PARLARE PER “FARE EFFETTO”

La signora Paola Testori si scandalizza per l’uso di “primordiale” come “[cosa] di primaria importanza”. Ed ha ragione. Poiché però ella chiede “Come è possibile fare degli errori così?” mi permetto di segnalare che si tratta di un calco semantico da altre lingue. Secondo il Webster, “primordial”, oltre ad avere il significato di primordiale, ha, come secondo significato, “fundamental, primary”. Ed anche in francese, secondo il Petit Robert, come secondo significato primordial è (traduco) “ciò che è di primaria importanza; sinonimi: capitale, essenziale, principale”. Questo non giustifica affatto l’errore, in italiano, e fa sorgere anzi una perplessità: ma queste persone sono così abitate a parlare in francese, inglese, o quello che sia, da dimenticare la lingua nazionale? O non si tratta piuttosto di quell’insulsa mania di sostituire un termine meno corretto, ma che “fa effetto”, ad un termine piano e corretto? Come quando si usa “paritario” al posto di “pari, uguale”, “sommatoria” al posto di “somma”, “problematica” al posto di “problema”. In questi casi non si tratta di conoscenze linguistiche e ancor meno di termini più precisi (essi infatti si riferiscono a cose diverse e più specifiche): si tratta di un’ignoranza mista a snobismo cui a volte non sfuggono nemmeno personaggi importanti.

PARLARE PER “FARE EFFETTO”ultima modifica: 2010-01-03T15:11:52+01:00da gianni.pardo
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