UN TRIONFO SCIENTIFICO ITALIANO

Il “Corriere della Sera” dà notizia di un’iniziativa giudiziaria: sono stati notificati avvisi di garanzia per sette componenti della “Commissione Grandi Rischi” che si riunì “il 31 marzo scorso, 6 giorni prima del terremoto”. L’accusa, mossa dalla Procura della Repubblica dell’Aquila, è quella di omicidio colposo, per non avere avvertito la gente dell’imminente terremoto.
Qui si impongono molte virgolette. Dice il Corriere: “Tra gli indagati alcuni vertici della Protezione Civile, dell’Ingv, sismologi di fama mondiale [nostro il corsivo] e tecnici del settore”. Senza accorgersi che questo è come dire che il malato è morto “benché curato da un clinico di fama mondiale”! Il reato sarebbe comunque costituito dall’aver “diffuso ottimismo e false rassicurazioni anche attraverso i messaggi di tecnici e amministratori”.
In un caso come quello in esame, si ha il reato colposo quando l’evento è dovuto ad “imperizia o negligenza” dell’imputato. Qui la negligenza è esclusa. La Commissione infatti si è occupata del fatto ed ha comunicato le proprie conclusioni. Rimane l’imperizia. La Procura dell’Aquila imputa dunque ai sette accusati di non avere avvertito la gente dell’imminente terremoto, che ha previsto – senza poi dirlo agli interessati – o avrebbe dovuto prevedere.
Il Procuratore Capo dell’Aquila, Alfredo Rossini, è chiaro: “I responsabili sono persone molto qualificate che avrebbero dovuto dare risposte diverse ai cittadini. Non si tratta di un mancato allarme, l’allarme era già venuto dalle scosse di terremoto. Si tratta del mancato avviso che bisognava andarsene dalle case». Traduciamo: era ovvio che il terremoto si sarebbe verificato a brevissimo termine, tanto da dover ingiungere alla gente di evacuare la città.
Ben al di là di ciò che riguarda la città dell’Aquila e la magistratura italiana, questa è una notizia di importanza mondiale. Abbiamo oggi saputo che i terremoti sono prevedibili, sia per quanto riguarda la loro gravità, sia il momento esatto del loro verificarsi, con un’approssimazione di ore. Tutto il resto del mondo  non è in grado di farlo. Le persone muoiono a decine di migliaia sotto le macerie. Tutto questo perché i sismologi – o tutti incompetenti o tutti malvagi – non vogliono avvertirli del pericolo.
La notizia non dovrebbe far parte della cronaca giudiziaria: appartiene di diritto alla sezione scientifica di tutti i giornali del mondo. È dalla più remota antichità che si aspetta questo immane progresso. Se solo ad Haiti avessero avuto sismologi competenti, centinaia di migliaia di persone non sarebbero morte. Ma forse l’accusa della Procura dell’Aquila dipende dalla certezza che la competenza che non hanno ad Haiti all’Aquila dovrebbero averla; anzi ce l’hanno; anzi è talmente banale, che – nelle parole del Procuratore Capo – “non si tratta di mancato allarme, l’allarme era già venuto dalle scosse di terremoto”. Ottimismo inescusabile, dunque, quello di questi scienziati. E Rossini ha infatti dichiarato: “Speriamo di arrivare ad un risultato conforme a quello che la gente si aspetta”. Non ad un astratto risultato di verità e giustizia, ma al risultato che la gente spera. Questa tuttavia è solo una gaffe, probabilmente. Non possiamo pensare che un magistrato possa dire seriamente qualcosa del genere.
La sua indignazione tuttavia è comprensibile. In fondo la catastrofe l’aveva prevista anche il sindaco Massimo Cialente, il quale dichiara: “Io in quella sera del 31 marzo ero il vaso di coccio che faceva domande, ma ricordo molto bene le parole di Enzo Boschi dell’Ingv: ‘ma che volete, all’Aquila prima o poi un terremoto arriva…’ ” Né c’è da stupirsene. Pare che non solo i sindaci, ma anche i cani e le galline siano in grado di sentire che sta per verificarsi un grande terremoto.
I nomi degli accusati sono riportati dal giornale, ma francamente importano poco. Si può essere dolenti per i guai che costoro dovranno affrontare, ma in realtà si è sopraffatti dalla gioia di essere giunti ad una tecnica che l’orbe terracqueo attendeva da quando esistono case in muratura: la Procura dell’Aquila ci assicura che i terremoti sono prevedibili come magnitudo e come momento (con l’approssimazione massima di qualche ora), al punto che chi non li prevede è un incompetente.
La scienza oggi compie miracoli. Anche di fantasia.
Gianni Pardo, giannipardo@libero.it
3 giugno 2010
(1) http://www.corriere.it/cronache/10_giugno_03/terremoto-abruzzo-indagati_66046824-6f04-11df-bfef-00144f02aabe.shtml

UN TRIONFO SCIENTIFICO ITALIANOultima modifica: 2010-06-04T07:37:45+02:00da gianni.pardo
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3 pensieri su “UN TRIONFO SCIENTIFICO ITALIANO

  1. Ora c’è il rischio che ad ogni minaccia di temporale la Commissione Grandi Rischi ci debba far “sfollare” con tutta la famiglia…

  2. E se la scienza prevede una pandemia e ordina milioni di vaccini? Se poi la pandemia non arriva sarà danno erariale? E se i vaccini non fossero stati ordinati e la pandemia fosse arrivata sul serio? Comunque sia non se ne esce.

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