QUESTIONI LINGUISTICHE

Gentile signora clio, se lei è riuscita a leggere Montaigne in edizione originale – parlo di quella del Cinquecento – mi cavo il cappello, dinanzi a lei. Mi permetto di sospettare che lei abbia avuto per le mani un’edizione “modernizzata”. Comunque Montaigne vale la pena, in qualunque versione. Il suo tentativo di tradurre le poesie – mi scusi la franchezza – era destinato al fallimento e se ci ha provato è perché, in buona fede, reputava la cosa non tanto difficile quanto in realtà è. Anzi, non è difficile: è impossibile. Anche quando ci provano grandi poeti, il risultato è peggio che discutibile. In sintesi: la musicalità di Baudelaire o di Verlaine sono del tutto intraducibili. Se ne può tradurre solo – pedestremente, e senza pretese – il senso. Solo per dare un’idea di ciò di cui parlano: ma per il resto! Basterebbe il fatto che le parole hanno suoni, lunghezza, connotazioni diverse, passando da una lingua all’altra. Il fatto che lei si sia accorta subito della difficoltà dell’impresa depone a suo favore: dimostra sensibilità per le lingue e vera cultura.
La perplessità di Mary Lou per il fatto che la parola “nota” è femminile e le singole note sono maschili non ha ragion d’essere. Diversamente dato che scarpa è il termine generale e stivale un termine particolare dovremmo dire “la stivala”? La “sandala”?
Salire le scale è perfettamente corretto perché “salire” è anche transitivo in espressioni particolari. Prova ne sia che lo Zingarelli scrive proprio “salire le scale”, come esempio. Anche vivere, del resto, è intransitivo, e tuttavia si può dire “vivere una vita da cani”. Secondo qualcuno – ma temo un intervento di Fausto Raso – perfino il verbo essere può divenire transitivo se, a chi ci chiede se siamo italiani, rispondiamo “sì, lo sono”. “Lo” qui sarebbe complemento oggetto di essere.

QUESTIONI LINGUISTICHEultima modifica: 2009-08-25T17:53:48+02:00da gianni.pardo
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