ESEGESI DI SALVINI

Matteo Salvini recentemente ha avuto tanto successo da divenire il protagonista della vita politica nazionale. Attualmente però ha in mano un pugno di mosche. E gli interrogativi sono due: perché prima ha avuto successo? In futuro, avrà ancor più successo o andrà a sbattere?
Salvini ha puntato su un cavallo vincente: la stupidità e l’ignoranza del prossimo. Ha audacemente fatto leva sul semplicismo delle soluzioni, sull’estremismo nelle questioni che stanno a cuore al prossimo (per esempio l’immigrazione), sulla sua completa noncuranza rispetto al finanziamento dei progetti (“i soldi si trovano”),sulla totale indifferenza riguardo alle reazioni di terzi (e dei mercati in particolare). E tutto ciò potrebbe indicare che egli è intelligentissimo. O comunque un furbastro che ha saputo parlare alla pancia di un’Italia disperata, alla ricerca di soluzioni mirabolanti, coraggiose e in fin dei conti fantastiche.
Negli ultimi anni si è trovato di fronte un partito – il M5S – irrazionale e irrealistico che però aveva sempre più successo e, invece di deprecarlo, ha deciso di batterlo sul suo stesso terreno. Il Movimento proponeva soluzioni inverosimili? Lui avrebbe addirittura promesso miracoli. I “grillini” si comportavano da demagoghi? Lui sarebbe stato più demagogo di loro. E infatti lo è stato, sia prima delle elezioni del 4 marzo, sia soprattutto dopo. Se questo programma fosse stato offerto in buona fede, dovremmo rinunciare all’ipotesi che Salvini sia intelligentissimo. Perché soltanto un cretino potrebbe prendere sul serio le cose che ha detto. Se invece egli ha fatto tutto in malafede, ritorniamo all’ipotesi che sia furbissimo, e ciò fra l’altro spiegherebbe le ultime piroette.
Dopo le elezioni, i Cinque Stelle hanno dimostrato di temere che, non andando al potere in questa occasione, potrebbero non averne un’altra in futuro. Facendo leva su questa paura il leader leghista è riuscito ad ottenere da loro una enorme quantità di concessioni, essendo trattato da socio alla pari e più che alla pari. Al punto che attualmente parecchi commentatori scrivono che li ha letteralmente giocati. Nel “contratto” sono state inserite più parti del programma leghista che di quello “grillino”. Di Maio ha rinunciato ad essere Presidente del Consiglio e, alla fine, quando tutto era pronto per avere il governo (bastava mettere Giorgetti al posto di Savona) approfittando della dignità di Mattarella, Salvini si è impuntato, in modo da far fallire il progetto. E con questo si passa alla seconda parte del piano.
Il comportamento del leader leghista deriverebbe da un esame spassionato della realtà. Essendo sprovvisto di finanziamento, il “contratto” era del tutto irrealizzabile. L’Italia aveva di fronte scadenze tremende. Il nuovo governo dunque sarebbe stato in breve tempo l’oggetto di una tale impopolarità da squalificare per sempre i partiti che lo sostenevano. Viceversa i sondaggi indicavano la Lega in forte ascesa (dal 17% al 25% dei voti) e il M5S in netto calo di consensi. Dunque perché non puntare su tutti questi fattori, mettendoli insieme? E così ecco la nuova linea: la Lega rimane all’opposizione e non è responsabile dei guai dell’Italia. Gridando al complotto universale, ha eccellenti argomenti per la campagna elettorale. “Il nostro programma era tanto bello che i poteri forti hanno voluto farlo fallire”. Il fatto che chi l’ha fatto fallire sia stato proprio lui sarà messo in ombra, con ciò riconfermando che Salvini considera i suoi connazionale una manica di imbecilli.
Gli andrà tutto in buca? Se ne può dubitare. Il germe della sconfitta dei demagoghi dorme nel cuore delle loro vittorie. È il germe della hybris, dell’eccesso, il momento in cui, come è avvenuto con Renzi, l’Italia si stancherà delle esagerazioni.
In primo luogo Salvini fa male a fidarsi delle indagini demoscopiche. L’elettorato in genere, e soprattutto l’elettorato italiano attuale, è volatile. Ciò che è vero lunedì può non essere più vero martedì. E soprattutto sabato. Politicamente, i mesi che ci separano dalle prossime elezioni sono un’eternità. Potrebbero verificarsi molte cose, e non tutte gradevoli. Né è impossibile che i nemici della Lega riescano ad esplicitare tutti i trucchi che essa ha posto in essere per avere successo, e tutti i pericoli che sono stati trascurati.
Aver fatto fallire l’insediamento del governo giallo-verde e avere provocato il ritorno alle urne potrebbero rivelarsi tutt’altro che un affare. Il previsto successo elettorale potrebbe non aversi ma, soprattutto, se si ripetesse, Salvini si troverebbe ad affrontare la stessa difficoltà che attualmente ha schivato: quella di governare dopo aver promesso a tutti l’impossibile.
Riassumendo, perché Salvini ha avuto ed ha successo? Perché è un tremendo demagogo. E che cosa l’aspetta, in futuro? La sorte dei demagoghi.
Gianni Pardo, giannipardo@libero.it
29 maggio 2018

ESEGESI DI SALVINIultima modifica: 2018-05-29T08:31:23+02:00da gianni.pardo
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23 pensieri su “ESEGESI DI SALVINI

  1. “Il germe della sconfitta dei demagoghi dorme nel cuore delle loro vittorie”

    Già, il grosso rischio però è che nel frattempo l’Italia in ossequio alla roboante retorica misticheggiante del ritrovato “orgoglio nazionale” esca dall’Euro e che subito dopo i cittadini italiani in carne ed ossa si trovino a dover fare i conti con mesi/anni di lacrime, sangue e sterco alla maniera dell’attuale Grecia 🙁

  2. Concordo pienamente con Lei; la maggioranza degli Italiani meno.
    Sarà solo impreparazione, ignoranza, pressapochismo?
    Per altro mi piacerebbe che Lei spiegasse ,come solo Lei sa fare, come mai il
    Presidente della Repubblica non abbia affidato l’incarico di formare un Governo al CDX che vantava comunque un vantaggio del 37% contro il 32%.
    Forse non avremmo avuto queste funeste differenze. Grazie, ossequi, complimenti da Brescia.

  3. Prof. mi scusi per la semplicità del mio pensiero, Salvini è un politico e in quanto tale preserva se stesso e il suo partito.Le ragioni del suo successo vanno ascritte soprattutto alla insipienza di Berlusconi, ha avuto strada libera per anni per correre da solo e si sta togliendo pure qualche sassolino dalle scarpe.Il futuro? Non ho la sfera di cristallo, ma la vedo nera, soprattutto per il popolo. Lo meritiamo? Si,ma non per stupidità come scrive Lei, semplicemente perchè “e fernuta a zezzenella”. Saluti Ciro

  4. Caro Ascolti,
    La ringrazio delle parole gentili.
    Sarò franco: la prima risposta è che non lo so.
    Azzardando ipotesi. Il 37% è troppo lontano dal 51%. L’idea di “andare a cercare i voti” in Parlamento è pericolosa, farebbe pensare a un mercato delle vacche, alla “compera” dei parlamentari, ed altro ancora. Soprattutto dopo che, nella scorsa legislazione, si è avuta una transumanza mostruosa di parlamentari (molte centinaia).
    Il M5S potrebbe aver detto a Mattarella, in confidenza, di essere già in trattative con la Lega. E questo apriva uno scenario “legale”.
    Comunque c’è questo di buono, che la verità la storia la dice sempre. Quando non interessa più a nessuno.

  5. Per Ciro.
    è vero che la causa sottostante al caos che stiamo vivendo è il fatto che i nodi vengono al pettine. Fatalmente. Io mi sono stupito per anni che ciò non si sia verificato.
    Credo che Berlusconi non si aspettasse il sorpasso di Salvini, e per questo gli ha lasciato le redini molli. Ma il successo di Salvini è figlio di quella stessa marea montante, l’antipolitica, che soffia nelle vele del M5s.
    Infine non tocchi uno dei pochi dogmi della mia fede, quello riguardante la dabbenaggine dei nostri connazionali. Dabbenaggine che per giunta, supremo oltraggio, si crede furbizia.
    Gianni Pardo

  6. come forse ricorda, abito in Veneto, amministrata benissimo dalla Lega e sono un cretino che ha votato Salvini, dopo aver votato da sempre per Berlusconi da quando è sparito il PLI.

    Non sono d’accordo con il passo del suo articolo cui afferma:“…. quando tutto era pronto per avere il governo (bastava mettere Giorgetti al posto di Savona) approfittando della dignità di Mattarella, Salvini si è impuntato, in modo da far fallire il progetto.”

    Nella replica ad un lettore ad un suo articolo di ieri, lei afferma:” Mattarella è un uomo navigato e sa che i patti, in politica, non valgono niente.” D’accordissimo, ma allora non tiriamo la “dignità” nella discussione. Per dignità, lei mi insegna, pacta sunt servanda.

    Mi chiedo, invece, perché il dignitosissimo PdR, impuntandosi su un no basato sulla sua partigiana contrarietà alle opinioni di una persona più che qualificata per andare a discutere, pardòn , a “dialogare” con la Dea Europa e, soprattutto – gradito da due partiti che in natura sarebbero cane e gatto – , non abbia lasciato che i gaglioffi (specie se leghisti) proseguissero e andassero a sbattere.

    Avrebbero fatto meno danni di quanti ne ha fatti lui con il suo NO e il suo discorsetto,e sarebbero stati costretti a tornare in fretta con i piedi a terra da chi comanda veramente in Italia: burocrati e magistrati.

    E a lui nessuno avrebbe potuto rimproverare nulla.

  7. Lei distinguerà facilmente il Suo testo dalle mie risposte.
    come forse ricorda, abito in Veneto, amministrata benissimo dalla Lega e sono un cretino che ha votato Salvini, dopo aver votato da sempre per Berlusconi da quando è sparito il PLI. Non sono d’accordo con il passo del suo articolo cui afferma:“…. quando tutto era pronto per avere il governo (bastava mettere Giorgetti al posto di Savona) approfittando della dignità di Mattarella, Salvini si è impuntato, in modo da far fallire il progetto.” Nella replica ad un lettore ad un suo articolo di ieri, lei afferma:” Mattarella è un uomo navigato e sa che i patti, in politica, non valgono niente.”
    La frase si riferiva alla dignità di Mattarella, non di altri. E Mattarella eventualmente non si sarebbe fidato della fedeltà ai patti sottoscritti da Savona, non da lui stesso. Patti riguardanti il rispetto dei patti sottoscritti dall’Italia e la rinuncia ai suoi progetti anti-euro. E badi che Salvini, come scrivono i giornali, era stato avvertito dallo stesso Mattarella che, se avesse insistito a proporre Savona, avrebbe opposto il suo no. Dunque Salvini sapeva che, per dire di sì, Mattarella avrebbe dovuto persino contraddire ciò che gli aveva precedentemente dfetto. Dunque, insistendo su Savona, e facendo leva sulla dignità del Presidente della Repubblica geloso delle sue prerogative, oltre che dei suoi successori, EGLI HA VOLUTO che saltasse tutto.
    D’accordissimo, ma allora non tiriamo la “dignità” nella discussione. Per dignità, lei mi insegna, pacta sunt servanda. Mi chiedo, invece, perché il dignitosissimo PdR, impuntandosi su un no basato sulla sua partigiana contrarietà alle opinioni di una persona più che qualificata per andare a discutere, pardòn , a “dialogare” con la Dea Europa e, soprattutto – gradito da due partiti che in natura sarebbero cane e gatto – , non abbia lasciato che i gaglioffi (specie se leghisti) proseguissero e andassero a sbattere.
    Che abbia avuto ragione o torto, ha voluto evitare all’Italia questo dramma. Anche se, per come sembrano mettersi le cose, l’ha soltanto rinviato. In ogni modo, io non ho sostenuto che Mattarella abbia fatto bene o male, ho soltanto sostenuto che aveva l’incontestabile diritto di rifiutare un nominativo. Uno solo. Mentre la Costituzione non pone limiti, e teoricamente lui avrebbe potuto con-testarne dieci, o tutti. Ma la cosa sarebbe indubbiamente stata allarmante.
    Avrebbero fatto meno danni di quanti ne ha fatti lui con il suo NO e il suo discorsetto,e sarebbero stati costretti a tornare in fretta con i piedi a terra da chi comanda veramente in Italia: burocrati e magistrati. E a lui nessuno avrebbe potuto RIMPROVERARE nulla.”
    Risulta dai giornali che Mattarella ha avvertito Salvini che avrebbe accettato Giorgetti (e l’avrebbe accettato anche Di Maio) mentre avrebbe opposto il suo no Savona. Salvini ha tirato diritto e dunque voleva le elezioni. C.v.d.
    Quanto alla critiche, a Mattarella gli fanno un baffo. Ha la costituzione (e la sua coscienza) dalla sua e gli altri possono sbraitare quanto vogliono.

  8. Luciano Capone
    ‏@lucianocapone
    17 minuti fa
    Matteo Salvini: “Sergio Mattarella come Don Abbondio ha detto che questo governo non s’ha da fare”. Citazione tratta da “I promessi sposi del cambiamento”, quelli in cui Don Rodrigo fa il prete e i Bravi i chierichetti.
    ————————————————————————————————-

    Salvini ha frequentato il liceo classico Alessandro Manzoni. 🙂

  9. ha ragione, volevo solo ricordarle la principale caratteristica per cui è noto il suo amato politico

  10. Avevo promesso di tacere ma – abbia pazienza – m’ capitato di andare sul sito ufficiale del Governo Italiano, di leggervi quanto segue e ho dovuto venir meno all’impegno, anche perchè (captatio benevolentiae) discutere con lei, anche in contrapposizione, è sempre un grande piacere.

    http://www.governo.it/search/node/presidente%20incaricato >>>> selezionare “La formazione del Governo”

    “Nella risoluzione delle crisi si ritiene che il Capo dello Stato non sia giuridicamente libero nella scelta dell’incaricato, essendo vincolato al fine di individuare una personalità politica in grado di formare un governo che abbia la fiducia del Parlamento. L’incarico è conferito in forma esclusivamente orale, al termine di un colloquio tra il Presidente della Repubblica e la personalità prescelta. Del conferimento dell’incarico da’ notizia, con un comunicato alla stampa, alla radio e alla televisione, il Segretario Generale della Presidenza della Repubblica. Una volta conferito l’incarico, IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NON PUÒ INTERFERIRE NELLE DECISIONI DELL’INCARICATO [il tutto maiuscolo è mio. A.V.], né può revocargli il mandato quisitamente politici.”

    Posto che l’incarico a Conte non è stato revocato, caro Pardo, ritiene che qualcuno debba spiegare cosa significa :” IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NON PUÒ INTERFERIRE [ripeto: NON PUO’ INTERFERIRE, cioè come io traduco: non può mettere naso] NELLE DECISIONI DELL’INCARICATO” , che, nella fattispecie, aveva “proposto” Savona?

    Perché i casi sono due: o il Governo lascia che sul suo sito siano pubblicate delle balle siderali – e in contrasto con la Costituzione – o il PdR ha messo il naso in cose che non gli competono?

    La balle siderali il Governo le può raccontare sugli 80 € o sul tutto va ben madama la marchesa, ma non penso ciò sia possibile sulla sua formazione istituzionale. Direi quindi che sia un’idea da scartare.

    Resta la seconda ipotesi.

    Ammenochè “non interferire” abbia un significato che non conosco. Tuttavia leggo sul dizionario della”Treccani”: “.2. Inserirsi, intromettersi di elementi o fattori estranei in un fatto, in modo da recargli pregiudizio o alterarne la fisionomia, lo svolgimento, l’obiettività, ecc.: i tre poteri fondamentali dello stato non devono i. l’uno sull’altro (o anche l’uno con l’altro)”

    Che mi sembra una definizone ritagliata ad hoc per il nostro argomento in discussione.

    Che ne dice?

  11. Il Presidente non è affatto “vincolato” nella scelta del Presidente incaricato. Ma non avrebbe senso scegliere qualcuno che sa già non avrà la fiducia del Parlamento (salvo casi spe-ciali come l’attuale). Lei è vincolato a comprare la benzina, se vuole andare in auto? Certo no. Ma poi dovrà fare a meno di andare dove voleva andare. “Vincolato” è un termine sbagliato. Si doveva scrivere: “ovviamente ha interesse”.
    Che il Segretario Generale dia notizia della cosa è prassi, non dovere costituzionale. Bisogna distinguere le due cose.
    Certo che il PdR non può interferire nell’attività del Presidente incaricato (Pi). Nessun potere la Costituzione gli attribuisce al riguardo. Ma scegliere Savona non è una DECISIONE del Pi, è una proposta che egli fa al PdR. Il quale può rifiutarla, se no non sarebbe una proposta (Art.92, 2 Cost.).
    Comunque, sarà un caso, ma sto scrivendo un articolo su questo argomento. Ne parliamo appena lo metto nel blog.

  12. Salvini : “Al voto il prima possibile ma non a fine luglio perché ci sono le sacrosante ferie degli italiani”. Gli investitori sono avvertiti: prima le ferie, poi il default. Chiaro ?

  13. Tante belle analisi, ma nessuno prova a fare delle considerazioni sull’ attuale stato della democrazia? Il presidente della Repubblica, che sia Mattarella o chiunque altro, ha questo potere per Costituzione, ma e’ proprio questo potere che fa dubitare dell’ efficacia della democrazia cosi’ “ingegnerizzata”” in Italia. Mattarella e’ stato eletto dal Parlamento dimissionato e rimesso in discussione con nuove elezioni in cui il PD da maggioritario e’ stato ridotto con le pezze al culo. Ora sembra che l’ unico governo possibile sia uno che comunque suffragi le politiche del PD che infatti si e’ prontamente stretto intorno al Presidente Mattattarella. Qundi la sintesi e’: “italiano, vota chi ti pare, ma alla fine le politiche sono queste e la nave deve andare in questa direzione”. Per fare la propria politica quindi si deve capitare nel ciclo di legislazione in cui si elegge il presidente che quindi non potra’ piu’ essere (mai bevuta questa favola) arbitro discreto, imparziale e superpartes. Come salirebbe sul palco ugnuno di noi a parlare ai concittadini per chiedere un voto se poi le proprie politiche possono essere censurate?

    Ho letto opinioni espresse anche recentemente dal prof. Gianni Pardo sul fatto che gli italiani debbano poter fare anche scelte disastrose per esercitarsi in democrazia. Del resto se gli svizzeri (che raramente prendo a modello) sono capaci di auto aumentarsi le tasse con referendum e’ perche’ hanno fatto molto piu’ esercizio di democrazia di noi. Si impara battendo il naso, altrimenti saremo sempre dei minorati sotto tutela.

    Io non interpreterei la Costituzione come un testo Sacro dato da Dio a Mose’ e scritto con infinita saggezza ed indiscutibile: Se anche e’ un potere costituzionale, e’ un potere che quando termina la cortesia istituzionale si fa sentire come lo strattone di un guinzaglio.

  14. “Ora sembra che l’ unico governo possibile sia uno che comunque suffragi le politiche del PD che infatti si e’ prontamente stretto intorno al Presidente Mattattarella.”

    Mi scusi Roberto, ma non riesco a capire. Vuol dire che solo Savona poteva fare una politica alternativa a quella del PD ? Giorgetti o qualsiasi altro no ? E se per ipotesi, solo per argomentare, Savona fosse stato nominato ministro e subito dopo fosse passato a miglior vita, il governo Conte ..si sarebbe dovuto dimettere per sopravvenuta incapacità a governare ?

  15. Edoardo, sono sorpreso.

    Savona e’ stato escluso perche si chiama Savona? Perche puzza? Per le sue opinioni pregresse sull’ Euro? Il presidente si e’ avvalso di un potere che ha e che e’ quello di dire: “questo no proponi altro,… questo no proponi altro,….” quindi di fatto il governo lo fa lui il che e’ perfettamente Costituzionale. La mia considerazione era sull’ efficacia di tale Costituzione di realizzare una autentica democrazia e non una scheneggiata. Dato che il governo deve essere nelle grazie del presidente eletto da precedente parlamento tutte le idee promosse nelle campagne elettorali e tutte le energie profuse sono inutili. Se il governo non e’ pro Euro non si fa.

    Comunque voglio subito abbandonare la spocchia di chi si propone come persona obiettiva: io ho votato Lega.

  16. Ma quel default? L’Italia non è la Grecia. E gli indici di “povertà” valgono per quel che valgono. S’è visto all’ultimo ponte di Pasqua, con un “esodo” di vacanzieri quasi doppio rispetto al 2017.

    L’Italia avrà pure il 2° debito pubblico per 2.300 mld, ma ha uno dei più alti tassi di risparmio privato al mondo depositato in liquidi o titoli a rischio 0 per 4.000 mld – al netto dei debiti per mutui – nonché il 5° più alto tasso europeo di proprietà immobiliare (l’80% ca. degli italiani vive in casa di proprietà) per un controvalore di altrettanti 4.000 mld di €. –

    Secondo i dati aggiornati al 201, infatti, la Romania è il primo Paese della lista, con la quasi totalità di persone che vivono in case di proprietà. A seguire la Spagna (77,7%), la Grecia (75,8%), il Portogallo (74,2%) e il nostro Paese (73,0%). Sarà un caso ma sono tutti paesi neolatini e/o mediterranei, alla faccia ddi anglosassoni e vikinghi.

    Per gli occhiuti mercati esteri (escluse le asservite e famigerate agenzie di rating, al servizio dei vari Soros) queste sono garanzie. Nulla cale che siano roba privata, visto che è proprio la forma politica di governo che permetterebbe di metterci sopra le mani. Voi preferireste prestare soldi ad una azienda i cui soci fossero nullatenenti o ad una in cui fossero per la maggio parte possidenti? Domanda numero 1.

    Domanda n. 2: perché credete che i comunisti e loro sodali vogliano la patrimoniale?
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    https://www.idealista.it/news/immobiliare/residenziale/2015/09/07/117581-percentuale-proprietari-di-casa-in-europa
    https://www.eticasgr.it/blog/risparmio-degli-italiani/

  17. Salvini: “Non serve un referendum. Se la Lega andrà al governo noi usciamo”
    https://www.youtube.com/watch?v=Tl_rYPGlsjw

    Salvini sa perfettamente che per uscire dall’euro in un fine settimana , come previsto dal piano B di Savona, c’è bisogno di un Decreto Legge che per entrare in vigore deve essere firmato dal PdR e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale. L’altra possibilità è presentare in Parlamento un disegno di legge che preveda tempi e modalità di uscita dall’euro e che nel caso fosse approvato per entrare in vigore avrebbe sempre bisogno della firma del PdR. Non mi soffermo sulle conseguenze che avrebbe questa seconda procedura perché non è difficile immaginare cosa avverrebe ai nostri titoli mentre in Parlamento si discute.
    Se questi sono i presupposti ed essendo nota la contrarietà del PdR ad un’uscita dell’euro vien da chiedersi a cosa mira Salvini ? A creare una situazione tale per cui l’uscita dall’euro diventa inevitabile, obbligata.

  18. Signor Eduardo, ma per favore!!!

    Quella dichiarazione è estrapolata da un’intervista di due anni fa (prima del referendum) ed è stata strumentalizzata dai propagandisti di un PD, allora in mano a un Renzi ancora felicemente regnante.

    Come diceva James Russel Lowell, solo i morti e gli stupidi non cambiano mai opinione e, in una gara ideale tra Renzi e Salvini, mi darà atto che il primo è restato un tantino indietro, mentre il secondo, riportando un qualche successo, ha dimostrato che in questi due anni la sua opinione è notevolmente cambiata ed adeguata alla realtà.

  19. Lei dice che Salvini ha cambiato opinione, tanto è vero che ha arruolando Borghi e Bagnai tra le sue truppe. No comment.

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