CHI HA ELETTO BERLUSCONI?

L’articolo di Giovanni Sartori di un paio di giorni fa, sul “Corriere della Sera” (“La costituzione immateriale”), dovrebbe essere preso sul serio perché l’autore è un illustre costituzionalista. Scrive dunque nel campo di sua competenza. Purtroppo, la competenza si smussa e a volte si annulla quando la materia entra in conflitto con l’emotività: è questa la ragione per la quale medici ed avvocati non curano o non assistono se stessi o i propri familiari. Perché una maggiore serenità è garanzia di una migliore efficacia professionale. Quella stessa che manca in questo caso a Sartori, che si è lasciato prendere la mano dalla sua antipatia per Silvio Berlusconi.
Egli sostiene che, dicendosi eletto direttamente dagli italiani, l’attuale Premier reputa d’avere “il diritto, in nome del popolo, di sca¬valcare, occorrendo, la vo¬lontà degli organi che non sono eletti dal popolo (tra i quali la Corte costituzionale e il capo dello Stato)”. E questa è una sonora stupidaggine. Se l’ha detta Berlusconi, Sartori farebbe bene ad indicare il riferimento documentale. Ma non l’ha indicato. In realtà questa è la sua propria opinione e fa male ad attribuirla a chi non l’ha.
Poi ci si può chiedere che senso abbia l’affermazione che il Presidente del Consiglio vorrebbe “scavalcare i poteri del Capo dello Stato”. Secondo i termini della nostra Costituzione, il Presidente della Repubblica è poco più di un notaio. Perfino il rifiuto eventuale della firma in calce alle leggi costituirebbe soltanto un ritardo nell’approvazione di esse. Semmai ben altri sono gli avversari di cui Berlusconi amerebbe sbarazzarsi. Chissà, magari quelli che non hanno il diritto di essere avversari di nessuno: come i magistrati.
Leggiamo ancora: “la tesi di fondo di Berlu¬sconi è che lui … e soltan¬to lui è «eletto direttamente dal popolo». Secondo Sartori “l’asser¬zione di fatto è falsa”. E lo dimostra come segue. È vero, dice, che c’era il suo nome sulla scheda, ma Berlusconi ha ottenuto il 28,9% dei voti degli aventi diritto. “Insom¬ma, intorno a un terzo del ‘popolo’ ”, che magari ha votato pensando a Fini o semplicemente in odio alla sinistra. “Fa una bella differenza”. “Dunque –  conclude – la tesi del popolo che si identifica, quantome¬no nella sua maggioranza as¬soluta di almeno il 51%, con un leader che vorrebbe onni¬potente (o quasi), è di fatto falsa”. 
Da questa teoria si deduce che il Presidente degli Stati Uniti non rappresenta il popolo di quel grande Paese e non è da esso eletto. Infatti la percentuale dei votanti è di solito di circa il 50% e dal momento che non sempre si vince con un grande scarto (basti pensare al problema George W.Bush-Al Gore), il Presidente è di fatto designato non da un terzo, ma da un quarto degli elettori. Dunque, secondo Sartori, non può vantarsi di essere stato eletto dal popolo. Tesi che, per un illustre costituzionalista, è veramente notevole.
In realtà, se non abbiamo capito male, Silvio Berlusconi non pretende d’avere i poteri di un dittatore, vuole solo sottolineare che mentre le grandi cariche dello Stato si hanno mediante un’elezione di secondo grado (deputati e senatori che, eletti, eleggono a loro volta il Presidente della Repubblica, per esempio), lui personalmente è come (di questo “come” si riparlerà) se fosse stato eletto direttamente dal popolo. Dunque è assurdo pretendere che stia ai politici (o, peggio, ai magistrati) decidere se sì o no il suo “conflitto d’interessi” o i suoi processi gli impediscano di essere un Presidente del Consiglio. Gli italiani hanno segnato una x su una scheda che portava il suo nome e sapevano per chi votavano. Hanno preferito lui a Veltroni. Non altro.
Rispetto alla congiunzione “come”, basterà dire che nelle elezioni politiche il nome del futuro Premier è indicato nella scheda di ogni partito. Anche di quelli che non hanno nessuna possibilità di vederlo eletto. Dunque il Presidente della Repubblica commetterebbe un grave abuso se non designasse il vincitore. In questo caso egli non opera una scelta, certifica ed ufficializza quella del popolo. Non può fare diversamente. O si crede che il preferito di Giorgio Napolitano sarebbe stato Silvio Berlusconi, se avesse potuto scegliere? E in questo senso si può parlare di “costituzione materiale”.
Sembra strano che sia necessario precisare cose del genere, a proposito dell’articolo di un grande costituzionalista.
Gianni Pardo, giannipardo@libero.it
1 novembre 2009

CHI HA ELETTO BERLUSCONI?ultima modifica: 2009-11-01T19:54:56+01:00da gianni.pardo
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3 pensieri su “CHI HA ELETTO BERLUSCONI?

  1. Ciao, mi chiamo Guido Mastrobuono e sono un cacciatore di articoli per un concorso che si chiama “Concorso Permanente di Parole ed Immagini” e mette a confronto articoli che stimolino una discussione in ambito folisofico, sociale o politico (vedi l’indirizzo http://lavoristi.ning.com/profiles/blogs/concorso-permanente-di-parole ).

    A mio avviso, questo articolo arricchirebbe il nostro concorso e volevo suggerirti di inserirlo.

    Il concorso, in realtà, è una scusa per convincere la gente a metterci a disposizione spunti per la discussione. Noi poi ne parliamo e ci creiamo un’idea nostra sui più svariati argomenti.
    Infatti, la concorrenza tra autori non è una cosa che ci appartiene: noi creiamo nella collaborazione. E dal confronto con gli altri, noi aumentiamo il nostro sapere.
    Comunque la pubblicazione offerta in premio ai vincenti è vera ed effettiva.

    Se lo vorrai, potrai tranquillamente inserire, al piede degli articoli un link al tuo blog cosa che lo renderà più noto e facilmente raggiungibile.

    Un saluto

    Guido Mastrobuono

  2. Ti chiedo un aiuto per mandare Silvio agli Oscar

    Forse qualcuno ricorda l’esordio in tv di Benigni nei panni di un critico cinematografico, in un programma di Renzo Arbore. Nello stesso ruolo abbiamo visto in questi giorni il presidente del consiglio, in un film al cinema Mexico, a Milano. L’apparizione di Silvio Berlusconi come critico cinematografico è uno dei momenti più belli del film, resa anche più gustosa perché recensisce un film di Fellini. E a nostro giudizio, il presidente del consiglio è molto più credibile e interessante di Benigni. Fellini ha vinto 5 oscar, forse troppi. Anche Benigni ha vinto vari Oscar con “La vita è bella”.
    Noi crediamo che Silvio Berlusconi meriti un Oscar come miglior attore non protagonista nel film “Di Me Cosa Ne Sai” di Valerio Jalongo. Purtroppo, quando l’Italia deve nominare i suoi film per l’Oscar, la decisione è sempre influenzata politicamente dalla sinistra o dagli interessi delle grandi produzioni.
    Per questo abbiamo deciso di inviare un appello direttamente all’Academy of Motion Picture Arts and Sciences a Los Angeles per la nomination di Silvio Berlusconi come miglior attore non protagonista nel film “Di Me Cosa Ne Sai” di Valerio Jalongo.
    Se anche tu sei d’accordo sostienici. Diventa fan del gruppo su facebook. Più siamo e più in America ci dovranno ascoltare. Ecco l’appello, tradotto in inglese, che sarà inviato all’Academy insieme all’elenco dei sostenitori del gruppo su facebook.

    “We strongly believe Silvio Berlusconi deserves an oscar nomination
    as a supporting actor in the film “DI ME COSA NE SAI”
    (What do you know about me) directed by Valerio Jalongo.
    His appearance as a film critic is one of the best moment of
    the movie.Unfortunately, when Italy has to nominate his films for
    Academy consideration the decision is influenced by politics and
    by the interests of major production companies. This is why we decided
    to appeal directly to the Academy of Motion Picture Arts and Sciences
    and ask that Silvio Berlusconi be nominated for BEST SUPPORTING
    ACTOR in the film “DI ME COSA NE SAI”
    (What do you know about me) directed by Valerio Jalongo.”

    Ti ringrazio per l’attenzione

    Antonella Colombo

    Per vedere il video: http://www.berlusconixloscar.blogspot.com

  3. Dolente, ho fatto di tutto per cancellarmi da Facebook. Inoltre credo che mai e poi mai l’Academy of Motion Picture and Sciences prenderebbe in considerazione Berlusconi come attore, semplicemente per evitare implicazioni politiche. Temo che la vostra iniziativa non abbia un futuro.ù
    Congratulazioni per la traduzione in inglese: per quello che ne capisco, è perfetta.
    Lieto dell’incontro,
    G.P.

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