L’ITALIANO EFFIMERO

  Il vestito indica il gusto e il livello economico di una persona, il modo in cui parla indica il suo livello di cultura e di intelligenza. Proprio per questo si rimane stupiti vedendo quanto poco la gente badi al modo in cui si esprime. Forse è la conseguenza dell’abolizione del latino e dell’arrivo in cattedra degli alunni beneficiari di … Continua a leggere

QUESTIONI LINGUISTICHE

La prof. Desideri sostiene che l’inglese si compone di “parole di origine latina (circa il 28%), di origine franco-normanna (circa il 28%) e di origine germanica (circa il 25%)”, così come del reste si legge in Wikipedia. Prima di occuparci del linguaggio scientifico, inviterei il sig.Butto e lei stessa a controllare il dato di partenza. Wikipedia non è la Bibbia. … Continua a leggere

QUESTIONI LINGUISTICHE

Fantasie sulla lingua inglese. Il commento di dagoberto47 sulla pronuncia della parola inglese bipartisan è discutibile. Egli comincia con lo scrivere: “credo che la pronuncia corretta sia quella all’italiana”. Cosa che sorprende, perché sarebbe come dire che la pronuncia esatta di una parola italiana sia quella di un londinese. Lui reputa poi che per pronunciare la parola all’inglese, “baipartisan”, (parola … Continua a leggere

IL MISCREDENTE DELLA GRAMMATICA

Si discute spesso di errori e di grammatica e molti sembrano credere che, conoscendo bene quest’ultima, si parlerebbe bene, si scriverebbe bene e non si commetterebbero errori. È un’illusione. La grammatica non precede la buona lingua: la segue. Essa è solo una sintesi delle principali costanti della lingua parlata dall’élite. Attualmente ad esempio è invalso l’uso di dire: “A me … Continua a leggere

IL DIALETTO

Il dialetto, anche se ormai lo uso sempre più raramente, è la mia lingua madre. Per me è come l’acqua: qualcosa che non ha un gusto particolare, quasi fosse “pensiero verbale”. Esprimendomi in dialetto non ho la sensazione di parlare, ho la sensazione che l’altro capisca direttamente i miei pensieri. Per giunta, non avendo problemi di grammatica e di correttezza, … Continua a leggere

IL DIALETTO

Il dialetto, anche se ormai lo uso sempre più raramente, è la mia lingua madre. Per me è come l’acqua: qualcosa che non ha un gusto particolare, quasi fosse “pensiero verbale”. Esprimendomi in dialetto non ho la sensazione di parlare, ho la sensazione che l’altro capisca direttamente i miei pensieri. Per giunta, non avendo problemi di grammatica e di correttezza, … Continua a leggere

QUESTIONI LINGUISTICHE

Il lettore Adriano osserva che ci si lamenta della pronuncia delle parole e dei nomi stranieri, per esempio in televisione, mentre noi stessi italiani strapazziamo la pronuncia della nostra stessa lingua “da Trieste a Lampedusa”. La nota non è infondata, ma un errore non ne scusa un altro. E poi c’è errore ed errore. In Italia l’unificazione linguistica si è … Continua a leggere

QUESTIONI LINGUISTICHE

“Il signor Pardo afferma che i francesi pronunciano la parola “caoutchouc” – “caucciù”: In realtà pronunciano “cautciù”. Poca differenza, mi si dirà, ma differenza c’è”. Posso assicurare al signor Spadon che “caoutchouc” in francese si pronuncia come caucciù in italiano, senza la doppia “c” ma anche senza nessuna “t”. Basta leggere la grafia fonetica in un dizionario come il Petit … Continua a leggere

QUESTIONI LINGUISTICHE

LA PRONUNCIA DEL LATINO La pronuncia del latino (mi rifaccio soprattutto ad un prezioso e vecchio libro, “Sprachen”, del Fischer Lexikon) è “particolarmente ben conosciuta”. A ciò si è giunti attraverso le notazioni del grammatico Verrius Flaccus, vissuto ai tempi di Augusto; attraverso le parole che dal latino sono derivate in altre lingue (per esempio la K di Kaiser, derivante … Continua a leggere