GRIGIO PIU’ NERO NON DA’ BIANCO

Ero giovane, quando è uscito il film di Hitchcock “Psycho”, e sono stato avvertito: “Stai attento, è un film bellissimo ma terribile. C’è addirittura chi sviene per l’emozione. E poi il finale è del tutto imprevedibile”.
La proiezione confermò le indicazioni ricevute, ma l’imprevisto fu la mia delusione: l’epilogo non mi sembrava razionale. Era un modo di risolvere un “mystery” uscendo dalla verosimiglianza. Come se in un romanzo di Agatha Christie alla fine si scoprisse che la vittima è stata uccisa da un licantropo.
Lo so che Hitchcock è uno straordinario genio del cinema e del giallo, e tale l’ho stimato anch’io, che ho molto goduto dei suoi film. Ma su Psycho non ho cambiato opinione. C’è un limite a tutto. Come disse Napoleone, “Dal sublime al ridicolo, non c’è che un passo”. E nello stesso modo, tra la suprema ammirazione per la soluzione del mistero e il sorriso di sarcasmo per la trovata insulsa, c’è meno di un passo.
La considerazione non vale soltanto nell’arte. Quando una situazione reale si ingarbuglia sempre più, è vano sperare che la soluzione possa essere positiva e brillante. È raro che dall’affastellarsi delle negatività possa nascere la positività. La maggior parte delle volte, come è normale, dalla confusione nasce un esito abborracciato, scomposto e largamente sgradevole. Proprio a proposito di Napoleone basta del resto ricordare come si passò da una situazione in cui si era ubriachi di egualitarismo, di democrazia e di laicismo, agli eccessi selvaggi del Terrore e fino a sfociare in un’autocrazia che non si contentò di chiamarsi monarchia ma addirittura Impero. Una farsa grandiosa in cui un ex tenente d’artiglieria si fece incoronare dal Papa, o più esattamente si incoronò da sé in presenza del Papa, reputato soltanto un utile ornamento per tale cerimonia.
A tutto ciò si pensa – fatte le dovute differenze di scala fra i giganti e i nani – guardando alla situazione politico-economica italiana. Convergono in questo 2019 tanti di quei problemi in attesa di soluzione, con tanti personaggi in conflitto, che proprio non si riesce ad immaginare una soluzione salvifica. Non esiste nessuna spada che possa tranciare questo nodo di Gordio. In primo luogo perché i problemi sono obiettivi, e questi richiedono soluzioni obiettive, che non si intravvedono. La nostra situazione economica, il nostro debito pubblico, gli impegni presi con le “clausole di salvaguardia”, il nostro fisco eccessivamente pesante, le difficoltà che hanno le nostre imprese per sopravvivere e, non ne parliamo neppure, per far fronte alla concorrenza, sono tutti fattori che non si possono esorcizzare.
I nostri governanti non sono dei geni – non mi strapazzo per dimostrarlo – ma, quand’anche lo fossero, non potrebbero far niente. E per giunta, dimentichi del resto del mondo, essi non fanno che litigare. Non si accorgono di non essere in grado di risolvere i problemi che li attendono, ma quel ch’è peggio sembrano non rendersi conto della loro esistenza. Come i bambini viziati dicono: “E se arriva l’Uomo Nero io gli do un pugno sul muso”. Continuano a “parlare a spiovere”, come pare dicano a Napoli, non solo complicando la situazione politica fra loro, ma facendo impennare lo spread, tornato nei dintorni dei trecento punti. Quel livello che già l’anno scorso li spinse a cambiare la legge di stabilità. Allora le autorità europee li spinsero a tornare indietro con la coda fra le gambe, ma il peggio è che, cinque mesi dopo, siamo nella stessa situazione di prima: debito che continua ad aumentare, recessione, economia asfittica e spread che sale. E per giunta piove, direbbe Groucho Marx.
Essere ottimisti in questo caso sarebbe come esserlo mentre il Titanic a poco a poco affonda e non ci sono scialuppe per tutti. Bisognerebbe essere capaci di sperare che l’iceberg si trasformi in un’enorme carrozza di Cenerentola, che salva quasi duemila persone.
Rimane soltanto un dubbio: è meglio avere gli occhi aperti e capire ciò che sta succedendo, o essere degli imbecilli incoscienti? Di quelli che, quando infine non possono negare il pericolo, continuano a sperare che “una soluzione si troverà”.
Come se a Dio dovesse “parere brutto” far soffrire quei bravi ragazzi degli italiani.
Gianni Pardo, giannipardo1@gmail.com

GRIGIO PIU’ NERO NON DA’ BIANCOultima modifica: 2019-05-16T10:40:49+02:00da gianni.pardo
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Un pensiero su “GRIGIO PIU’ NERO NON DA’ BIANCO

  1. In questo commento manca l’ipotesi che a me pare la più probabile: la Lega vuole uscire dall’euro e ritornare alla liretta. Ma non lo può fare per via parlamentare, perché non ha i voti, può solo creare le condizioni perché la permanenza nell’euro diventi insostenibile, cioè creando ” l’incidente ” :
    far lievitare i tassi di interesse con dichiarazioni irresponsabili in modo da rendere insostenibile il servizio del debito per arrivare al default . Poi darà la colpa alla BCE e ai burocrati di Bruxelles. A me sembra un copione già scritto.

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