LA DEMONIZZAZIONE DI TRUMP

Una gentile corrispondente mi ha inviato in Pdf il libro/rivelazione sul Presidente Trump, “Fire and Fury”, di Michael Wolff. L’ho ringraziata, confessandole però che non lo avrei letto. I libri la cui prima intenzione è la demolizione di una persona non mi piacciono. A volte sono necessari, per esempio quando, nell’interesse della verità storica, si tratta di ridimensionare un falso mito, come nel caso di Che Guevara. Ma per il resto quei libri sono spazzatura.
Il rigetto è innanzi tutto motivato da un’idiosincrasia per i comportamenti miserabili. Le notizie pruriginose sono prima di ogni altra cosa una violazione della vita privata di una persona. Non per niente all’interno di tutte le case l’unica porta che si chiude a chiave è quella del bagno. La funzione escretiva è benemerita, e l’auguro a tutti perfetta, ma non è uno spettacolo. Io non amo affatto Papa Bergoglio ma sarei lieto di dare un anno di galera a chi riuscisse a fotografarlo mentre fa i suoi bisogni.
Il modo in cui le persone fanno l’amore, gli eventuali tradimenti coniugali e che cosa si dicono marito e moglie quando litigano, sono gossip, e gossip in francese si traduce “commérages”, cioè conversazioni di comari. È strano che mi rifiuti di essere una comare?
La demolizione di una persona è particolarmente spregevole quando non si attacca un idolo delle folle – operazione che almeno ha il merito di essere in salita – ma qualcuno che ha già tutti contro. Così si scende dal livello delle comari a quello della muta dei cani durante la caccia alla volpe.
In questi casi bisogna assolutamente rifiutarsi di associarsi al coro. Soprattutto non bisogna prendere in considerazione le accuse estranee alla professionalità di una persona. Se si rivela che un grande pianista è omosessuale e in passato ha anche frequentato cessi pubblici per trovare compagni occasionali, la reazione deve essere di indifferenza. La cosa non ha alcun rapporto con la sua musica. E se lo stesso si fa con un Primo Ministro stimato da tutti, l’autore della rivelazione è un traditore della patria. Un politico non è buono o cattivo secondo ciò che ne pensa la madre superiora. All’autore dello scoop bisognerebbe rispondere che preferiamo mille volte il libertino Luigi XV al pressoché casto Hitler.
Il mio disgusto per questa attività stercoraria è così violento che, salvo casi come quello di Bin Laden, se tutti attaccano qualcuno io non credo più una parola di ciò che dicono. È avvenuto con Ronald Reagan, con Silvio Berlusconi, e avviene attualmente con Donald Trump.
Del Presidente degli Stati Uniti m’interessa soltanto, unicamente, esclusivamente, l’azione politica. Se i capelli siano i suoi o porti il parrucchino, quanto spesso faccia l’amore con sua moglie, se ha amici russi o no (io per esempio non ne ho, e mi dispiace) e tutto il resto sono chiacchiere inutili. Certo, alzerei un sopracciglio (ma soltanto perché non siamo più nel Cinquecento) se apprendessi che ha fatto uccidere qualcuno. Ma al di sotto dell’omicidio non sono molte le cose che mi scandalizzerebbero.
L’atteggiamento di disprezzo che tanti affettano nei suoi confronti mi induce a grevi sarcasmi. Penso a dei focomelici che disprezzano un ballerino: gente che appena scrive su una gazzetta si permette di criticare uno che è riuscito negli affari, fino ad essere miliardario, che ha avuto successo nello show business, e nella politica ha addirittura trionfato contro venti e maree. Che si aspetti almeno qualche anno, per giudicarlo dai fatti, in quanto politico, e non dalle eventuali gaffe. Goffaggini, di cui nessuno storico mai si occuperà.
Ogni volta che tutti sono contro uno, dobbiamo pensare di non avere i dati per giudicarlo, perché quelli che ci vengono forniti forse non sono affidabili. E proprio pensando a questo, oggi ho finalmente capito il satanismo. Come mai, mi sono a lungo chiesto, se il Diavolo è il riassunto di ogni male, qualcuno lo adora, cerca di farselo amico, e spera di ottenere vantaggi rivolgendosi a lui piuttosto che al Sommo Bene? La risposta è che qualcuno si sarà detto: se tutti ne dicono tanto male, non è possibile che in lui ci sia invece qualcosa di buono, che tutti nascondono, nell’interesse di Dio? Del resto, rivolgendomi all’Altissimo che cosa ho ottenuto? Niente. E allora mi rivolgo alla concorrenza. Del resto l’idea di un dio in perenne contrasto con un altro dio, suo oppositore, è molto frequente nelle religioni antiche. A cominciare da Mani.
Se il satanismo è un’assurdità, anche la “character assassination” è un’assurdità. La demonizzazione prova soltanto che alcune persone sono talmente emotive, e talmente conformiste, da non avere idee, ma soltanto suggestioni che per giunta seguono senza spirito critico.
Gianni Pardo, giannipardo@libero.it
9 gennaio 2018

LA DEMONIZZAZIONE DI TRUMPultima modifica: 2018-01-09T11:28:35+01:00da gianni.pardo
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