SCALFARI TRA CULTURA E SUPERFICIALITA’

Mi sono divertito più volte con Eugenio Scalfari, la cui prosopopea, accoppiata alla superficialità politica, si presta parecchio all’irrisione. Oggi dimostro che non sono un fanatico affermando che il suo ultimo articolo è notevole. Tanto che ne suggerisco la lettura .
Naturalmente non mancano i nei e ne segnalo due.  In primo luogo, chiedendosi quale argomento da trattare, Scalfari cita fra gli altri: “L’omicidio dello sventurato Stefano Cucchi, ucciso a bastonate mentre era affidato ai carabinieri e alla polizia penitenziaria?” Ora può darsi benissimo che quel giovane sia stato ucciso dai carabinieri o dalla polizia, e in questo caso ci auguriamo che i colpevoli siano non solo espulsi dal corpo di appartenenza, ma anche condannati ad un’eternità di anni di carcere. Ma non si può affermare che siano degli omicidi così, senza processo e senza sapere nulla dei fatti. Questa è, ancora una volta, superficialità e bassa demagogia. Ma è vero che Scalfari fruisce della verità infusa e noi no.
In secondo luogo, c’è qualche fastidioso riferimento “mistico”, in contraddizione con la visione laica e da non credente dell’autore. O si crede seriamente, e a tutta la dottrina cattolica, o non si cita Gesù come modello, del quale nulla sappiamo storicamente se non l’esistenza. Questa è superficialità sentimentale.
L’articolo è buono come una pera: purché non si mangi anche il picciolo.
Gianni Pardo, giannipardo@libero.it
1 novembre 2009

SCALFARI TRA CULTURA E SUPERFICIALITA’ultima modifica: 2009-11-01T11:31:17+01:00da gianni.pardo
Reposta per primo quest’articolo