HARRY E MEGHAN

Il gossip è odioso per temperamento a chi è riservato. Chi non desidera che gli altri mettano il naso nei suoi affari, sente una sorta di repulsione all’idea di mettere il naso negli affari altrui.
Il gossip è tanto più sciocco quanto meno la vicenda può avere un significato “universale”, intendendo per universale “capace di servire da insegnamento per tutti”. Che importanza può avere che il mio vicino di casa sia solo perché sfortunato in amore o perché omosessuale?.
Viceversa le vicende di Cesare e Cleopatra, e poi di Marco Antonio e Cleopatra, non sono affatto gossip. Ambedue le vicende hanno rischiato di spostare verso est il centro di quella che, in quel tempo, era la “politica mondiale”, e molto ci insegnano sul potere di una donna eccezionale. Ma fondamentale è ciò che esse riflettono della mentalità romana in materia di sesso e amore. Se fossero state una semplice vicenda di sesso, i cives se ne sarebbero totalmente disinteressati. Se invece il caput Romae, a sua volta caput mundi, si sdraiava ai piedi di una greca affascinante, pronto ad orientalizzarsi per lei e a dimenticare Roma, allora l’odio per quella donna poteva divenire assassino. Per noi l’ostilità romana per Cleopatra urta contro tutto ciò che ci ha insegnato Hollywood. Per i romani un uomo che cedeva tanto ai sentimenti rischiava di non essere stimabile e neppure affidabile per la Repubblica.
Un diverso significato ha avuto la vicenda di Edoardo VIII e Wally Simpson. Qui si è avuta la ragion di Stato da una parte (con una disapprovazione molto vicina al disprezzo per il re e un’ostilità selvaggia contro la donna) e il punto di vista romantico popolare. Un uomo che rinunzia al trono per amore di una donna, ma che bella storia! E infatti essa ha fatto sognare e sdilinquire milioni e milioni di donne. Oltre che ottenere i titoli dei giornali per decenni.
A questo punto – si parva licet componere magnis, come scriveva Virgilio – cioè se si possono comparare le cose piccole e le grandi, si è tentati di parlare della vicenda di Harry Windsor e della duchessa di Sussex. Ma duchessa più o meno come io sono Duke of Aetnaland.
La vicenda di questi due giovani dovrebbe rientrare di diritto fra quelle senza importanza, se non fosse che essa sembra costruita apposta per fallire. Mogli e buoi dei Paesi tuoi, si dice. E, per molto tempo di questo prinicipio ho riso. La mia prima moglie è stata una francese e, per quasi vent’anni, mai abbiamo avuto un problema di nazionalità. Ma non per questo va sottovalutato il proverbio. Per noi la differenza di nazionalità non era una problema perché lei era figlia di un artigiano ed io di un maestro elementare. La sua famiglia era piccolo borghese ed anche la mia lo era. Lei si trovava benissimo in Italia, io in Francia ero di casa. Avevamo nolte passioni in comune e quand’anche non ci fossimo messi insieme, eravamo destinati ad essere amici. Ma Harry e Meghan? Il caso che sembra scelto per rappresentare l’opposto.
I due non hanno in comune nemmeno la lingua. Credo sia stato George Bernard Shaw a scrivere che “Britain and the States” sono due nazioni “separate dalla stessa lingua”. Un americano apre bocca sul suolo inglese, confessa la sua “americanità”, con una connotazione di “sbracamento linguistico”, quando non di volgarità. Un inglese che apre bocca sul suolo americano non solo dimostra di essere inglese ma appare sostenuto, scostante, presuntuoso e vagamente ridicolo. Ma questo è il meno. Incompatibili sono i due condizionamenti.
Io ero pieno di rispetto per la Francia e mia moglie era piena di simpatia per una nazione che l’aveva accolta affettuosamente. Ma qui si scontrano due nazionalità imperiali che non possono nascondersi il proprio sentimento di superiorità. Gli inglesi considerano gli americani degli arricchiti che si sono montati la testa, gli americani considerano gli inglesi dei sopravvissuti che non contano niente ed hanno lo stesso la puzza sotto il naso. Quando va bene, si prendono benevolmente reciprocamente in giro, ma nella vita coniugale la benevolenza è messa a dura prova.
E non è tutto. La distanza fra questi coniugi è superiore a quella di due normali “commoner” (non nobili). Che lo sappia o no, Harry parla la lingua inglese più elitaria (il Queen’s English) lei è un’attricetta di Los Angeles. Lui avrà un’educazione formale e rigida (per non dire regale), lei sarà “informal” come tutti gli americani. È per questo che ho ironizzato sul titolo di duchessa. Non si diviene veri duchi o vere duchesse perché si è ricevuto il titolo, si diviene tali perché figli di duchi e duchesse, e vissuti come tali dalla nascita. Infatti il capostipite è magari un soldataccio primitivo e brutale, mentre l’ultimo duca è magari uno smidollato, ma come comportamento è un vero duca.
Finché si è giovani e innamorati (almeno uno, presumo Harry) tolleranza e passione prevalgono su tutto, ma presto su di esse prevale la prosa quotidiana. Col tempo vengono a galla tutte le differenze, tutte le incompatibilità, tutte le “evidenze” di segno diverso, cioè le conseguenze di due educazioni e di due civiltà diverse.
Non bastasse, i due hanno l’aria di poter cumulare i vantaggi di essere “regali” e “connoner”. Infatti hanno avuto l’aria di poter monetizzare per sempre il fatto di essere lui un principe e lei una brunetta interessante. Invece alla lunga i media potrebbero stancarsi di questi due nullafacenti che al massimo offrono qualche dichiarazione che mette in imbarazzo la regina. Ma dura? Oggi quella saggia nonna, più preoccupata dell’intangibilità della corona che della sua legittima irritazione, rilascia dichiarazioni concilianti e addirittura affettuose. Ma il giorno in cui il sovrano si chiamerà William, Harry è sicuro che avrà una comoda fonte di reddito? Soprattutto se si permetterà di criticare la corona? Ha mai provato a lavorare? Meghan ci ha provato, ma oggi sembra molto a suo agio nella parte della duchessa che si fa servire. Come la metteranno, dal punto di vista economico?
La mia opinione è che né Harry né Meghan hanno adeguatamente misurato la loro distanza. Inoltre essi non sembrano avere il ferreo controllo di sé che ebbero Edoardo VIII e Wally Simpson. E se si giocheranno la simpatia delle massaie, c’è il rischio che i media li facciano a pezzi.
Io li vedo come due ragazzi che hanno rubato le chiavi della Porsche a papà e vogliono vedere quanto corre quella macchina su strade normali. Speriamo che siano assicurati.
Gianni Pardo giannipardo1@gmail.com
12 marzo 2021

HARRY E MEGHANultima modifica: 2021-03-13T09:59:44+01:00da gianni.pardo
Reposta per primo quest’articolo

2 pensieri su “HARRY E MEGHAN

  1. Secondo me la campagna mediale in favore di questa coppia, come Lei dice giustamente totalmente inutile, su apparentemente tutti i giornali fa pure parte della decostruzione del “vecchio” mondo. Quindi non si tratta solo di Gossip. Harry non ha letto bene le istruzioni die Coudenhove-Kalergi, oppure ha voluto saltare uno o due gradini.

I commenti sono chiusi.