QUESTIONI LINGUISTICHE

Un lettore chiede se l’espressione “”ci sono molte ragazze impedite di lavorare” sia corretta. Effettivamente, il verbo impedire è transitivo ma lo Zingarelli, dopo averlo affermato, fornisce lo schema “qualcosa a qualcuno”. Cioè “impedire” accetta come complemento oggetto una cosa, per esempio:  “impedisco l’ingresso”, ma non una persona, e infatti devo dire: “impedisco a qualcuno di entrare”.  La frase citata dal lettore fa pensare a forme inglesi come “I’ve been told”, “io sono stato detto” invece di “mi è stato detto”. La frase corretta è: “Ci sono molte ragazze cui è impedito di lavorare”.
Perché “fa” non ha mai l’accento? Perché anche nelle espressioni temporali (“un anno fa”), è voce del verbo fare. “Fa un anno che ti ho conosciuto” e dunque “ti ho conosciuto un anno fa”. Quanto alla nota musicale, non è affatto verbo ma la prima sillaba di “famuli” per la sequenza che ha dato i nomi alle note: ut queant laxis resonare fibris mira gestorum famuli tuorum solve polluti labii reatum Sancte Ioannes. In seguito ut è divenuto do (ma non in Francia) e Sa è divenuto si. In Germania si usano le lettere dell’alfabeto, ABCDEFG, partendo da la e non da do.
“Dare del lei” è perfettamente italiano. In tedesco esistono addirittura due verbi specifici, “duzen”, dare del tu, e “siezen”, dare del lei.
Per “toccare ferro” (ma qualcuno usa “toccare legno”), azzardo una spiegazione tra l’umoristico e l’indecente. Per scaramanzia qualcuno si tocca i genitali e poi, con omerica e speranzosa esagerazione, per non fare un gesto inelegante, parla di ferro.
L’uso di “e/o” è antipatico ma in qualche caso l’artificio potrebbe essere utile per la sua brevità. Diversamente, nei casi veramente dubbi, bisognerebbe scrivere, tra parentesi, dopo la coppia di concetti, “ambedue o uno dei due”.

QUESTIONI LINGUISTICHEultima modifica: 2009-04-27T10:45:00+02:00da gianni.pardo
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3 pensieri su “QUESTIONI LINGUISTICHE

  1. Caro Agenor,
    ha ragione, ho corretto.
    Ma la cosa più divertente è che, distrattamente, avevo scrivvo “voce del berbo essere”. Accortomi dell’errore, ho corretto l’errore, sempre distrattamente, con un altro errore.
    Quand’ero giovane mi arrabbiavo con me stesso, per queste cose. Ora non più. So di essere senza rimedio.

  2. Lei non ci crederà , ma io avevo creduto a lei !!! Quel ” tutto avrei pensato meno che al verbo avere ” , non era ironico , ma di sorpresa :):) . Beh , oggi
    è una bella giornata , ho corretto Pardo in questioni linguistiche . Non ci posso credere !!

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