenza è quella di considerare la lotta politica come ristretta a questo piccolo gruppo. In realtà quel centinaio di persone è lì perché ha vinto la concorrenza di un migliaio di concorrenti, che ha così messo in ombra; mentre a sua volta quel migliaio ha messo in ombra decine di migliaia di altri politici, che hanno battuto le centinaia di migliaia di avversari che, in un modo o nell’altro, vivono di politica, fino ad arrivare a un milione di italiani o più. Per conseguenza il politico somiglia necessariamente più a uno squalo che a una mammoletta e – c’è da comprenderlo – non rinuncia facilmente a ciò che ha conquistato con tanto sforzo. La fusione di due partiti, che magari sono un doppione l’uno dell’altro, è resa a volte impossibile dal fatto che nessuno dei due Segretari è disposto a rinunciare alla sua carica. E figurarsi se i top dog, cioè quelli che sono arrivati ai massimi livelli, sono disposti a regalare la carica di Presidente del Consiglio!

E tuttavia – dirà qualcuno – ciò è avvenuto proprio in questi mesi, con la nomina di Mario Monti. È vero, ma questo non contraddice la regola. A volte le lotte per il potere sono così aspre e lo stallo così grave, che i contendenti, pur di non darla vinta all’altro, accettano  di designare un terzo. Avviene anche in Vaticano. Quando i cardinali si bloccano su due candidature contrapposte, avviene che sia designato Papa un terzo, che magari non ha brigato e non pensava mai di ascendere al soglio pontificio. Ma, attenzione, in questi casi si parla di “papa di transizione”, e l’interessato deve stare attento, perché i “poteri forti” continuano ad essere più forti di lui. Ne seppe qualcosa Celestino V che, da papa di transizione, commise l’errore di ritirarsi volontariamente e si ritrovò in tali guai che la Chiesa ha dovuto chiedergli scusa facendolo poi santo.

Anche in politica può esistere un “papa di transizione”, ma i cardinali continuano a sentirsi i veri detentori del potere, e a contenderselo fra loro. Ché anzi, quando comparve Berlusconi, uno dei motivi di odio nei suoi confronti fu proprio questo: che questo signore, senza far parte della casta, e senza avere scalato la vetta un gradino alla volta pretendeva di divenire il padrone dell’Italia. Come poi divenne. La sua stessa esistenza era una sorta di bestemmia e per questo ogni arma contro di lui fu considerata lecita. La cosa fu vissuta un po’ come se un commando, introducendosi nel conclave, avesse imposto con le armi la nomina di Nichi Vendola a Papa. 

Dunque dopo il 2013 Mario Monti sarà ancora qualcuno, in politica, se entrerà in un partito e da questo partito sarà sostenuto, magari ottenendo che il leader si faccia da parte. Ma è improbabile. Dopo le elezioni la crisi sarà stata superata (quanto meno, cronologicamente, se non economicamente), le elezioni avranno di nuovo pesato i partiti, e si tornerà alla politica di sempre, probabilmente con le stesse facce. 

Quando Monti parla di tornare a vita privata, dopo questi mesi, forse più che un promessa fa una previsione.

Gianni Pardo, giannipardo@libero.it, www.DailyBlog.it

14 febbraio 2012

 
IL DOPO MONTIultima modifica: 2012-02-14T08:25:19+01:00da gianni.pardo
Reposta per primo quest’articolo

2 pensieri su “IL DOPO MONTI

  1. Il dopo Monti ci sarà di sicuro, ma non è detto che ci sarà dalla prossima legislatura.
    Ammettiamo che con questa o con un’altra legge elettorale le coalizioni in lizza non riescano ad ottenere una solida maggioranza in ambedue le camere un Monti bis non si può escludere. In caso contrario Monti ritornerebbe a vita privata; salvo non si raggiungesse un accordo per mandarlo al Quirinale.

  2. Berlusconi : ” Con Monti anche dopo il 2013 “.

    Il retroscena – “Sono stato io – ha sottolineato ieri Berlusconi nel suo intervento – ad indicare il nome di Monti a Napolitano. Angelino Alfano ha poi fornito un particolare in più: la delegazione del Pdl ricevuta al Colle ai tempi della crisi del governo Berlusconi mise al corrente il Capo dello Stato della possibilità che un gruppo di 30-40 deputati fosse pronto ad abbandonare la maggioranza. Napolitano avrebbe spiegato che in quel caso sarebbe stato costretto a mandare il Paese alle elezioni e che occorreva avere la responsabilità di capire la gravità del momento economico. Da qui, con il partito diviso e lacerato, la decisione di Berlusconi di dare il via libera al Professore a palazzo Chigi.

    http://www.liberoquotidiano.it/news/940777/Berlusconi-si-lascia-scappare-Con-Monti-
    anche-dopo-il-2013.html

    Colpo di scena ! Trovato il responsabile del ” golpe ” al governo Berlusconi. È Silvio.

    Anche Veltroni implora di non lasciare Monti alla destra. Monti come Figaro, tutti lo vogliono. 🙂

I commenti sono chiusi.