PERCHÉ IMPEDIRE LA VITTORIA DEL M5S?

In Italia si bestemmia con buona coscienza. Credevamo avvenisse soltanto nelle bettole toscane, ma avviene dovunque. Soprattutto nei salotti buoni. E la bestemmia più corrente è: “Bisogna rendere impossibile una vittoria del M5S”.
Una legge elettorale – secondo gli standard italiani – non è buona o cattiva nel senso che sarebbe stato opportuno adottarla trent’anni fa, e da sperare che sia in vigore ancora fra trent’anni; è buona o cattiva secondo che permette o no agli avversari di arrivare al potere. Prima l’Italicum è stato una legge eccellente che ci avrebbe regalato la suprema stabilità del governo, inamovibile per cinque anni, e avrebbe permesso ad un unico partito salvifico – il Pd, naturalmente – di attuare quelle grandi riforme di cui l’Italia ha un disperato bisogno. Poi è sorto uno spaventoso dubbio: “E se invece al ballottaggio vincesse il M5S, come del resto ha vinto le “comunali” di Roma?”
Allora l’Italicum è divenuto una cattiva legge. Da evitare ad ogni costo. Dal canto suo, in questa commedia all’italiana, lo stesso M5S, che fino ad ora era stato costretto a dirne male (perché il Pd ne diceva bene), ora ne dice bene (perché gli potrebbe essere utile) e vorrebbe estenderlo anche al Senato. Allegria.
Noi italiani ci siamo fatti una cattiva fama, nel mondo, perché siamo troppo furbi. All’inizio della Prima Guerra Mondiale abbiamo esitato a lungo, prima di scegliere con chi allearci, come se si trattasse di scegliere fra le offerte di due negozianti. Durante la Seconda, abbiamo aspettato che la Francia fosse militarmente vinta per dichiararle la guerra. Quando poi abbiamo visto che, contrariamente ai patti, la Germania aveva perso la guerra, abbiamo dichiarato guerra anche ad essa, e da allora ci raccontiamo la favola di aver fatto parte dei vincitori.
Siamo furbissimi. Lo si vede anche in questa vicenda delle leggi elettorali. Un Paese serio fa una legge elettorale e se la tiene per un tempo indefinito. E se oggi questo sistema avvantaggia te, domani forse avvantaggerà me. Basti pensare all’Inghilterra, che pure ha una legge molto discutibile. Non ha senso che, ogni volta, chi ha il potere si confezioni una legge elettorale a proprio uso. Non soltanto è immorale, è anche stupido: perché alla prossima tornata potrebbe avvantaggiare il nemico.
Uno degli ineliminabili difetti della democrazia è il fatto che i politici pensano e agiscono nel breve termine, non nel lungo, e soltanto raramente nel medio. Gli preme il loro vantaggio immediato, o quello del loro partito: infatti, per quelli lontani nel tempo, non sanno se saranno ancora ad un posto di vertice, o se saranno soltanto degli ex qualcosa. L’interesse della collettività è un eventuale byproduct, un sottoprodotto.
Una persona seria dovrebbe essere contro l’Italicum perché un potere incontrastato per cinque anni – attribuito per giunta non ad una coalizione, di per sé fragile, ma ad un solo partito – è pericoloso. In cinque anni si possono provocare gravissimi disastri. E comunque, una persona seria che avesse commesso la sciocchezza d’imporre l’Italicum, poi lo sosterrebbe contro venti e maree, e si sorbirebbe senza fiatare anche cinque anni di governo M5S. Bisogna saper pagare per i propri errori. Ma forse una persona seria, saggiamente, si asterrebbe dalla politica.
Tutti i partiti dovrebbero capire che il popolo è sovrano. Non perché è scritto nella Costituzione, ma perché è il principio fondamentale della democrazia. Quando decide, può darsi che abbia torto e può darsi che abbia ragione, ma ha il potere di fare come gli garba. Come fosse un dittatore. E non c’è da lamentarsene. Anche perché, quando il dittatore sbaglia, paga il popolo; quando invece sbaglia il popolo, paga lo stesso popolo, e il sistema è molto più morale.
Speriamo che l’Italicum – coerentemente con le precedenti decisioni della Corte Costituzionale – sia cassato e che non se ne parli più. Ma se, comunque, i “grillini” andassero al potere, conformemente alla volontà del popolo, non bisognerebbe cercare trucchi per negargli il governo. Faranno disastri? È possibile. Ma loro stessi potrebbero obiettare che hanno combinato disastri anche i soloni che oggi fanno la morale a tutti. Se non fosse così, non saremmo con le pezze sul sedere. E comunque: “Avete permesso che ci provasse Matteo Renzi, il rottamatore, l’innovatore, la fantasia e la gioventù al potere? Ora lasciate che ci proviamo noi”. Unica, magra risorsa, incrociare le dita.
Personalmente ho una pessima opinione di Beppe Grillo e dell’intero M5S. Non tanto per disprezzo delle persone (che non sento), quanto per disprezzo della loro formula politica. Ma dopo tutto, quante volte abbiamo pensato che l’Italia ha bisogno di mettere il contatore a zero? Questi sembrano accettabili azzeratori.
Gianni Pardo, pardonuovo.myblog.it

PERCHÉ IMPEDIRE LA VITTORIA DEL M5S?ultima modifica: 2017-01-12T09:12:40+01:00da gianni.pardo
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4 pensieri su “PERCHÉ IMPEDIRE LA VITTORIA DEL M5S?

  1. Ottimo articolo.

    L’Italicum avrebbe attribuito un potere incontrastato?
    Non saprei. Certo sarebbe stata un elemento di chiarezza.
    E’ importante agevolare il cittadino nel suo giudizio:
    non tutti hanno il tempo, la voglia e la capacità di
    orientarsi nei meandri della politica.
    I disastri non hanno aspettato l’Italicum.

    I politici pensano al breve termine perché gli italiani pensano così.

    Se un leader perde le elezioni gli danno tutti addosso.
    Lo stesso leader pensa suo dovere fare autocritica.
    Il pregiudizio democratico è davvero irresistibile.

    I popoli possono sbagliare(come potrebbe essere altrimenti)
    ed hanno il diritto di sbagliare.
    Non hanno il diritto di addossare le conseguenze
    dell’errore su altri (Europa, generazioni successive).

    Una persona seria si astiene dalla politica perché è impossibile
    governare seriamente un popolo non serio.

    Paolo

  2. Rispondo a un solo punto, il pericolo dell’Italicum. Il partito che ha vinto le elezioni (magari con il 25% dei suffragi, avendo poi oltre il 50% [il 53%?] dei seggi nell’unica Camera) diviene assolutamente imbattibile, per l’opposizione. Potrebbe rovesciare il governo soltanto una tale consistente parte dei deputati dello stesso partito che si alleasse con l’opposizione. Ma poi si andrebbe tutti a casa, oppure bisognerebbe trovare una nuova maggioranza, e tanto forte e unita da battere ciò che resta del partito che è partito con il 53% dei seggi. Mi creda, il partito vincitore rimarrebbe in carica per cinque anni, magari con abbondanza di pugnalate alla schiena (quando un partito è molto forte comincia a spaccarsi al suo interno), ma di andare a casa o di cedere il potere non se ne parlerebbe. È contro l’istinto dei politici.

  3. Sarò ingenuo, ma penso che il quadro democratico di un paese è sostanzialmente garantito con:
    – Libere elezioni a scadenza regolare.
    – Un sistema di contrappesi costituzionali (Presidente della Repubblica,
    Corte Costituzionale, Magistratura indipendente, Enti territoriali, ecc.)
    – Libera stampa

    Il popolo italiano è fazioso e anarcoide.
    I nodi prima o poi verranno al pettine e i tempi si faranno difficili.
    Un esecutivo più stabile, che pensi almeno al medio termine
    credo sia auspicabile. (E’ da decenni che lo invochiamo)
    Una democrazia muore per sua propria inettitudine più che per
    l’attacco deliberato di qualcuno.

    Propendo per una singola Camera, Lei, Pardo, per due.
    Quali maggiori garanzie offre il sistema bicamerale?
    Per fare un’analogia, in Italia esistono tre gradi di giudizio:
    perché mai l’ultima sentenza dovrebbe essere più giusta della prima?
    Credo che pesi la propensione degli italiani ad una certa
    codardia( fatti salvi i presenti): ci deve essere sempre una scappatoia.
    Truman diceva: il dollaro (il problema) si ferma sulla mia scrivania.
    In Italy the buck never stops.
    Sarò lieto se vorrà prendere in considerazione i miei dubbi.

    Paolo

  4. UN ESECUTIVO PIÙ STABILE, CHE PENSI ALMENO AL MEDIO TERMINE CREDO SIA AUSPICABILE. (E’ DA DECENNI CHE LO INVOCHIAMO)
    Stabile sì, inamovibile no. Io sono più diffidente di lei, ma ovviamente in questo caso non si può dimostrare chi ha ragione.
    UNA DEMOCRAZIA MUORE PER SUA PROPRIA INETTITUDINE PIÙ CHE PER L’ATTACCO DELIBERATO DI QUALCUNO. Ma anche per l’attacco deliberato di qualcuno.
    PROPENDO PER UNA SINGOLA CAMERA, LEI, PARDO, PER DUE. QUALI MAGGIORI GARANZIE OFFRE IL SISTEMA BICAMERALE? Io propenderei per una singola camera, se avessi più fiducia nella qualità delle leggi (in numero strabiliante!) che l’Italia sforna. Inoltre ho visto spesso modificare le leggi votate dalla prima delle due camere, e corrette nella seconda. Meglio non giocarsi un giudizio d’appello.
    PER FARE UN’ANALOGIA, IN ITALIA ESISTONO TRE GRADI DI GIUDIZIO: PERCHÉ MAI L’ULTIMA SENTENZA DOVREBBE ESSERE PIÙ GIUSTA DELLA PRIMA? Il giorno in cui lei subirà un giudizio ingiusto in primo grado, mi dirà se le dispiace che ci sia un appello.
    IN ITALY THE BUCK NEVER STOPS. E ciò malgrado abbiamo un movimento anarcoide come il M5S: segno che le decisioni infine assunte, anche dopo tante traversie, non sono di buona qualità. Io sarei felice se lo Stato si facesse i fatti suoi. Più interviene, più danni fa. Forse sono un “grillino” anch’io?

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