LA MORALE SESSUALE

LA MORALE SESSUALE
“Esistono differenze fra maschio e femmina?” Certo che sì. Ma appena uno si mette ad enumerare le differenze, passa per un selvaggio, per un conservatore, per un antifemminista e chissà che altro ancora. Magari per John Wayne. Per questo è bene partire umilmente dall’etologia. A differenza della morale, la scienza non tende tanto ad approvare o disapprovare la realtà quanto ad identificarla.
Per esempio, perché ci sono più violenze domestiche sulle donne che sugli uomini? Semplicemente perché l’uomo è più forte dal punto di vista muscolare. Ed ha tendenza ad approfittarne. Ah, il vigliacco! Ah, il mostro! Giusto: ma la deprecazione non annulla il fenomeno. La differenza muscolare fra uomo e donna esiste.
Partendo da una considerazione di questo genere si comprende che non basta predicare la mansuetudine, bisogna controbilanciare le cattive tendenze maschili. Le mogli maltrattate non dovrebbero arretrare dinanzi alla prospettiva di far fare al violento qualche mese di carcere. In questo sostenute da tutto il parentado. Il buon nome della famiglia vale meno dell’integrità fisica.
Già questa differenza muscolare ha riflessi “morali”. Dal momento che l’uomo è capace di essere questo vigliacco e questo mostro è bene che una donna non passeggi da sola, vestita in maniera provocante, in una stradina buia del porto. E qui si cominceranno a sentire le proteste delle femministe. “Lei, con l’aria di difendere le donne, limita la loro libertà, le condanna a stare in casa a fare la calza o ad uscire accompagnate”.
Nonsense, direbbero gli inglesi: stupidaggini. Se quella sacrosanta libertà deve essere pagata con uno stupro, non si può essere d’accordo: l’incolumità vale più dei principi generali. O le femministe credono che la donna percossa e violentata sia comunque contenta di avere fruito della propria libertà? Che l’esercitino loro, quella libertà: a nostra figlia consigliamo di non andare.
Il drogato, l’imbecille, il violento, il criminale sono dei selvaggi. Per loro, una donna molto attraente è una che chiede sesso, una puttana, e loro l’ “accontentano”. Lei non si rispetta? E loro non la rispettano: se no, perché la parola “puttana” sarebbe un insulto? Ragionamento discutibile: ma da discutere in un vicolo del porto, di notte?
Una seconda, fondamentale differenza fra uomo e donna è il fatto che la donna partorisce e l’uomo no.  L’istinto materno esiste, quello paterno chissà. Fra gli uccelli esistono  casi di devozione paterna assolutamente ammirevoli, ma fra i mammiferi, ed in particolare fra i primati (il nostro parentado), le cose vanno tanto diversamente che ci si può chiedere se nell’uomo la responsabilità del capo famiglia non sia un portato culturale e cosciente. Le nostre cure parentali durano molto a lungo e il maschio si rende conto che la donna non sarebbe in grado di assicurarle da sola. Ma la molla istintuale del maschio è molto meno forte.
Queste ed altre simili considerazioni spiegano perché la morale sessuale è diversa fra la donna e l’uomo. Questi ha tendenza a diffondere i propri geni, ingravidando magari venti femmine, mentre le venti femmine sanno che, dopo, egli non sarebbe in grado di assicurare a tutte loro la necessaria collaborazione. Nasce da questo la giustificatissima tendenza alla coppia stabile, nella donna. Spinta dall’istinto di conservazione della specie lei cerca un maschio tutto per sé e soltanto per sé. È questa la base della gelosia e perfino di quella filosofia ottocentesca per cui certe donne dicevano: “Sì, lo so, mio marito va con altre donne, ma torna sempre da me e dai suoi figli”. Le cure parentali erano assicurate.
La morale sessuale è in origine femminile. Per la sopravvivenza dei propri geni, l’uomo ha interesse alla massimizzazione degli accoppiamenti, la donna invece, essendo in grado di far sviluppare un solo uovo – il proprio – investe tutto il suo capitale su di esso. E su un solo maschio. La parità fra uomo e donna è assolutamente dovuta in campo intellettuale, lavorativo, giuridico ma, su base scientifica, in campo sessuale è una stupidaggine.
L’uomo che aderisce alla morale sessuale femminile non è però disposto a spendersi per la perpetuazione dei geni altrui. Da questo nasce la gelosia maschile: è suprema ignominia – e fallimento dell’interesse alla perpetuazione dei propri geni – allevare dei bastardi.
Questo punto di vista non è certo l’unico possibile. Ma non si può dimenticare che, per quanti cambiamenti e progressi sociali si possano ipotizzare, alla fine sarà sempre  e solo la donna ad avere l’utero.
Gianni Pardo, giannipardo@libero.it
Sarò assente per tre-quattro settimane, dal 3 luglio.
1 luglio 2009

LA MORALE SESSUALEultima modifica: 2009-07-01T18:13:46+02:00da gianni.pardo
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