IL DIALETTO

Il dialetto, anche se ormai lo uso sempre più raramente, è la mia lingua madre. Per me è come l’acqua: qualcosa che non ha un gusto particolare, quasi fosse “pensiero verbale”. Esprimendomi in dialetto non ho la sensazione di parlare, ho la sensazione che l’altro capisca direttamente i miei pensieri. Per giunta, non avendo problemi di grammatica e di correttezza, non bado neanche a quello che dico, come se l’errore non fosse concepibile. Il dialetto è spontaneità pura e in bocca ad una persona colta ha inoltre una gradevole connotazione di ironica complicità.
L’italiano invece è una lingua straniera che conosco abbastanza bene. Invidio i francesi che parlano la loro lingua da quando sono nati e riservano la spontaneità più totale al registro familiare e all’argot, anch’essi nazionali. Invece noi italiani di una certa età siamo “alloglotti”. Se parlo con un vecchio modenese ci intendiamo perché conosciamo ambedue la stessa lingua straniera.
I francesi sono più connazionali di noi. Il tempo tuttavia sta colmando questa differenza. Presto tutti gli italiani parleranno la stessa lingua. Sgrammaticata.

IL DIALETTOultima modifica: 2009-12-25T10:45:10+01:00da gianni.pardo
Reposta per primo quest’articolo