LA PIGRIZIA

La pigrizia era assai triste perché piena di rimorsi.

Tutti corron come matti per avere questo e quello

Mentre lei si riposava. “Ma non posso farci nulla, 

si diceva riflettendo. Chi si attiva vuol qualcosa 

ed a me non manca nulla. Dovrei chiedere ad un prete 

se il mio genere di vita sia saggezza o sia peccato”. 

Ma la chiesa era lontana e lo scrupolo ben mite. 

Fu soltanto per un caso che parlò col sacerdote. 

Questi apparve assai sorpreso e le disse sorridendo: 

“Io confesso tanta gente e conosco i suoi peccati. 

Mi raccontan malefatte d’ogni genere e colore: 

ma non ne conosco alcuna che sia proprio colpa tua. 

Chi sta quieto nel suo canto e si fa gli affari suoi, 

chi non vuol cambiare il mondo e non crede nelle fate, 

non sarà certo capace d’ottenere il Vello d’Oro: 

ma non seccherà nessuno, e perfino il Padreterno 

gli sarà di certo grato di non scomodarlo mai, 

né per chiedergli perdono né per implorare aiuto. 

La pigrizia, amica mia, rende l’uomo inesistente; 

ed è questo il miglior modo di lasciare in pace gli altri. 

Se quel tale Adolfo invece di  voler gloria immortale 

fosse stato un imbianchino della sua sorte felice, 

il pianeta certamente molto meno avrebbe pianto. 

Tu non vivi nel peccato perché Satana è incapace 

di tentarti con qualcosa: sei già ricca senza niente. 

Di Diogene sei figlia e desideri soltanto 

che la gente un po’ si scosti per non toglierti il tuo sole. 

 

 

Gianni Pardo, pardonuovo.myblog.it

18 settembre 2013

LA PIGRIZIAultima modifica: 2013-09-19T18:45:00+02:00da gianni.pardo
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