SANTORO, CAPIRE UN FANATICO

Per capire gli altri il metodo più semplice è ricordare ciò che abbiamo sentito o pensato quando ci siamo trovati in una situazione analoga. Ma proprio per questo è difficile capire le persone in cui non riusciamo a riconoscerci.
In tutte le civiltà il furto è imperdonabile. L’uomo civile disprezza perfino il leone, quando si accorge che è capace di rubare le prede alle iene o ai leopardi. Il ladro dunque sa di esporsi al giudizio negativo della società e ciò malgrado continua il suo esecrabile “mestiere”: come mai? Probabilmente si considera già in partenza un reietto, uno cui è stato imposto un ingiusto marchio d’inferiorità e di infamia, tanto che ormai non ha più remore e se finisce in galera non è un dramma. Fa parte del gioco. Questa auto-squalificazione spiega certe audacie dei delinquenti: sono capaci di commettere reati balordi ed imprudenti perché si considerano merce vile e spendibile. Le conseguenze e il domani non contano. Per capire il ladro d’ appartamenti bisogna immaginare tutto un altro mondo mentale.
Partendo da queste premesse si può cercare di capire il fanatico. Costui, come il paranoico cui somiglia, è una persona normale in tutti i sensi, salvo per ciò che lo mobilita psicologicamente: lì non valgono i principi e i ragionamenti che si applicano negli altri casi. L’antisemita si lascia andare a tesi balorde e improbabili di cui di solito si vergognerebbe, l’antiamericano crede che la Casa Bianca ha organizzato l’abbattimento delle Torri Gemelle, lo scienziato fervente cattolico è capace di credere alla sospensione delle leggi fisiche nei miracoli, il comunista è capace di credere alla teoria marxista malgrado il suo universale fallimento, il tifoso è convinto che tutti gli arbitri ce l’hanno con la sua squadra. Persone normali salvo si tocchi quel certo tasto.
Per capire questi atteggiamenti bisogna pensare che la molla fondamentale è il sentimento di un’estrema evidenza.
Immaginiamo qualcuno la cui certezza di base sia che la modernità è un male. Costui, anche a voler posare a moderato, non riuscirà a non farsi sfuggire espressioni, commenti e battute che corrispondono alle sue teorie. Se qualcuno dicesse “Sono stato svegliato dal telefono” potrebbe dire sorridendo: “Ecco a che serve questa invenzione”. Un incidente stradale? Se solo fosse andato a piedi! Un mal di stomaco? Con la spazzatura che mangiamo oggi! E perfino il dramma di sapersi condannati a morte per cancro otterrebbe come commento: “Per fortuna, un tempo si moriva senza sapere né quando né perché”.
Il fanatico infatti è un maestro di paralogismi. Usa una logica ferrea, partendo da premesse false, per giungere a conclusioni assurde: se nelle Torri Gemelle sono morti pochi ebrei, è ovvio che sono gli ebrei che hanno organizzato l’attentato. Ad un livello meno scandaloso, è capace di affermazioni avventate, cominciando con le parole: “In  nessun Paese del mondo…” ma si stupirebbe se uno gli chiedesse: “Sei sicuro che questo non avvenga nel Bhutan? Nel Burkina Faso? In Birmania o nel Madagascar?” La domanda gli pare assurda. Lui diceva una cosa evidente di per sé, che importa del Burkina Faso?
Il fanatico politico, anche quando si sforza di “essere moderato”, rimane un fanatico. L’antiberlusconiano viscerale, per esempio, dice che il Cavaliere “non rispetta nessuna regola”, ed è sostanzialmente “il padrone del suo partito e forse dell’Italia”. Mentre dice questo si considera un moderato perché in realtà lui pensa che sia un pendaglio da forca sfuggito al boia e una calamità per l’intero Paese. Se dunque qualcuno gli dice che il Cavaliere rispetterà pure qualche regola, a cominciare da quelle democratiche, si indigna. Come! Lui era stato moderato, aveva concesso il novantotto per cento, e ora gli si nega il due per cento?
Qualcuno una volta riassunse brillantemente l’antiberlusconismo con questa frase: “Se Silvio Berlusconi camminasse sull’acqua molti ne dedurrebbero che non sa nuotare”.
È con questa mentalità che si può arrivare a capire la buona fede di un personaggio come Michele Santoro. Parte da certezze assolute, innegabili, solari, ed esse tornano a galla continuamente. Per questo “Annozero” è profondissimamente fazioso mentre il suo conduttore si considera un onesto giornalista: egli infatti non dice quello che pensa di peggio, dice solo quello che pensa di meno peggio. Quello che reputa innegabile. E se gli vietano di dirlo, non pensa che attacchino lui, pensa che attacchino la possibilità di dire la pura verità.
Discutere con i fanatici non serve a nulla. Una volta – si era ai tempi del Psiup – un giovane di estrema sinistra affermava che in Italia non c’era libertà di stampa. “E chi ti impedisce di pubblicare un giornale”, gli chiese un amico liberale. “Chi me l’impedisce? Non ho i soldi”. “E allora non è che manchi la libertà di stampa”. “Manca eccome: lo Stato mi dovrebbe dare i soldi per pubblicarlo”. “Ah sì? rise l’amico. E chi ti dice che poi avresti dei lettori?” E qui giunse l’indimenticabile risposta finale: “Lo Stato dovrebbe obbligarli a leggere il mio giornale”. Di fronte a qualcuno che “ragiona” così bisogna subito dire che sì, in Italia non c’è libertà di stampa. Non c’è mai stata. E Santoro è la bocca della verità.
Gianni Pardo, giannipardo@libero.it
16 marzo 2010

SANTORO, CAPIRE UN FANATICOultima modifica: 2010-03-16T10:08:16+01:00da gianni.pardo
Reposta per primo quest’articolo

29 pensieri su “SANTORO, CAPIRE UN FANATICO

  1. tutta una così lunga filastrocca,anche amena da leggere,che finisce con una favola moralistica sui fanatici(di sinistra naturalmente).
    Si vede che hai tempo libero

  2. Lei ne ha comunque abbastanza per leggere e commentare. C’è modo di convivere.
    P.S. Se chiediamo per la strada: qual è l’uomo più odiato del centro-destra, sappiamo la risposta. Ma se chiediamo qual è l’uomo più odiato del centro-sinistra, lei è sicuro che la risposta sarebbe univoca?

  3. Non riesco a trattenermi dal definire G. Pardo una persona incredibilmente profonda e acuta.

    Uno dei fraintendimenti piu’ comuni quando parlo di politica con amici e conoscenti e proprio in relazione alla malafede o buonafede di personaggi tipo Santoro e tutto il suo “indotto” al seguito.

    Chi difende questi personaggi, pensa di essere attaccato sul piano della propria onesta intellettuale, e chi invece attacca questi “sinistri” pensa onestamente che queste persone siano false e mentano sapendo di mentire. Come ci ha spiegato Pardo, invece no…! Non mentono sapendo di mentire. Fanno ragionamenti finissimi, partendo da ipotesi sbagliate e arrivando a conclusioni assurde. Pero’ queste conclusioni sono la loro ragione di vita, ergo la loro psiche leggera, si guarda bene da razionalizzare per non creare un cortocircuito disastroso.

    Travaglio e seguaci sono in totale buonafede, non si accorgono piu’ della loro paranoia, si sentono nel giusto ed e’ per questo che le loro emozioni sono cosi’ vive e rendono bene in TV o su YouTube ! Sono cosi’ convincenti perche’ credono in quello che dicono. Da un certo punto di vista fanno compassione.

    Piu’ difficile da capire e’ come normali cittadini si lascino trascinare in tale spirale di odio, invidia e paranoia, senza pero’ avere i motivi di Santoro, Travaglio. Voglio dire: il sig. Rossi certo non ci guadagna niente ad autoconvincersi che Berlusconi e’ uno stragista, e’ una cosa che al massimo lo preoccupa e lo fa star male. Cosa ci guadagna a lasciarsi andare a peso morto nella starnazzata gigante dei “sinistri” ?

    Questa e’ una domanda a cui non so rispondere con precisione. Penso pero’ che abbia a che fare con un modo di pensare statico, vittimista, conservatore e conformista. Stare dalla parte di chi urla piu’ forte, ti fa sentire forte, se sei debole. Se sei sfortunato nella vita e nel lavoro, ti senti molto meglio se ti autoconvinci che tutto e’ a causa di Berlusconi. Sei vittima di una societa’ ingiusta, non artefice attivo del tuo destino.

    MF

  4. Io non sarei così sicuro che Travaglio, Santoro & C. siano in totale buonafede.
    Avrebbero lo stesso successo mediatico e riuscirebbero a strappare gli stessi contratti milionari se fossero intellettualmente onesti, non fanatici e non ideologici? Se non fossero così accondiscendenti nei confronti di un pubblico prevenuto che vuole solo la rissa e l’annientamento del nemico? Se le loro inchieste e trasmissioni non fossero solo incentrate ossessivamente su Berlusconi ma riguardassero anche altri personaggi (altrettanto meritevoli) più vicini alla cosiddetta sinistra?

  5. Lo stesso ragionamento si può applicare a chi si dice perseguitato dai magistrati, o a chi difende qualcuno senza nessuno spirito critico.
    Santoro è un giornalista che da decenni fa il suo mestiere allo stesso modo, cioè spiattellando in faccia ai politici, attraverso inchieste, la condizione di questo paese. Ai tempi di samarcanda era già un personaggio scomodo, soprattutto per chi governava, tanto che mediaset gli offrì la direzione di Moby Dick verso la fine degli anni ’90.
    qualcuno riassunse il rapporto tra berlusconi e la giustizia con questa frase:
    “è perfettamente logico che un miliardario con tv private, aerei privati, e perfino cimitero privato pretenda una giustizia privata”.
    chiudo con una citazione: “Senza le trasmissioni di Santoro l’Italia non avrebbe preso coscienza degli sprechi di denaro pubblico e del disastro sociale del Sud”. Umberto Bossi ai bei tempi, prima di essersi convertito sulla via di Arcore.

    Saluti Prof.
    Giovanni

  6. Aggiungo che il ministro Alfano ha dichiarato incostituzionali e contrarie alla divisione dei poteri le ultime iniziative del Csm. Al proposito posso porre un interrogativo alla napoletana: E i ch’aggia ditte?

  7. Il compito di alfano dovrebbe essere quello di far funzionare meglio la giustizia, non intralciarla denunciando anomalie che non esistono. Effettivamente c’entra con il discorso sui fanatici.

  8. Rientra tra le facoltà del ministro quella di inviare ispettori, lo stesso vice presidente ha affermato che l’ispezione è più che legittimas.
    In questo caso quindi il fanatismo c’entra ben poco.
    Quanto al fanatismo ideologico di Santoro credo abbia a che fare con il suo passato di (finto) rivoluzionario. Apparteneva infatti all’Unione dei Comunisti Italiani, uno dei gruppi più settari e violenti della sinistra extraparlamentare.
    Non dimentichiamo che in quegli anni ideologia e fanatismo erano la regola, se non eri fanatico eri già sospetto.

  9. Il fanatismo c’entra eccome! La fuga di notizie dalle procure è un fenomeno che riguarda quasi tutte le indagini, ma non tutte ricevono visite ispettive.
    Il periodo comunista di Santoro è praticamente coincidente con il periodo piduista di berlusconi. L’unica differenza è che Santoro ha voltato pagina (si vedano le battaglie anche a favore di Lega e Radicali quando rivendicavano visibilità televisiva), mentre berlusconi sta attuando il piano di gelli (come affermato dallo stesso gelli in un’intervista a Repubblica del settembre 2003).

  10. Egregio Sig. Ferraro,
    con un sorriso, Le confesso che avrei preferito delle argomentazioni a sostegno della Sua tesi. E’ su quelle che poi si può discutere.
    Io ho portato esempi facilmente verificabili, Lei cosa porta?
    Un cordiale saluto,

  11. Io porto questo: quale reato ha commesso la Pd o chi la guidava? Quale reato ha commesso chi apparteneva a questa branca della massoneria? Le ricordo che, mentre una commissione presieduta dall’Anselmi, ne ha detto peste e corna, la magistratura ha assolto la P2 da tutte le accuse. Salvo ricordi male.
    Infine: qual era il piano della P2? Lo chiedo perché, sinceramente, non lo conosco, tanto poco da sempre mi ha interessato questa sorta di Rotary.

  12. L’esempio della p2 serviva proprio a mettere sullo stesso piano dei tipi diversi di fanatismo (perchè è di quello che si discute).
    Se vuole però entriamo nei dettagli di un piano che punta(va) a rovesciare in maniera subdola lo stato di diritto attraverso l’annessione tra i suoi ranghi di politici, magistrati, ufficiali militari, industriali, uomini di spettacolo ecc..
    Per sua stessa ammissione, andreotti consegnò solo in parte il fascicolo riguardante la P2 ai magistrati, temendo ripercussioni politiche troppo forti, oppure per altri motivi.

    p.s. gelli sta scontando una condanna per bancarotta fraudolenta (banco ambrosiano)

    Ecco le parole esatte di gelli nell’intervista citata:

    «Ho una vecchiaia serena. Tutte le mattine parlo con le voci della mia coscienza, ed è un dialogo che mi quieta. Guardo il Paese, leggo i giornali e penso: ecco qua che tutto si realizza poco a poco, pezzo a pezzo. Forse sì, dovrei avere i diritti d’autore. La giustizia, la tv, l’ordine pubblico. Ho scritto tutto trent’anni fa in 53 punti».

  13. “Rovesciare lo stato di diritto”. Ai miei tempi i professori dicevano, in latino maccheronico, che “verba generalia non sunt impiccicatoria”. Cioè non concludono niente. Poi, di ciò che pensa Gelli, non m’importa nulla. Non ho ancora letto Guicciardini, e non mi rimane un tempo infinito, prima della morte. Gelli può aspettare il mio prossimo avatar (non il film).
    Mi scusi, ma mi sembra tutta fuffa.
    La P2 mi ha sempre fatto ridere. Si sono demonizzate le raccomandazioni, nientemeno. In Italia!
    Lei può chiedere a sua madre se io ho mai accettato una raccomandazione in vita mia, ma non sono vissuto sulla Luna, e so benissimo che l’originale ero io, non gli altri. Dunque proprio io che potrei scagliare la prima pietra non mi scandalizzo se i membri del Rotary, della massoneria, della P2 si favoriscono fra loro, non diversamente da come le consorterie letterarire di sinistra favorivano i loro correligionari, tanto da sbarrare la strada, per decenni, a chi non apparteneva alla consorteria.
    Abbiamo tante cose su cui piangere, in Italia, che perdere tempo con la P2 è pressoché un crimine, che poteva dare piacere solo a qualche fanatico, mentre i magistrati – di cui pure non ho un’immensa stima, ogni volta che c’entra la politica – non hanno ravvisato nessun reato, in quell’associazione.
    Che poi Gelli sia un bancarottiere, non m’importa per nulla. Non leggo cronaca nera.
    Scelga un altro esempio e lasci perdere la P2.

  14. Quello sulla P2 è stato uno scandalo montato ad arte dalla sinistra per motivi propagandistici, in realtà non è mai emerso nulla di penalmente rilevante. Non fu mai nemmeno messo in atto alcun “rovesciamento dello stato di diritto”, frase che identifica solo uno slogan molto in voga in quegli anni, come “arco costituzionale” e amenità simili. La condanna per bancarotta fraudolenta poi non aveva nulla a che vedere con la P2.

  15. Ha centrato perfettamente il punto, dimostrando indirettamente che l’esempio era più che appropriato con la frase “Abbiamo tante cose su cui piangere, in Italia, che perdere tempo con la P2 è pressoché un crimine, che poteva dare piacere solo a qualche fanatico”.

    Professore, credo che Lei possa essere daccordo con me nel definire lobbisty e massoni in genere “fanatici”. Era qui che volevo arrivare. Dal momento che Santoro è stato definito tale anche perchè faceva parte di una corrente comunista (non da Lei ma dal Sig. Ferraro), non vedo perchè non si possa definire fanatico berlusconi che faceva parte della p2. Tutto qua.

    “Tuttavia Licio Gelli venne condannato il 23 novembre 2005 in via definitiva per tentativi di depistaggio delle indagini sulla Strage di Bologna” (da Wikipedia).

  16. Lobbyisti e massoni, caro joepugna, sono l’assoluto contrario dei fanatici. Lo dico seriamente: l’assoluto contrario. Infatti le lobby sono associazioni che sostengono interessi, non ideologie. Per questo si può parlare della “lobby dei petrolieri”, della “lobby delle grandi imprese edili”, ecc.
    La massoneria ha una sovrastruttura costituita da ideologie fumose a base di grandi architetti dell’universo ed altre fanfaluche, ma in concreto è un’associazione di mutuo sostegno e raccomandazioni. Per questo l’ho paragonata al Rotary. O secondo lei sono fanatici anche i membri del Rotary?
    Mi scusi, ma ho raramente visto usare più a torto un termine.
    P.S. se avrà grande successo nella professione non accetti l’iscrizione al Rotary. Mi dicono che c’è da annoiarsi a morte, nelle cene praticamente obbligatorie, e, per il resto, tutto dipende da quanta carrierà vorrà fare. Se la sua “ideologia” è quella di andare il più in alto possibile, allora il Rotary le potrà essere utile. Non le chiederanno di aderire a nessuna ideologia, a meno che lei non reputi un’ideologia l’amore per il denaro e per il successo.

  17. Mi permetta di dissentire. Se fosse vero quello che Lei dice, a cosa servirebbero i riti di iniziazione e altre fandonie del genere? Chi entra a far parte di queste massonerie (non conosco nei dettagli il rotary) è già ricco e/o potente. Questo è documentato dalla lista degli adepti (nel caso della p2). Quindi l’unico scopo di questi signori è avere più potere e soldi di quanto non abbiano già; per me questo è fanatismo, cioè esaltazione esagerata di una religione, di un’idea, di un partito; ammirazione cieca ed eccessiva per una cosa o una persona.
    La definizione (corretta) che Lei ha dato della massoneria è pienamente applicabile agli ordini religiosi e ai partiti. O sbaglio anche in questo?

    Per inciso: parlare con Lei è sempre un piacere genuino.

    Saluti

  18. Per lei volere più soldi e più potere quando già si hanno parecchi soldi e parecchio potere è una forma di fanatismo. Temo di doverla deludere. Chi ha questa spinta – si chiama ambizione, e uno come Silvio Berlusconi sarebbe lieto, se potesse, di prendere il posto di Dio – se ha qualche capacità, va lontano e non si ferma mai. Chi non l’ha, chi non è ambizioso, è destinato ad essere un fallito o un mediocre. Ne vedo uno ogni mattina, allo specchio.
    Denaro e potere a mio parere non sono un’ideologia, sono un piacere.
    La ringrazio delle gentili parole.

  19. Il cosiddetto “Piano di rinascita democratica” di Gelli si trova facilmente in rete e si puo’ scaricare anche in formato pdf. Ecco qua un link:
    http://web.tiscali.it/comunisti-pistoia/Memoria/RinascitaDemocratica.htm

    Secondo me i fanatici hanno una idea a cui credono ciecamente. Una verita’ assoluta che sentono vera da dentro, non per ragionamenti basati si informazioni esterne, o su logiche palesi.

    Per dimostrare questa loro verita’ agli altri e a se stessi pero’, non potendo dire “sono sicuro che e’ cosi’ perche’ lo sento, lo so…!” usano e plasmano la realta’ esterna per darsi ragione e autoconvincersi. Prendono pezzi di verita’ in un contesto, pezzi di un’altra da un altro contesto e cosi via, mettono tutto insieme e mischiano con lo shaker il tutto.

    A mio parere Joepugna si comporta in maniera simile, lui e’ convinto assolutamente che Berlusconi e’ un poco di buono mezzo criminale. Non sa bene perche’ ma sa che e’ cosi’.. e’ sicuro che sia cosi’, lo sente da dentro nel suo cuoricino come fede assoluta. Ma quando si trova in un forum come questo con gente che fa ragionamenti logici, deve tentare di tirarne fuori qualcosa anche lui. Per convincere non solo gli altri, ma anche per convincere se stesso di non essere un fanatico vittima di allucinazioni.

    E si usano tecniche di “ragionamenti sconnessi”, come spiegato sopra: il discorso di joepugna Berlusconi=>piduista=>pericoloso criminale non sta affatto in piedi. Cosa c’entra il fatto che Berlusconi fosse iscritto alla P2 ? C’erano migliaia di persone di successo in quelle liste, medici, avvocati, professori universitari, professionisti… gente che e’ tutto tranne che criminale, fino a prova contraria. E se tra quelle migliaia di persone ci fosse qualcuno che ha commesso dei reati, anche in quel caso non c’entra col fatto che fossero iscritti alla P2. (Erano membri di un club in cui si credeva che la politica italiana fosse uno schifo e che andasse riformata. Cioe’ pensavano quello che pensava la stragrande maggioranza degli Italiani di allora.)

    Pero’ per Joepugna il ragionamento va bene, perche’ essendo fanatico DEVE trovare una una soluzione logica alla sua fede.

    Chi non e’ fanatico non ha questi problemi. Si ravveda.

    MF

  20. Gentilissimo Sig. Ferraro,
    innanzi tutto Lei non sa, mi creda, di cosa sono convinto.
    A mio modestissimo avviso, Ha confuso criminalità e fanatismo. In un precedente commento ho riportato la definizione corretta di fanatismo (se ha un vocabolario a casa può facilmente verificarla) semplicemente perchè era l’argomento della discussione e per dimostrare che è un concetto molto ampio, applicabile a tanti aspetti della società.
    Il nostro saggio ospite,nel suo articolo, ha preso ad esempio il tifoso di calcio convinto che tutti gli arbitri perseguitino la sua squadra. Ebbene mi potrebbe spiegare la differenza che passa tra questo tifoso e un personaggio che si sente perseguitato dai magistrati?

    Attendo con ansia i Suoi finissimi ragionamenti illuminanti per convertirmi e finalmente liberarmi da questo mio fanatismo ormai insopportabile.

    La ringrazio

  21. Sottoscrivo MF, anche se temo che il fanatico non si possa mai ravvedere, troverà sempre spulciando qua e là conferme alle proprie idee fisse.
    E oggi per la sinistra quale idea più fissa e ossessiva di Berlusconi?

  22. Per quanto riguarda Santoro,
    il suo fanatismo credo che sia la conseguenza di una malattia psicologica che affligge molte persone di sinistra : denial.
    “E’ il processo psicologico tramite cui gli esseri umani si proteggono dalle cose che li minacciano, ostruendo la conoscenza di quelle cose dalla loro consapevolezza. E’ una difesa che distorce la realtà. Questo processo li tutela dal ritenere il dolore e la verità scomode circa le cose che non desiderano affrontare. Se non possono ritenere o vedere le conseguenze delle loro azioni (per cui tutto è benissimo, corretto e giusto) possono continuare a vivere senza fare alcun cambiamento.”

  23. Domanda retorica. Tuttavia credo di aver capito dove vuole arrivare.
    Chi stabilisce (a parte la storia) se qualcuno ha una mania o se effettivamente è perseguitato?
    Il tifoso, a sostegno della sua tesi, elencherebbe tutti i torti subiti dall’arbitro. Il presidente della federazione arbitri si difenderebbe dicendo che i suoi uomini possono sbagliare in qualunque direzione, poco importa se la statistica è un po’ sbilanciata da una parte.
    Di fronte a queste argomentazioni, in un ipotetico dibattito, a chi si dovrebbe credere? E’ ovvio che un peso fondamentale avrebbe l’atteggiamento dei due dibattenti, la loro reputazione, e l’impressione che darebbero a chi li ascolta.
    Dal momento che la situazione di cui si discute è ben più complessa, per farsi un’idea propria si può andare a fondo alla ricerca di fatti che provino l’una o l’altra tesi oppure rimanere convinti delle proprie idee e insultare l’interlocutore (ovviamente, caro Prof., questo non è il Suo caso) tacciandolo di fanatismo.

  24. Perfetto. Sono d’accordo con lei. Il berlusconiano non può dimostrare all’antiberlusconiano che Berlusconi è un perseguitato dai magistrati, ma l’antiberlusconiano non può dimostrare al berlusconiano che Berlusconi NON è perseguitato dai magistrati.
    Dunque il suo esempio non portava acqua al suo mulino. Per questo ho posto quella domanda retorica.
    Vede, secondo me dobbiamo tutti distinguere accuratamente ciò che possiamo dimostrare da ciò che non possiamo dimostrare. Per ciò che non possiamo dimostrare non dobbiamo fare affermazioni nettissime, in primo luogo perché la storia potrebbe smentirci, in secondo luogo perché è sicuro che non convinceremo il nostro interlocutore.
    Naturalmente – ma questo non ci riguarda personalmente – bisogna tenere conto che contro un contraddittore fanatico o stupido non ci sono argomenti che bastino. In questo caso bisogna lasciar cadere la discussione.

  25. Caro Prof., quoto in pieno.
    Il mio esempio non portava acqua al mio mulino perchè non ho un mulino!
    Proprio per questo, il fatto di essere tacciato di fanatismo mi è sembrata una mancanza di spirito critico, ma anche di rispetto nei Suoi confronti, in quanto, pazientemente, “ha perso tempo” a colloquiare con me e non ha lasciato cadere la discussione.

    Saluti

  26. Interessante sillogismo il tuo. Tipico del ‘rigirare la frittata’: specialità degli affiliati al berlusconismo di lotta e di governo. Amore e odio rovesciati allo specchio. La mia verità è migliore della tua e i giudici sono tutti comunisti se avviano inchieste sul mio malaffare e dei miei collaboratori e mal agire.
    Grandiosa, poi, la tua richiesta di non commentare il ‘caso Santoro’ bensì la tua tesi preconcetta che Santoro sia un fanatico. Alla faccia dei controfanatici alla Pardo! Abile arruolato, si dice dalle mie parti. Hutu e tutsi.

I commenti sono chiusi.