QUESTIONI LINGUISTICHE

UNA LINGUA INTERNAZIONALE
Scrive A., sul Forum Scioglilingua del “Corriere della Sera” (1): “Il successo di una lingua, consiste nel dire molto con poche parole. La lingua Inglese e’ la piu’ veloce, breve, facile ed intelligente”. La tesi è peregrina. Non è per le sue qualità intrinseche che una lingua ha successo, dal punto di vista della diffusione. Nel Settecento, nell’Ottocento e nella prima parte del Novecento il francese, a parte la sua enorme diffusione, è stato la lingua più importante per la cultura e per la diplomazia. E tuttavia è una lingua dalla pronuncia difficile (basti pensare alle sue sedici vocali!), dai molti verbi irregolari e soprattutto dalla grammatica veramente ardua. Ma la Francia era una delle massime potenze politiche e culturali d’Europa e la sua lingua si affermava. Poi gli anglo-americani hanno vinto la Seconda Guerra Mondiale ed è nata la prevalenza dell’inglese: una lingua che amo ma dall’ortografia cervellotica, dalle vocali non chiare, dai mille usi di uno stesso verbo, complicati dall’aggiunta di preposizioni. Essa si è affermata anche se la gente la scimmiotta più che parlarla. Basti vedere in che modo vomitevole la stravolgono quotidianamente quelli che in Italia ne usano qualche parola in televisione.
La diffusione di una lingua non ha niente a che vedere con le sue qualità intrinseche. Se così fosse, l’inglese era forse una lingua diversa, prima del 1945? O forse che il francese ha cominciato ad essere diverso dopo il 1870? Se personalmente dovessi scegliere una lingua internazionale per le sue qualità intrinseche, sceglierei lo spagnolo: una lingua dalla pronuncia chiara, dalle cinque vocali schiette, come l’italiano, dall’ortografia razionale (accenti tonici inclusi) e già larghissimamente diffusa nel mondo. Certo, ha i suoi bravi verbi irregolari: ma nessuno è perfetto. E non vorrei che A. me la giudicasse meno intelligente dell’inglese.
Gianni Pardo
(1) “Una lingua internazionale a Pardo”, http://forum.corriere.it/scioglilingua/05-08-2010/una-lingua-internazionale-a-pardo-1595858.html

QUESTIONI LINGUISTICHEultima modifica: 2010-08-05T09:46:00+02:00da gianni.pardo
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Un pensiero su “QUESTIONI LINGUISTICHE

  1. Anche io sceglierei come parametro la “pronuncia chiara”, cioè la non-ambiguità della fonetica Anche se questo forse è soggettivo – quante suoni percepisce l’orecchio umano? – e superabile con la scelta delle parole – come nell’alfabeto fonetico NATO (ma H, J e W sono sempre un problema).

    Aggiungo che “dire molto con poche parole” non dipende tanto dalla lingua quanto dall’uso che se ne vuol fare. E questo è un elemento culturale. Sia gli americani che gli inglesi professano il “Plain English”. In Inghilterra esisteva (esiste?) persino la Campaign for Plain English (CPE) – Tolkien di certo non ha aderito alla campagna, e dice poco con molte parole, tanto che ha avuto bisogno di 6 o 7 tomi per finire una storia!

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