IL FUTURO DI BERSANI? IL PASSATO


L’assemblea nazionale del Partito Democratico  è stata la prima, importante “uscita” di Pierluigi Bersani: ed è stata una delusione. Come disse un grande competente di un progetto: “Tutto ciò che è utile è vecchio e tutto ciò che è nuovo è sbagliato”. E qui è sbagliato anche ciò che è vecchio.
La novità sostanziale è l’annullamento del progetto veltroniano dell’unico, grande partito socialdemocratico di sinistra.  Ecco le parole di Bersani: “Saremo un partito che si rivolgerà a tutta l’area del centrosinistra… senza pretese di esclusività… un partito plurale… opereremo per allestire coalizioni democratiche… Questo vale per le forze in Parlamento sia per quelle che non sono in Parlamento”. Tutto estremamente chiaro: si torna all’Ulivo. Immemori delle batoste e delle difficoltà avute.
È un giorno nero, per la sinistra. L’“odio ideologico” per l’Italia berlusconiana fa ignorare al nuovo segretario un dato essenziale: questa Italia esiste e per conquistarla non è una buona ricetta sventolare personaggi come Diliberto, Ferrero ed altri estremisti. Quanto più una simile coalizione si avvicinasse al quaranta per cento, tanto più centinaia di migliaia di italiani andrebbero a cercare un partito risoluto a sbarrarle il passo. Si dimentica che il primo successo di Berlusconi è nato non dalla sua genialità (chi lo conosceva?), ma dall’ignavia di Martinazzoli e dal fatto che Occhetto appariva il sicuro vincente. Certi avversari sono una manna, per i grandi vincitori. Per questo De Gaulle ha detto: “Il potere non lo si conquista, lo si raccatta”.
La carta vincente della sinistra non può essere un partito nostalgico, una fazione acida che non distoglie gli occhi da ideologie del passato che puzzano di miseria e di morte, ma un partito che sia una credibile alternativa pienamente democratica.
Veltroni non ha suggerito di amare Berlusconi: ha solo cercato di far capire che bisognava fargli concorrenza sul suo terreno. Esattamente come Tony Blair non era innamorato di Margaret Thatcher, aveva solo capito che per vincere bisognava fare al Labour una buona iniezione di thatcherismo. Poi, certo,  Walter non è stato all’altezza del proprio progetto, Franceschini l’ha reso un po’ ridicolo e Bersani, vedendo che la medicina del passato prossimo non funziona, crede possa funzionare quella del passato remoto. Così il suo non è “il partito dell’alternativa”, come dice: “è il partito dell’opposizione”. Eterna. L’alternativa si ha quando le due offerte sono realmente comparabili.
Vien poi da sorridere quando lo si sente dire: “Siamo orgogliosi di sentirci costruttori di un partito”. Mentre dalla scissione di Livorno ad Occhetto il partito è stato sempre uno, e si è chiamato Pci, da allora non si fa che cambiare nome e formula. Non si vede di che essere orgogliosi. Il neonato Pd è stato dunque un tale fallimento che è necessario rifondarlo, anzi, costruirlo, come se non esistesse? Contento lui.
Per il resto, business as usual. Formule vuote e benedicenti che non dicono nulla. Per le riforme, “un confronto trasparente nelle sedi proprie, cioè in Parlamento”, senza esporre il programma del Pd. La riforma della giustizia? Sì, ma “a partire dai problemi dei cittadini e non sulle situazioni personali del presidente del Consiglio”. Aria fritta. Dica quali riforme propone il Pd, non quali rifiuta, senza neppure precisarle. La crisi economica? “È bene che il governo ne prenda atto e adotti le misure necessarie”. Ancora una volta: quali?  E Bersani dice queste cose proprio nel giorno in cui la notizia internazionale è che l’Italia è in testa al piccolo movimento di ripresa economica. Per il lavoro? “Servono misure vere”. Di grazia, quali? E con quale copertura? Qui si citano “la politica dei redditi” (formula magica riempibile ad libitum), “soglie minime di reddito” (hai detto niente), “ingresso al lavoro dei giovani” (come se lo Stato potesse inventare posti di lavoro), “uno sguardo sul sistema pensionistico”: ha già dimenticato che il governo Prodi ha cancellato lo scalone Maroni? Infine Bersani riconosce il malessere etico nel partito e chiede maggiori poteri per moralizzarlo. Fa piacere che finisca quella pretesa di “diversità” su cui la sinistra ha tanto speculato, ma dispiace che nel Pd si sia arrivati al punto da essere costretti ad ammettere il fallimento anche in questo campo.
Bersani in totale propone un ritorno al passato e non si accorge che, se Rutelli ed altri lasciano il Pd non è perché gli facciano schifo i comunisti – diversamente non sarebbero stati con loro per tanti anni – è perché in parecchi si sono convinti che, con quegli alleati, non si vince più.
Il nuovo segretario non l’ha capito. Che Dio lo conservi a Berlusconi.
Gianni Pardo, giannipardo@libero.it
7 novembre 2009

IL FUTURO DI BERSANI? IL PASSATOultima modifica: 2009-11-08T08:24:17+01:00da gianni.pardo
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4 pensieri su “IL FUTURO DI BERSANI? IL PASSATO

  1. Caro Pardo, son in completo disaccordo con te per due motivi: sei molto più vicino a Berlusconi di quanto non immagini; ti sei scelto un capo solo perchè ti ha offerto una candidatura. Il PD ha eletto il suo segretario democraticamente. Sarà all’altezza? Vedremo, ma pensare che Rutelli, Calearo e qualche altro abbiano lasciato il PD perchè non convinti della sua nuova linea è un’idea balsana. Se ne sono andati perchè hanno solo perduto consensi e leader
    ship. Non si vive solo di ideologia, ma anche di pragmatismo: Diliberto e Ferrero, con tutto il rispetto, vivono davvero nel passato come ci vivi tu. Io non sono stato mai comunista. Guarda caso sempre democristiano, ma stranamente guarda più a sinistra di te se sinistra significa giustizia sociale, rispetto per i più deboli, uguaglianza, ecc.

  2. Riporto qui i commenti presentu su http://www.pardo.ilcannocchiale perché quel blog è divenuto troppo difficile da aprire. Poi, se il problema persiste, inviterò quegli amici a ragiungermi qui. Ora leggerò il commento di vincenzo e, nel caso, gli rispondero con successivo commento.
    commenti

    # 1 commento di calendula – lasciato il 8/11/2009 alle 12:8
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    “Veltroni non ha suggerito di amare Berlusconi: ha solo cercato di far capire che bisognava fargli concorrenza sul suo terreno.”

    Cioè, ad esempio, proporre Natalì e Brenda alle Pubbliche relazioni o all’assessorato alla cultura della Regione Lazio?
    Proporre, ammesso che Marrazzo abbia commesso reati, un apposito Lodo al Senato della Repubblica?
    Cianciare di milioni di posti di lavoro e beffarsi dei disoccupati?

    # 2 commento di giannipardo – utente certificato lasciato il 8/11/2009 alle 12:14
    ,151.53.155.142
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    Sarebbe sempre stato meglio che proporre lei, calendula.

    # 3 commento di calendula – lasciato il 8/11/2009 alle 12:43
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    Pardo, lei vive nel mondo dei sogni. Ciancia di De Gaulle, di Blair, Thatcher accomunati, in qualche modo, a Berlusconi e non ha capito che questi ha un unico interesse: il proprio e se ne fotte di lei, di me, del popolo, dello Stato.
    Agli occhi di Berlusconi lei non è un cittadino che esprime pareri concordi, è un suo dipendente che riga dritto, punto.

    # 4 commento di il puntiglioso – lasciato il 8/11/2009 alle 12:55
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    caro pardo, sa perché le cose non vanno tanto bene nel nostro paese? perché ci sono milioni e milioni di “calendule”.

    # 5 commento di calendula – lasciato il 8/11/2009 alle 13:5
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    hey puntiglioso, te le ricordi le migliaia di promesse di berlusconi? “meno tasse per tutti”, “più infrastrutture”, “trasporti efficienti”, “milioni di posti di lavoro”, “internet, inglese, impresa”, “meno butocrazia”.
    te le ricordi? io sì.

    # 6 commento di calendula – lasciato il 8/11/2009 alle 13:25
    ,87.16.143.130
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    e poi, ti ricordi chi ha abolito l’odiosa gabella dei costi di ricarica per i telefonini? e ti ricordi chi ha introdotto le norme che favoriscono gli automobilisti e non le assicurazioni in fatto di rc auto? chi tutelava i clienti e non i professionisti in fatto di evasione fiscale (norma poi soppressa proprio da berlusconi)? chi voleva effettivamente liberalizzare l’accesso ad alcune categorie fortemente corporative tipo i tassisti? chi ha introdotto norme per abbassare il prezzo dei farmaci e colpire quest’altra corporazione propria dei farmacisti? chi ha tentato di intaccare il potere economico e discrezionale dei notai?

    berlusconi? naaaaaaa…

    # 7 commento di giannipardo – utente certificato lasciato il 8/11/2009 alle 15:16
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    calendula, nel suo primo post, lei s’è lasciato andare all’irrisione e le ho risposto con la stessa moneta. Ora espone idee, che non condivido, ma sono idee. E ora è benvenuto.
    In questo blog sono invece cancellati i commenti che contengono parolacce o insulti. Non lo dico specialmente per lei, lo dico perché il suo nickname è per me una novità e potrebbe non conoscere gli usi della casa.

    # 8 commento di il puntiglioso – lasciato il 8/11/2009 alle 15:19
    ,151.50.24.189
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    mi elenchi, calendula (le do del lei perché non abbiamo mai mangiato alla stessa tavola), tutto il BENE che ha fatto prodi e con lui tutta la “mancineria” (mi fa senso la parola ‘sinistra’).

    # 9 commento di calendula – lasciato il 8/11/2009 alle 15:31
    ,87.16.150.28
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    http://www.deputatipd.it/XV_Legislatura/AbbiamoFatto/PDF/Governi.pdf

  3. Inserisco innanzi tutto i commenti di altri amici sul blog http://www.pardo.ilcannocchiale, che è divenuto troppo difficile da aprire. Se il problema persiste, li inviterò a raggiungermi qui.
    commenti

    # 1 commento di calendula – lasciato il 8/11/2009 alle 12:8
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    “Veltroni non ha suggerito di amare Berlusconi: ha solo cercato di far capire che bisognava fargli concorrenza sul suo terreno.”

    Cioè, ad esempio, proporre Natalì e Brenda alle Pubbliche relazioni o all’assessorato alla cultura della Regione Lazio?
    Proporre, ammesso che Marrazzo abbia commesso reati, un apposito Lodo al Senato della Repubblica?
    Cianciare di milioni di posti di lavoro e beffarsi dei disoccupati?

    # 2 commento di giannipardo – utente certificato lasciato il 8/11/2009 alle 12:14
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    Sarebbe sempre stato meglio che proporre lei, calendula.

    # 3 commento di calendula – lasciato il 8/11/2009 alle 12:43
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    Pardo, lei vive nel mondo dei sogni. Ciancia di De Gaulle, di Blair, Thatcher accomunati, in qualche modo, a Berlusconi e non ha capito che questi ha un unico interesse: il proprio e se ne fotte di lei, di me, del popolo, dello Stato.
    Agli occhi di Berlusconi lei non è un cittadino che esprime pareri concordi, è un suo dipendente che riga dritto, punto.

    # 4 commento di il puntiglioso – lasciato il 8/11/2009 alle 12:55
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    caro pardo, sa perché le cose non vanno tanto bene nel nostro paese? perché ci sono milioni e milioni di “calendule”.

    # 5 commento di calendula – lasciato il 8/11/2009 alle 13:5
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    hey puntiglioso, te le ricordi le migliaia di promesse di berlusconi? “meno tasse per tutti”, “più infrastrutture”, “trasporti efficienti”, “milioni di posti di lavoro”, “internet, inglese, impresa”, “meno butocrazia”.
    te le ricordi? io sì.

    # 6 commento di calendula – lasciato il 8/11/2009 alle 13:25
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    e poi, ti ricordi chi ha abolito l’odiosa gabella dei costi di ricarica per i telefonini? e ti ricordi chi ha introdotto le norme che favoriscono gli automobilisti e non le assicurazioni in fatto di rc auto? chi tutelava i clienti e non i professionisti in fatto di evasione fiscale (norma poi soppressa proprio da berlusconi)? chi voleva effettivamente liberalizzare l’accesso ad alcune categorie fortemente corporative tipo i tassisti? chi ha introdotto norme per abbassare il prezzo dei farmaci e colpire quest’altra corporazione propria dei farmacisti? chi ha tentato di intaccare il potere economico e discrezionale dei notai?

    berlusconi? naaaaaaa…

    # 7 commento di giannipardo – utente certificato lasciato il 8/11/2009 alle 15:16
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    calendula, nel suo primo post, lei s’è lasciato andare all’irrisione e le ho risposto con la stessa moneta. Ora espone idee, che non condivido, ma sono idee. E ora è benvenuto.
    In questo blog sono invece cancellati i commenti che contengono parolacce o insulti. Non lo dico specialmente per lei, lo dico perché il suo nickname è per me una novità e potrebbe non conoscere gli usi della casa.

    # 8 commento di il puntiglioso – lasciato il 8/11/2009 alle 15:19
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    mi elenchi, calendula (le do del lei perché non abbiamo mai mangiato alla stessa tavola), tutto il BENE che ha fatto prodi e con lui tutta la “mancineria” (mi fa senso la parola ‘sinistra’).

    # 9 commento di calendula – lasciato il 8/11/2009 alle 15:31
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    http://www.deputatipd.it/XV_Legislatura/AbbiamoFatto/PDF/Governi.pdf

  4. Per vincenzo
    Non capisco la prima frase di vincenzo e dunque non posso rispondere.
    Perché mai dovrebbe essere un’idea balzana il fatto che Rutelli, Calearo e qualche altro non condividano la linea di Bersani? Pare anzi evidente: diversamente perché se ne andrebbero?
    Hanno perduto consensi. Dove? In quale consultazione? Non è lei che ha appena apprezzato l’elezione “democratica” di Bersani?
    Io vivo nel passato? Quale passato?
    Lei è un democristiano che guarda a sinistra. Non è mai stato comunista ma con i comunisti va d’accordo. O forse non sono (stati) democristiani tutti quelli che si separarono a suo tempo da Casini?
    Non c’è niente di male. Badiamo: solo che lei non è comunista, io sono anticomunista.

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