LA CRISI VISTA DAL POPOLO

Poemi come la Divina Commedia o l’Orlando Furioso sono lineari: cioè si prestano ad una sola lettura. La prima è – sulla linea dei precedenti “Tesoretti” – una sorta di summa storica, politica e, ovviamente, teologica. Il “Furioso” è invece il riconoscimento della fine dell’epopea cavalleresca, ormai rivissuta in termini umoristici. Invece ci sono delle opere che si prestano a diversi livelli di lettura. Per non parlare di Molière, così spesso a cavallo tra la farsa e la critica di costume, Gulliver e “Il Piccolo Principe” sono tutt’altro che personaggi di fiaba, come pensano i bambini. O, almeno, lo sono per i bambini (ed è questa la “lettura di base”) mentre per i lettori adulti si tratta di ben altro.
Il fenomeno della doppia lettura riguarda anche la vita democratica, con conseguenze importantissime. In politica è come se il giudizio dei bambini, essendo più numerosi degli adulti, pesasse di più di quello dei competenti. Qui “Il Piccolo Principe” sarebbe soltanto una favola colorata e un po’ strampalata, non diversamente da “Alice nel Paese delle Meraviglie”.
I politici, i commentatori, e perfino i cittadini interessati al “Palazzo”, dal momento che si occupano molto di ciò che accade in quel mondo, questo stesso mondo lo studiano a fondo, ne conoscono i protagonisti, ne seguono giornalmente le vicende, e vivono nell’illusione che la nazione ne sappia quasi altrettanto. E spesso non si accorgono di star parlando soltanto fra loro. In realtà, se pure ogni cinque anni i cittadini sono chiamati a votare (e il loro voto vale quanto quello degli ex-ministri), il resto del tempo essi non leggono giornali, non ascoltano i dibattiti politici, e prestano un orecchio distratto persino alle sintesi televisive. Dunque votano “a naso”, per non dire “a pancia”. Ignorano tutte le raffinate analisi. Seguono soltanto le loro simpatie e antipatie, i loro pregiudizi inveterati oppure le ondate emotive che seguono qualche avvenimento. Niente che somigli alla sottile “politologia” dei competenti.
Oggi, ventuno agosto, tutti i giornali sono pieni di un diluvio di commenti sulla caduta del governo, e in particolare sui discorsi fatti in Senato. Ma la grande massa dei cittadini si sarà limitata a commentare: “Che bellezza!” o “Che guaio!”. Secondo i propri pregiudizi. La caciara del Senato – certo seguita per cinque ore soltanto da alcuni eroi sfaccendati – non avrà spostato nulla di un millimetro.
Per dare un possibile esempio di “lettura” di base della storia politica degli ultimi anni, ecco che cosa si potrebbe dire. L’Italia ha subito, dal 2008, una gravissima crisi economica e il popolo ha dato ai governi la colpa di non essere riusciti a risolverla. Così si è sempre più allargata la voglia di buttare tutto all’aria, mandando tutti a casa e cambiando classe politica. Così si è avuto il successo del M5s. Ma quando il Movimento è andato al governo, ha largamente deluso. Non soltanto non ha risolto la crisi, ma l’ha addirittura aggravata. E infatti gli elettori, in tutte le elezioni successive, hanno non ridimensionato, ma addirittura dimezzato il consenso per i Cinque Stelle. Unica luce, in questo disastro, il Ministro dell’Interno. Se pure con insopportabili sbavature di stile, è riuscito nell’impresa impossibile di frenare l’immigrazione irregolare. E, soltanto perché grati di questo risultato, i cittadini lo hanno premiato raddoppiando i consensi per lui e il suo partito.
Ora il governo è caduto. Quale sarà la “lettura di base”? Certo non quella su cui si scervellano i competenti. La gente forse dirà: “Salvini si è stancato di essere contrato per ogni sua iniziativa per fermare l’immigrazione ed ha fatto saltare il tavolo. Ora come finirà?” Difficilmente i molti ne sapranno di più.
La gente attenderà le prossime mosse e a quelle reagirà. Sia il M5s sia il Pd sembrano inclinare verso l’immigrazione selvaggia ma, se questa riprendesse, essi potranno contare su un’impopolarità che li stroncherà, alle prossime elezioni. Allora veramente si rischieranno i pieni poteri a Salvini. Francamente preoccupa questa sordità nei confronti del popolo. Una sordità certificata ancora ieri da Renzi, in Senato.
Per il resto, tutto dipenderà dal governo che sarà in carica nei prossimi mesi. E poiché non si annuncia nulla di buono in materia di pressione fiscale, di prezzi, di reazione delle Borse e delle autorità di Bruxelles, c’è soltanto da incrociare le dita. Non tanto per i partiti politici (tutti) quanto per questa povera Italia.
Gianni Pardo, giannipardo1@gmail.com
21 agosto 2019

LA CRISI VISTA DAL POPOLOultima modifica: 2019-08-21T11:52:53+02:00da gianni.pardo
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2 pensieri su “LA CRISI VISTA DAL POPOLO

  1. https://pagellapolitica.it/dichiarazioni/8364/salvini-sbaglia-i-numeri-sullaccoglienza-dei-migranti
    Poi, ognuno è libero di tenersi i propri preconcetti, chiarendo però a se stesso che sono i PROPRI preconcetti.
    Un merito si può riconoscere a Salvini, sull’argomento: di aver posto, “violentemente”, il tema nell’agenda politica dell’UE. Peccato che per i modi, i tempi della “imposizione” sul tavolo, l’assenza di alternative proposte rispetto alla gestione “muscolare” (https://www.linkiesta.it/it/article/2019/08/06/decreto-sicurezza-bis-conversione-legge/43131/), l’assenza al tavolo delle analisi e dello studio di soluzioni (https://data2.unhcr.org/en/situations/mediterranean#_ga=2.268316038.926567758.1562268898-23663798.1562268898; https://pagellapolitica.it/dichiarazioni/8304/salvini-sbaglia-ancora-sui-morti-in-mare), l’errore da “ubriaco” nella ricerca di “compagni di viaggio” nell’UE, hanno dimostrato che per lui i migranti non sono un “problema” o una questione, ma anzi una “risorsa”. E a quanto pare ci è riuscito mirabilmente, proprio per i motivi indicati nell’articolo. Perdendo quindi un’occasione per evidenziare l’ipocrisia di alcuni Paesi UE (https://www.linkiesta.it/it/article/2019/08/09/frontex-macchina-deportazioni-migranti-rimpatri/43166/); ma per fare questo occorre avere autorevolezza morale e politica, cose di cui Salvini è totalmente privo.

  2. “La caciara del Senato – certo seguita per cinque ore soltanto da alcuni eroi sfaccendati …” ebbene sì, lo ammetto, sono uno di quegli eroi sfaccendati (anche un po’ masochista): e infatti non mi limito ai dibattiti in diretta webTv, ma seguo anche i programmi in cui politici e giornalisti si confrontano e cerco continuamente notizie e commenti su internet.
    Però confesso che non comprendo il commento del sig. Roberto S. che evidentemente non ama Salvini e i suoi elettori. Mi ricordo che già negli anni ’90 si parlava di immigrazione senza controllo (dai paesi dell’est): quasi trentanni non sono stati sufficienti per trovare una soluzione? Non sarà forse che la soluzione è la NON soluzione? Gli schiavi in agricoltura sono indispensabili, come anche i numerosi muratori rumeni a cui le imprese subappaltano i lavori, il consumo di droghe è cresciuto in modo esponenziale, la malavita ha bisogno di manodopera, e i milioni di italiani che vogliono prostitute a prezzi low cost, dove li mettiamo? per non parlare dei pedofili, anche loro hanno le loro esigenze … meno male che tanti bravi genitori vendono i loro bambini che spediscono come “minori non accompagnati” (se non si capisce, sottolineo che questo è sarcasmo) ecc. ecc.
    Nessun problema, prima ancora del nuovo governo e prima che l’Unione europea riunisca una commissione per incominciare a studiare il fenomeno, i ministri come la Trenta e i PM come Patronaggio risolveranno il problema, piaccia o non piaccia ai cittadini elettori (ma con la benedizione dei piddini, bergogliani e dintorni, che vedranno rifiorire le loro coop di accoglienza, altro che assumere poliziotti, fascista di un Salvini!). Se i calcoli dei 5stelle e dei democratici (si fa per dire) sono esatti, non si andrà al voto fino al 2023 e nel frattempo tante cose possono succedere, una certamente sarà la perdita del consenso di Salvini che avrà problemi personali con la “giustizia” e dovrà disinteressarsi delle centinaia di migliaia di africani e asiatici che entreranno liberamente e prepotentemente nel nostro paese, dovendo lui, il truce, interessarsi della propria difesa. Vedere quello che hanno fatto a Formigoni dovrebbe impensierirlo non poco. Io ho la stessa età del Celeste ma non mi sento in colpa nei confronti delle nuove generazioni: quello che sta succedendo è interamente responsabilità dell’attuale “classe dirigente”. Che il diavolo se li porti.
    Però ridadisco che noi vecchi abbiamo visto tempi anche peggiori di quelli attuali e quelli di noi che avevano le capacità, la voglia e l’ambizione sono riusciti a costruirsi una vita soddisfacente, vivendo onestamente e pagando tasse e contributi. Ci provassero anche i giovanotti di oggi, se sono capaci.
    ps. mi scusi, professore, il lungo sfogo.

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